Ti è mai capitato di pensare che tutti i posti in cui ti appoggi, ti siedi, cammini oppure che tocchi con ogni parte del corpo durante la giornata sono un covo di microbi?

Vestiti e accessori come scarpe, borse, cappelli oppure guanti e sciarpe sono le principali fonti di sporcizia ed inquinamento della casa. E questo solo per il fatto di essere esposte di continuo alle più disparate superfici.

Si deve infatti tener conto che sono moltissimi i modi in cui i batteri entrano in contatto con il nostro appartamento: con il passare del tempo, anche se il nostro organismo si è reso più forte proprio per riuscire a combatterli, questi indeboliscono sempre di più la nostra salute e mettono a rischio il nostro benessere.

Eliminare tutti gli strati

Forse le probabilità di infezioni causate da batteri provenienti dai vestiti saranno anche minime (se non entrano in contatto diretto con bocca o ferita) ma meglio certamente evitare qualsiasi rischio e adottare misure di sicurezza efficaci e a costo zero, prima di entrare in casa, come ad esempio togliersi tutti i vestiti indossati durante il giorno. Dalla testa ai piedi.

Non si tratta solo di batteri che di certo non possiamo vedere ad occhio nudo, ma di una questione di sporcizia. E igiene naturalmente. Sfilarsi il maglione rimasto per ore appoggiato alla scrivania dove tutti posano di tutto, o la giacca lasciata magari sul carrello della spesa, i jeans con i quali ti sei seduta sui mezzi pubblici, la borsa infilata tra le sedie del ristoranti e le scarpe che hanno ‘passato’ tutti i negozi del centro, è essenziale prima di entrare in casa perché aiuta a mantenere una maggiore pulizia in tutti gli ambienti.

Togliersi le scarpe

Togliersi le scarpe prima di entrare in casa è una delle più comuni abitudini giapponesi che però milioni di persone hanno deciso di adottare. Per una maggiore sensazione di benessere e salute. Magari a qualcuno potrà sembrare un tantino esagerato ma in realtà le nostre scarpe catturano giorno dopo giorno migliaia di batteri e microorganismi che possono causare difficoltà a un sistema immunitario messo a dura prova dallo stress quotidiano.

Uno studio, realizzato dalla sezione di microbiologia dell’Università dell’Arizona, ha dimostrato che, in sole due settimane di utilizzo, le scarpe possono arrivare ad accumulare all’incirca 420 mila batteri solo nella parte esteriore, dei quali il 96% coliformi, il che significa che parliamo di microrganismi che popolano l’intestino degli esseri umani e degli animali. Vi dice niente questo?

Questione di comodità

Ma la questione igiene, anche se essenziale per adottare questa scelta tanto cara all’Oriente, non è l’unica. Pensa agli strati di vestiti tra intimo, maglie, camicie, maglioni, gonne e pantaloni a cui è costretto il nostro corpo tutti i giorni. Per non parlare dei tacchi che allo stesso tempo costringono le dita dei piedi a rimanere pressoché immobili per tutto il giorno!

Insomma, cosa c’è di più bello che poter eliminare qualsiasi indumento e godersi un momento di relax. Dal punto di vista emotivo, togliersi scarpe e vestiti appena rincasati dopo il lavoro significa soprattutto lasciare fuori dalla porta le questioni professionali e iniziare a dedicarsi alla propria vita.

Perché lavare i vestiti nuovi

Un ultimo consiglio. Per lo stesso motivo igienico, anche se a volte l’entusiasmo e i vestiti nuovi sono tentatori, sarebbe meglio lavare gli abiti prima di indossarli la prima volta. Quindi, anche se non è una bella visione, quando acquisti un capo nuovo, pensa anche a germi, batteri, sostanze chimiche – quando vengono spediti, gli abiti vengono imballati con conservanti che evitano l’insorgenza di muffe durante la consegna – e sporcizia in genere: tutti validi motivi per aspettare qualche ora prima di metterli.

Cosa può capitare? Per esempio puoi contrarre una  se i capi non sono ‘transitati’ prima dalla lavatrice. Ma senza fare tanti allarmismi, quello stesso vestito è certamente stato provato prima da altri che da te e questo significa secrezioni respiratorie, flora batterica della pelle e lieviti.

Pensa che un’indagine firmata dalla Division of Microbiology and Immunology della New York University realizzata in alcune delle più note catene di abbigliamento, ha confermato una carica batterica dei capi concentrata nelle cuciture che coprono ascelle e natiche.

Ti è passata la voglia di shopping? Niente paura, basta solo qualche piccola accortezza!