Il cielo estivo 2020 ha in serbo grandi emozioni. E non solo per il famoso sciame delle Perseidi o per lo spettacolo della notte di San Lorenzo (che quest’anno non sarà di luna piena, come nel 2019, ma calante, quindi le stelle cadenti si vedranno meglio). «Questo è il momento di una vera e propria sfilata di pianeti, con una triangolazione spettacolare di Luna, Giove e Saturno verso fine agosto» spiega Lorenzo Badellino, meteorologo di 3Bmeteo.
Cerca i dark sky places
Per non rimanere delusi, però, è importante capire dove stendere il plaid sul prato e puntare gli occhi al cielo. Oggi sono più numerosi i cosiddetti “dark sky places”, luoghi lontani dai centri abitati dove la luce artificiale è quasi inesistente, ma rimangono comunque rari perché, secondo i dati del Light pollution science and technology institute, l’80% della superficie dei continenti è soggetto a inquinamento luminoso. «Per chi non l’ha mai visto prima, lo spettacolo del cielo in un luogo davvero buio ha un forte impatto visivo ed emotivo.
Ecco perché associazioni come l’International Dark Sky (darksky.org) individuano e certificano luoghi privi di inquinamento luminoso e si preoccupano che rimangano così anche in futuro» sottolinea Valerie Stimac, autrice di Cieli stellati. Una guida pratica per viaggiare seguendo le stelle (Lonely Planet). Tra questi ci sono la Kerry Dark Sky Reserve, una strada panoramica lungo la costa sudoccidentale dell’Irlanda, e il borgo catalano di Albanyà in Spagna, riconosciuto anche dalla Starlight Foundation e frequentato da molti appassionati di astronomia (fundacionstarlight.org).
Trova il bollino dei cieli più belli
Dal 2014 anche nel nostro Paese esiste Astronomitaly (astronomitaly.com), un’associazione che si occupa di certificare le riserve del buio, con il bollino di qualità “I cieli più belli d’Italia”. «Possono essere alberghi, agriturismi, malghe o b&b, ma anche aree naturali e borghi, immersi in zone rurali, che preservano l’oscurità utilizzando metodi d’illuminazione che non disperdono la luce verso l’alto, nell’ottica di un turismo virtuoso e sempre più ecosostenibile» spiega il fondatore Fabrizio Marra. «Al momento sono circa 30, concentrati soprattutto in Toscana, Umbria e Trentino, ma se ne aggiungeranno presto altri, localizzati anche nell’entroterra sardo o siciliano, zone particolarmente adatte all’osservazione astronomica. Devo sfatare un mito: non è vero che in alta quota le stelle si vedono meglio. Spesso conviene restare nelle vallate, dove la cornice di montagne scherma l’inquinamento luminoso».
Il progetto di Astronomitaly è nato sull’onda di una domanda che sempre più spesso veniva posta agli ideatori, appassionati di stelle: “Dove possiamo vedere la Via Lattea?”. Un quesito a cui è più facile rispondere grazie alle ricerche dell’associazione.
Partecipa alle cene “stellate”
Tra le strutture certificate spicca il Belmond Castello di Casole (Si) dove, al calare del buio, la Via Lattea si dispiega in tutto il suo splendore sopra l’antico anfiteatro della tenuta. Qui è ben visibile la misteriosa Galassia di Andromeda. Anche il borgo di Troina (En) e quello di Ossana in Val di Sole (Tn) sono punti strategici. Al Castello di Petroia (Pg) organizzano le grigliate astronomiche, cene all’aperto a base di carne locale abbinate all’osservazione della volta celeste in compagnia degli esperti di Astonomitaly che, grazie al telescopio, ti aiutano ad ammirare anche quello che non si vede a occhio nudo. La prossima è in programma per il 10 agosto. Il pubblico, durante questi eventi, è davvero variegato: a chi non piace osservare un cielo stellato? I bambini in particolare sono sempre entusiasti. «I miei figli non hanno mai staccato gli occhi dal cielo stellato e hanno tempestato di domande gli astronomi. Una volta tornati a casa, mi hanno chiesto di acquistare libri a tema e ogni sera cercano di individuare le costellazioni in cielo» racconta Ada, una partecipante.
Segna anche queste date
Certo, fare astroturismo d’estate ha il suo fascino speciale, ma del cielo stellato si può godere tutto l’anno, meteo permettendo. Tra fine dicembre e metà gennaio, meglio se poco prima dell’alba, il periodo è ideale perché dà il benvenuto al primo sciame meteorico dell’anno, le Quadrantidi. La loro intensità non ha nulla da invidiare alle Perseidi di agosto.
Tra il 16 e il 26 aprile invece ci sono le Liridi, le stelle cadenti di primavera, nonché lo sciame più antico mai osservato. Insomma, il cielo stelato non va mai in vacanza.
Dalle eclissi alle aurore
Oltre a una nutrita lista di “luoghi bui” dove osservare le stelle, nella guida Cieli stellati la blogger e travel writer americana Valerie Stimac approfondisce anche il tema delle aurore polari (che da sole valgono un viaggio), delle eclissi, con l’elenco di quelle previste nel prossimo decennio, e anche del turismo spaziale, dove il mercato è ancora giovane ma in piena crescita. In più, se desideri catturare qualche immagine spettacolare, nel libro trovi una sezione dedicata all’astrofotografia per principianti.