Perché conserviamo gli abiti che alla fine non indossiamo più? Lo shopping è una parte importante nella vita di una donna, ma la moda non è solo tendenza. Scegliere che cosa indossare per andare al lavoro, per una uscita con le amiche o semplicemente per sbrigare le faccende quotidiane rivela moltissimo della personalità e del carattere. Tuttavia, capita spesso di avere un armadio pieno di vestiti: durante il cambio di stagione, però, conserviamo ugualmente gli abiti che non indossiamo più.
C’è un motivo, ed è la psicologia dell’abbigliamento a spiegarcelo. La spiegazione più semplice è che abbiamo creato la nostra Comfort Zone dell’abbigliamento. Le donne che amano lo stile comfort-chic, preferiranno di gran lunga una maglietta e un paio di jeans. Oltretutto, se ci troviamo bene a livello di praticità, perché cambiare pantaloni? Potrebbero stringere alla vita, segnare la pelle con dei rossori. In poche parole, chi si veste sempre uguale non vuole correre rischi.
Perché conserviamo gli abiti che non indossiamo?
Ogni mattina, al risveglio, noi donne cerchiamo di capire che cosa indossare. Il tempo passa, l’indecisione è tanta, la fretta incombe: ecco che prendiamo gli abiti del giorno prima o i vestiti che indossiamo di solito. Stiamo risparmiando tempo facendo questa scelta? O ci stiamo riparando nella nostra Comfort Zone? Perché in fondo all’armadio ci sono tantissimi indumenti che ci starebbero altrettanto bene, ma che alla fine ignoriamo. Come se non esistessero.
Un aspetto importante degli abiti che non mettiamo più è la possibilità di tornare a indossarli un giorno. Magari teniamo quel vecchio paio di jeans con la segreta speranza di riuscire a perdere peso e finalmente poterlo sfoggiare di nuovo. A tal proposito, vi diamo qualche consiglio su quale abito indossare per sembrare magra e alta: può aiutarvi magari a fare un po’ di spazio nell’armadio a nuovi vestiti.
Inoltre, mai sottovalutare il potere dei ricordi. Non vale solo per una canzone, una frase o un profumo: gli abiti si connettono alle memorie più profonde della nostra mente. Se c’è un abito in fondo all’armadio che continuate a tenere, chiedetevi se ricordate il giorno in cui lo indossavate e come vi faceva sentire.
Psicologia dell’abbigliamento: il legame tra psiche e vestiti
Cosa rivela il nostro abbigliamento? Armadi stracarichi di vestiti, tempo speso a decidere che cosa indossare, indumenti che prendono polvere nei cassetti in attesa di vedere la luce: ebbene, è un comportamento connesso alla personalità. I vestiti che scegliamo sempre ci permettono di acquisire maggiore sicurezza, soprattutto nella sfera emotiva. È un po’ come una certezza: quell’abito ci sta bene e dunque ci fa stare bene.
Provare una certa “avversione” nei confronti di un abito che abbiamo acquistato e che non abbiamo mai indossato (o lo abbiamo fatto poche volte) dovrebbe spingerci alla riflessione. Forse, quell’abito, per quanto bello e alla moda, non fa per noi. Capita anche di ricevere dei complimenti, soprattutto nel momento in cui sfoggiamo un nuovo vestito: inconsciamente, il nostro cervello immagazzinerà l’informazione. E fidatevi, quel vestito diventerà il vostro migliore amico.
Come comunicare con i vestiti? Secondo la psicologia, stili e colori degli abiti rappresentano il nostro Io più profondo. La scelta del colore si basa sull’umore. Se al mattino ci svegliamo abbastanza tristi, con poca carica, tenderemo a scegliere abiti scuri. Ma questa non è una regola: gli abiti neri, infatti, rappresentano anche il potere e il successo. E il nero snellisce sempre. Allo stesso tempo, quando si è allegri e di buonumore, non è insolito decidere di indossare top e pantaloni più colorati. Uno status di sicurezza che ci spinge a controllare nel profondo le nostre emozioni.
Indossare sempre gli stessi vestiti: significato psicologico
Il meccanismo della Comfort Zone ci aiuta a comprendere un aspetto di noi che spesso non conosciamo. A livello inconscio, preferiremo sempre ciò che ci fa stare bene e a nostro agio. Soprattutto nel momento in cui abbiamo un colloquio di lavoro o un appuntamento, scegliere i vestiti che amiamo ci dà forza, un senso di sicurezza emotivo che non va sottovalutato.
Tuttavia, togliere dall’armadio i vestiti che non indossiamo più potrebbe essere liberatorio, per l’anima e la mente. Riordinare il proprio armadio è un modo per fare spazio al nuovo, per aprirsi al diverso: sì, anche un motivo valido per fare shopping. L’impressione di non avere nulla da indossare è un’illusione. Alla fine, è il nostro cervello che ci spinge a pensare in maniera schematica, a non rischiare, perché ci protegge dalle situazioni in cui non ci sentiamo al sicuro.
In realtà, sarebbe utile giudicare gli abiti inutilizzati in modo oggettivo. Prendeteli dall’armadio, riponeteli sul letto: se non vi comunicano alcuna sensazione, dateli in beneficenza (è sempre la soluzione migliore!). E se in ogni caso preferite continuare a indossare lo stesso vestito, vi suggeriamo qualche trucco su come abbinare lo stesso abito in modo diverso.