Ogni giorno si fanno foto o selfie, si scrivono messaggi, si memorizzano nuovi contatti o informazioni utili per il lavoro o la vita familiare, per non parlare delle email, alle quali ormai si accede con facilità dai propri dispositivi mobili, che siano smarphone o tablet: si tratta di una quantità incredibile di informazioni e dati che però possono essere persi con estrema facilità, se non vengono debitamente salvati.

La parola d’ordine è dunque backup, ovvero avere sempre una copia dei propri contenuti su un altro dispositivo, che sia una memoria esterna “fisica” o una “nuvola”, un cloud. Eppure, non sempre ci si rende conto dei rischi che si corrono nel non effettuare un “salvataggio” per molto tempo, per non parlare della necessità di liberare spazio nel proprio telefonino, la cui memoria rischia di finire a causa del numero di App installate o di dati continuamente aggiunti. Ma come e ogni quanto fare un backup? È possibile farlo da soli o è necessario farsi aiutare da un esperto? Ecco qualche utile consiglio per tutti e in particolar e per le donne.

L’importanza del backup

Poter disporre di dati, contenuti e foto a portata di mano, sul proprio smartphone o tablet, è diventato quasi necessario, eppure una persona su tre (27%) in Francia, Germania e Regno Unito dichiara di non aver mai eseguito un backup da smartphone. Secondo uno studio, condotto da Western Digital Corporation su un campione di 5.200 persone, la metà degli utenti (49%) si ritrova senza più spazio disponibile nella memoria del cellulare. Proprio per continuare a poter navigare e usare i dispositivi mobili, però, il 75% spiega di cancellare periodicamente i file salvati, salvo poi pentirsi nel 27% dei casi di aver dovuto eliminare video e foto ai quali teneva. «Eseguire il backup è una delle operazioni più importanti, da fare con periodicità: in caso di dati molto importanti, è bene farla persino quotidianamente» spiega la Dottoressa Armida Nostro, tecnico informatico dell’ANIP, l’Albo Nazionale Informatici Professionisti.

Come fare il backup delle foto

«Io consiglio di farlo sempre, perché si tratta di contenuti ai quali siamo tutti molto legati. Il modo più semplice e sicuro, per chi ha il sistema operativo Android che il più diffuso, è quello di usare Google Foto: carica automaticamente le immagini presenti sul proprio cellulare nel cloud, al quale poter poi accedere in ogni momento e da qualsiasi dispositivo: in questo modo si possono vedere le proprie foto anche da pc o da devices connessi al proprio account Google» spiega a Donna Moderna Emanuele Corsano, Ingegnere informatico. «Funziona bene e si può contare su uno spazio illimitato. L’unico limite, tutto sommato trascurabile, è che le foto vengono salvate a una risoluzione più bassa rispetto all’originale, ma solo nel caso siano di altissima qualità. In generale, comunque, per le foto scattate da cellulare non si pone questo problema. Per chi è utente Mac/Apple, si procede in modo analogo con iCloud».

Il backup delle chat di WhatsApp

«L’unico vero modo per farlo e è direttamente dalle impostazioni di WhatsApp. In pratica bisogna salvare le conversazioni sul proprio account Google Drive in modo analogo a quando si fa con Google Foto. Il problema, infatti, è che WhatsApp salva tutti i file multimediali ricevuti ed inviati in una cartella del telefono, dunque di fatto nello stesso dispositivo in uso che, in caso di rottura, non permette di avere copia dei contenuti». Esiste, però, anche un limite di memoria disponibile: «WhatsApp salva, infatti, una copia dei file inviati per ogni conversazione. Se, per esempio, si invia una foto dei propri figli in 4 conversazioni, sul telefono si avranno ben 5 copie della stessa foto: quella originale più una per ogni conversazione. Purtroppo questa mole di dati continua a crescere nel tempo! La conseguenza più diretta è che, pur facendo un backup, nel momento in cui si vorranno ripristinare foto e chat sul telefono, ci si ritroverà il dispositivo già pieno, nonostante il cellulare sia magari nuovo!» spiega ancora l’esperto. «Un consiglio alternativo per liberare spazio è invece piuttosto drastico: eliminare periodicamente le chat. Un eventuale “trucco” è quello di cancellare la cartella di file multimediali: se è vero che questi vengono persi, si manterranno, però, le conversazioni nella loro parte di testo» spiega ancora l’Ingegnere.

Un’ultima possibilità, molto semplice, è quella di «fare un taglia e incolla su un banalissimo foglio di Word. Va però tenuto presente che, in caso la conversazione serva per problemi di natura legale (come cause per divorzi o denunce di stalking, NdR) questo sistema non ha alcuna validità giuridica» spiega la Dott.ssa Nostro.

Come salvare i contatti

«Anche i contatti della rubrica fanno generalmente parte di quei dati ai quali teniamo in modo particolare e la loro perdita è uno dei peggiori incubi per la maggior parte di noi. Io faccio in modo di salvarli automaticamente, man mano che ne inserisco di nuovi, su una gmail, collegando il telefonino al mio indirizzo di posta elettronica. In questo modo, così come per le foto, i contatti sono conservati sul cloud di Google. Il sistema operativo, comunque, anche nel caso di Mac chiede in genere se salvare sul cloud, in quest’ultimo caso iCloud» spiega l’esperta informatica.

Come liberare la memoria del telefono

«Naturalmente il consiglio principale è quello di cancellare tutte le App preinstallate da costruttore del telefono, che però spesso sono bloccate, per spingere gli utenti a usare i servizi offerti. Ovviamente, per tutte le altre, è utile periodicamente chiedersi se davvero ci sono utili» spiega Corsano. «Per liberare spazio sul telefono, comunque, bastano altre due semplici operazioni:

1) Impostare Google Foto (o iCloud per Apple), in modo da eliminare le foto sul proprio dispositivo nel momento in cui i file sono stati già salvati nel cloud. Così si potranno rivederle facilmente dall’applicazione, anche senza averle nel telefono, a patto di disporre di una connessione internet

2) Eliminare tutti i file multimediali di WhatsApp periodicamente. Per fare ciò occorre avere installato sul telefono un file manager (una sorta di “esplora risorse”, per intenderci), che permetta di cancellare la sottocartella “WhatsApp/Media”. In genere è già preinstallato, ma nel caso non sia presente si può installarne uno qualsiasi dal Play Store di Google o da Apple Store. Si tratta comunque di operazioni che in genere si possono effettuare da soli, perché i sistemi operativi sono generalmente predisposti per procedere con un’archiviazione automatica su cloud.

La tutela della privacy

Quello che in molti si chiedono è se ci siano rischi nella gestione dei propri dati, affidati a uno spazio come il cloud, immateriale. «La privacy è un concetto molto vago, soprattutto in questo ambito. Nel momento in si salvano i propri file su Google Drive o iCloud la privacy è comunque garantita, nel senso che i dati non sono pubblici. Certo, va tenuto presente che di fatto Google o altri gestori possono accedere ai contenuti facilmente, avendo a disposizione in ogni momento informazioni sugli utenti, dalle foto alla cronologia di navigazione su internet. Se si accettano i servizi di archiviazione o di altro tipo, la privacy è messa in gioco, ma i dati sicuramente non sono pubblici» conclude Corsano.