È da poco andata in onda su Canale 5, la serie tv targata Amazon Prime Video, Made in Italy, che ha raccontato la nascita della moda italiana e dei suoi stilisti più rappresentativi.
Made in Italy: di cosa parla
Made in Italy è ambientato a Milano negli anni Settanta e narra i momenti salienti che hanno caratterizzato l’ascesa del prêt-à-porter italiano nell’Olimpo della moda, visti soprattutto attraverso la redazione di un famoso giornale di moda, Appeal. La protagonista principale è Irene, una ventitreenne figlia di immigrati dal Sud, che rispondendo ad un annuncio di lavoro lanciato dalla testata, inizia la sua brillante carriera come giornalista.
Il personaggio è interpretato da Greta Ferro ed è ispirato alla storica direttrice di Vogue Italia, Franca Sozzani, scomparsa nel 2016.
Tutti gli stilisti raccontati in Made in Italy
Nella cornice sfavillante di una Milano da bere nel pieno del proprio boom economico, sono tantissimi gli stilisti dei quali si raccontano gli esordi e i successi delle prime sfilate. Ecco quali.
Giorgio Armani
Interpretato da Raul Bova, è uno degli stilisti più amati al mondo. Nato a Piacenza nel 1934, dopo alcune esperienze presso altri designer, nel 1975 fonda l’azienda di moda omonima e realizza la sua prima collezione ufficiale. Spazia dall’alta moda al prêt-à-porter, con creazioni caratterizzate da un’eleganza sobria e sofisticata dove a dominare sono tagli nitidi e puliti e toni freddi. È soprattutto il blu Armani però a contraddistinguere la sua produzione, che tuttavia non esclude l’intramontabile abito nero e bianco.
Walter Albini
Nella serie ha il volto di Gaetano Bruno. Grazie al suo modo di unire moda e design e alle sue intuizioni futuristiche per l’Italia di allora, è ritenuto il padre del prêt-à-porter e proprio per questo nella trama ricopre un ruolo centrale. Nato a Busto Arsizio, da giovane incontra Coco Chanel a Parigi e ne rimane folgorato. Sempre in quegli anni lavora per Krizia e un Karl Lagerfeld agli esordi. Definito dalla giornalista di moda più autorevole di quei tempi, Anna Piaggi (a cui è ispirato il personaggio di Margherita Buy nella serie), lo stilista, alterna varie fortune e muore prematuramente a soli 42 anni. Nonostante il suo nome oggi non sia più così noto, il suo stile è stato riletto negli anni da molti altri stilisti.
Miuccia Prada
Interpretata da Caterina Carpio, è tra le designer di più alto livello internazionale, sessantottina e femminista. L’azienda di famiglia fondata dal nonno inizialmente si occupava di pelletteria e accessori e solo dal 1978, proprio grazie a Miuccia, ha aggiunto la produzione di abiti. Nel 1988 presenta la prima linea di prêt-à-porter autunno-inverno a Milano e nel 1993 crea la linea Miu Miu.
Gianfranco Ferré
Nel suo ruolo recita Silvio Cavallo. Creativo e da sempre amante di disegno e pittura, fa il suo ingresso nella moda negli anni settanta, ottenendo ottimi riscontri come creatore di bigiotteria e accessori e iniziando a collaborare con Walter Albini e Christane Baily. Dopo un viaggio in India idea la collezione Ketch di prêt-à-porter femminile. Nel 1978 fonda la sua maison, la Gianfranco Ferré Spa e nel 1989 assuma anche la direzione artistica della casa francese Christian Dior.
Elio Fiorucci
Interpretato da Stefano Fregni, il visionario stilista milanese, deve il suo successo alla creazione di abiti per il tempo libero, soprattutto jeans e magliette, che hanno permesso alla moda di diventare davvero per tutti. Le sue linee divengono subito un fatto di costume e finiscono con l’attrarre l’attenzione del jet set internazionale, tanto che perfino Bianca Jagger, Andy Warhol e Grace Jones ne divengono estimatori. Celebri anche le sue campagne pubblicitarie super pop e all’avanguardia per il periodo.
Ottavio Missoni
Sul piccolo schermo ha il volto di Enrico Lo Verso, affiancato da Claudia Pandolfi nel ruolo della moglie Rosita. Nato in Dalmazia nel 1921, negli anni Trenta, insieme alla moglie apre il primo maglificio ma è solo nel 1960 che i suoi abiti iniziano ad apparire sulle riviste di moda. La sua prima sfilata risale al 1966, tuttavia la vera rivoluzione arriva nel 1971, con la presentazione di una collezione con i famosi patchwork grazie alla quale i giornali iniziano a paragonare le sue composizioni cromatiche alle opere d’arte contemporanea. Ottavio Missoni è noto anche per non prendersi troppo sul serio. Un giorno infatti disse: «per vestirsi male non serve seguire la moda, ma aiuta».
Krizia
Ad interpretare Maria Mandelli, in arte Krizia, è Stefania Rocca. Tra le più note creatrici di moda italiane, prese il suo pseudonimo dall’ultimo dialogo incompiuto di Platone sulla vanità femminile. Dopo aver aperto un piccolo laboratorio di produzione di gonne e abiti, con l’amica Flora Dolci, nel 1964 arriva la sua prima sfilata a Palazzo Pitti a Firenze, una collezione di rottura, tutta in bianco e nero. Nel 1971, quando la moda prevedeva solo lunghezze maxi o midi, presenta una collezione di hot pants, che insieme ad accostamenti arditi, materiali insoliti e forme audaci le valsero il soprannome di Crazy Krizia, assegnatole dalla stampa americana.
Nel 1986, insieme ai colleghi Giorgio Armani, Gianfranco Ferré, Gianni Versace e Valentino Garavani, riceve dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga la nomina a commendatore della Repubblica Italiana.