C’è chi non li sopporta e chi ne abusa. Secondo una branca della psicologia, i vezzeggiativi sono sintomo di salute della coppia. Escludendo i classici “amore” e “tesoro”, con cui nella nostra vita abbiamo chiamato almeno una decina di persone, ci sono 3 settori fondamentali di nomenclature.

C’è quello “animale”, con un fioccare di topolini, farfalline, cuccioli, pulcini e molti, moltissimi orsetti. Quello “ortofrutticolo”, con una menzione speciale per la regina dei tuberi: la patata, declinata nella versione mignon, patatina, ma anche in quella maschile, patato.

E poi c’è quello dei “neologismi senza senso”, che nascono da episodi personali: sedietta, pipolino, taratallo, carapigno, frullipulli…

Attenzione: gli psicologi avvertono sia meglio tenere il nome di battesimo per l’intimità, perché non si è mai sentito di amplessi imperdibili tra pagnotte e pistacchietti…