Tra tutti i dubbi che ci riserva questa vita ultraconnessa, una certezza granitica l’abbiamo: stare dietro ai cambiamenti di rotta e ai nuovi termini coniati dai social frequentati dalla Gen Z costa una gran fatica. L’ultima new entry tra le parole di tendenza è “babygirl”. Sai chi sono i babygirl men? Se ti è comparso sulla faccia un sorrisetto saputello, sappi che no, non è affatto usata per indicare una bambina: sarebbe scontato. Con il termine “babygirl man”, infatti, viene descritto un uomo che ha dalla sua un certo atteggiamento, quintalate di fascino e personalissimo stile.

Babygirl men: dagli attori ai piloti di Formula Uno

Finora hanno ottenuto lo status di babygirl man, per esempio, Jacob Elordi (Sofia Coppola, che ha voluto Jacob per interpretate Elvis Presley nel suo film Priscilla, lo ha definito un novello Paul Newman) e l’altra star di Saltburn Barry Keoghan, il protagonista di Dune e Wonka Timothée Chalamet , Dominic Sessa di The Holdovers, Pedro Pascal di The Mandalorian e di The Last of Us, oltre ai veterani Harry Styles e Lewis Hamilton. Cos’hanno in comune piloti di Formula Uno, celeb e protagonisti delle serie tv e dei film del momento? Che cosa ha trasformato questi sex symbol in babygirl men?

L’attore Oscar Isaac in un completo gonna di Thom Browne
L’attore Oscar Isaac in un completo gonna di Thom Browne – Foto Ipa

Babygirl men: un complimento per gli uomini

Intanto, una premessa doverosa: dare del babygirl man a un maschio non è un’offesa, tutt’altro! Stiamo parlando di uno stile, ma soprattutto di qualcosa di bello e intangibile nascosto tra le pieghe dell’essere affascinanti, sensibili ed eleganti in modo non convenzionale. Tutti questi uomini, adorati dalle ragazze (e dalle loro madri), sprizzano libertà di esprimersi senza nessun limite. Sono sexy e attraenti, interessanti ed estremamente gentili, talmente sicuri della propria mascolinità da non temere di incrinarla in nessuna maniera. Tanto da decidere di indossare gonne e collane di perle, se gli va. Di piangere, di ridere, di fare facce buffe, di non prendersi troppo sul serio. Giocano con la moda, attingono dalle passerelle femminili le proprie mises senza che questo scalfisca la loro virilità, anzi…

L'attore e popstar Harry Style (Ipa_Agency)
L’attore e popstar Harry Style – Foto Ipa

Lo stile innato dei babygirl men

Così Timothée Chalamet ha indossato un look della sfilata donna di Tom Ford per il tour di Wonka o, sul tappeto rosso del Festival di Venezia, un outfit con schiena nuda di Haider Ackermann. Pedro Pascal all’ultimo Met Gala ha fatto scatenare i social presentandosi in pantaloncini (molto) corti e soprabito, tutto rosso Valentino. Jacob Elordi sfoggia una it-bag da invidia dietro l’altra, mentre lo scorso dicembre a Londra il pilota di Formula Uno Lewis Hamilton si è presentato ai Fashion Awards di bianco vestito, con spille, collane e stivaletti col tacco. E proprio lo stiloso neo-ferrarista ha spiegato che moda significa evolversi, imparare cose su se stessi e su come stare bene, anzi benissimo, nei propri panni, perché la libertà di potersi esprimere senza pensare a vecchi stereotipi o al giudizio degli altri è una grande conquista.

Timothée Chalamet con un corpetto Tom Ford collezione donna primavera-estate 2024
Timothée Chalamet con un corpetto Tom Ford collezione donna primavera-estate 2024 – Foto Getty

Un cambiamento culturale

Il fenomeno babygirl man parla di un cambiamento non solo stilistico, ma culturale: mettersi la gonna o portare una borsetta a spalla non riguarda le proprie scelte sessuali ma rende un uomo intrigante, proprio perché ne racconta la forte personalità. Lo stesso concetto lo ha ribadito Pierpaolo Piccioli all’ultima sfilata maschile di Valentino per l’autunno-inverno 2024. Il designer è stato chiarissimo: smontare gli stereotipi è ormai inevitabile per tutti. Lui, però, ha aggiunto un tassello importante, un upgrade che riguarda la moda maschile: la nuova forza degli uomini va trovata nella loro vulnerabilità.

Barry Keoghan in uno smoking firmato Stella McCartney dalla collezione donna primavera-estate 2024 (GettyImages)
Barry Keoghan in uno smoking firmato Stella McCartney dalla collezione donna primavera-estate 2024 – Foto Getty

Una nuova generazione di maschi

Ma perché i babygirl men stanno spopolando proprio ora? Perché la moda riflette ciò che accade nella società. Oggi l’esplorazione dell’identità personale tra le nuove generazioni non è più un tabù, ma una ricerca che viene incoraggiata. Oltre a ciò, è ovvio che la moda sia anche un potente veicolo di marketing. Questi ragazzi famosi, insieme ai loro stylist, sanno che più si costruiscono uno stile unico e personale, più avranno copertura mediatica. Poi, certo, tra lo stile da star, le proposte in passerella e la vita reale di solito c’è un abisso, e chiedersi se i “nostri” babygirl avranno la forza di colmarlo non ha una risposta scontata: sapranno uscire allo scoperto anche coloro che vivono lontano dalle luci della ribalta?

Lo smoking firmato indossato dall'attore Barry Keoghan (LAUNCHMETRICS)
Lo smoking firmato indossato dall’attore Barry Keoghan – Foto Launchmetrics/Spotlight

Come diventare babygirl men

Se agli uomini che ti circondano serve uno spunto per dare una virata babygirl al look in occasione della primavera in arrivo, basta che diano un’occhiata a qualche sfilata: su tutte le passerelle di questa stagione si sono viste idee interessanti e per l’inverno 2024 si replica. Quindi no, non sarà un trend passeggero, proprio perché segue i cambiamenti sociali e culturali in atto, difficilmente reversibili. La moda maschile per la primavera-estate in arrivo non contempla solo gonne sotto blazer impeccabili, ma anche fiori e ricami, completi sorbetto, pantaloncini, top monospalla, camicie di chiffon, borsette, collane e scarpe a tema. Così, ecco che, dalle maison più blasonate in giù, arrivano capi e accessori da abbinare a sguardo assassino e cuore tenerissimo. E da indossare non (solo) per provocare, ma per proseguire quell’opera di ridefinizione del carisma maschile attraverso la sfida alle norme tradizionali. Per puntare sul fascino ma anche sulla sensibilità. Per proporre un approccio giocoso alla moda (e alla vita). E per ribadire una volta per tutte che gusto, eleganza e glamour, ormai, non conoscono genere. È il futuro, bellezza. Anzi, babygirl.

Dalla sfilata di Dolce&Gabbana (LAUNCHMETRICS)
Dalla sfilata di Dolce&Gabbana – Foto Launchmetrics/Spotlight