«Sailor attraversa il tempo e le geografie per raccontare il senso profondo contenuto in un gesto quotidiano delle nostre vite: il vestire. Perché cambiare il mondo vuol dire anche cambiarsi d’abito». Urca! Sentendo queste parole, che sono nel promo, non può non venirti la curiosità di ascoltare il resto di questo podcast sulla moda. E il resto si chiama appunto Sailor – Anatomia del corpo attraverso la moda. Sottotitolo intrigante che accresce il desiderio di saperne di più di questo podcast pensato, scritto, parlato da due signore intelligenti, brillanti, coltissime: Maria Luisa Frisa, teorica della moda, docente, autrice e curatrice, e Chiara Tagliaferri, scrittrice, autrice e voce di un altro podcast di successo, Morgana, con Michela Murgia. È il primo podcast della Camera Nazionale della Moda Italiana in collaborazione con Storielibere, disponibile dal 20 settembre su tutte le piattaforme, Storielibere.fm, Spotify, Apple Podcast, Amazon Music.
I protagonisti della moda italiana
In ogni puntata di questo podcast sulla moda, Frisa e Tagliaferri incontrano un personaggio del fashion. In questa serie iniziale sono tutti direttori creativi. Il primo appuntamento è con Francesco Risso di Marni, a seguire Maria Grazia Chiuri di Dior, Alessandro Michele, ex Gucci, Pierpaolo Piccioli di Valentino. E, sorpresa finale, uno stylist, Nick Cerioni. Pensieri e parole con cui si potrebbe scrivere una storia infinita. Partiamo dal titolo: chi è Sailor? «È il ragazzo che in Cuore Selvaggio di David Lynch prende a pugni il mondo e crede nella sua giacca di serpente, simbolo di libertà. Ma è anche Sailor Moon, ragazzina goffa che diventa guerriera. Poi è la maglia a righe di Coco Chanel e Jean-Paul Gaultier, che a sua volta s’ispira a Querelle de Brest dello scrittore francese Jean Genet» spiegano le due autrici. A dimostrazione di come la moda sia spiazzante in fatto di connessioni e riferimenti. Una sorta di telefono senza fili infinito che ti può portare in mille mondi diversi.
Nel podcast ogni stilista è una parte del corpo
Ma cosa significa “anatomia del corpo”? «Viviamo in città diverse, una a Venezia, l’altra a Roma» raccontano Maria Luisa e Chiara «quindi passiamo ore al telefono, dopo aver studiato tantissimo. Entrambe, istintivamente, abbiamo pensato all’anatomia del corpo umano e costruito un puzzle. Praticamente abbiamo identificato ognuno dei nostri interlocutori con una parte del corpo, e da lì sono iniziati i discorsi. Maria Grazia Chiuri è il seno, perché ha destrutturato il corsetto di Dior mantenendone l’architettura ma rendendolo morbido e leggero. Alessandro Michele è il cuore, perché ha plasmato i nostri desideri e ha cambiato la nostra idea di bellezza. Pierpaolo Piccioli è gli occhi, perché col suo lavoro ha cancellato gli stereotipi e i canoni di bellezza: lui i vestiti non li costruisce sui manichini ma sui corpi». Francesco Risso, invece, è le mani: «È nato e cresciuto su una barca dove ha vissuto fino ai 4 anni con mamma, papà e tanti fratelli. Era il piccolino e il suo modo di rapportarsi con i grandi era manipolare le cose, per esempio i vestiti delle sorelle: li tagliava con le forbici e li ricostruiva».
Un podcast che dura nel tempo
L’infanzia di tutti è fondamentale, viene fuori spesso nelle chiacchiere. Sempre Francesco Risso racconta che da poco ha scoperto che il suo Teddy Bear preferito indossava una maglia a righe, ancora oggi la sua ossessione. E Maria Grazia Chiuri ricorda la madre sarta, precisissima, che costruiva abiti perfetti, rigorosi, per signore molto eleganti. «Queste conversazioni portano all’intimità» commentano Frisa e Tagliaferri. «Si crea un rapporto di fiducia. Siamo state ospitate nelle case e negli studi. Siamo entrate nelle vite. Abbiamo ragionato su presente, passato e futuro. Sono usciti tanti ricordi. Non si parla mai dell’ultima sfilata o delle tendenze, ma di valori nuovi. Ne risulta una poetica senza tempo: questo podcast sulla moda si potrà ascoltare anche fra 10 anni e sarà comunque interessante».
Le nuove rockstar della moda: gli stylist
Del resto, i direttori creativi della case di moda ormai sono delle rockstar. La gente li riconosce per strada, li segue sui social, sogna di “possederli” acquistando un abito o un accessorio. Quello che prima era roba per addetti ai lavori oggi è uno spettacolo universale, seguitissimo. Non a caso l’ultimo ospite della stagione del podcast sulla moda Sailor è uno stylist, la figura che nel mondo fashion meglio incarna l’evoluzione di stile e immagine. «Sono gli stylist che disegnano la nuova anatomia delle persone famose. Mettono insieme le cose disegnate da altri per “inventare” l’immagine di un personaggio e consegnarlo alla visione collettiva. Ormai sono figure fondamentali nella costruzione della moda». E Nick Cerioni è sicuramente uno dei più famosi. La cosa importante è che tutti loro hanno la consapevolezza di avere delle grandi responsabilità, e agiscono di conseguenza. «È cambiato il sistema. Qui non si tratta più di novità o di tendenze. Tutto quello che si fa è un prolungamento del sé». Consigliamo l’ascolto, allora, anche a chi di moda non si interessa. Perché ancora una volta è dimostrato: non sono solo vestiti, è politica.