Ho provato la e-bike, la bici elettrica, nella versione montain bike, ovvero: la declinazione sportiva e avventurosa della bici a pedalata assistita, che sta vivendo il suo momento di boom in montagna. In pratica, è una bici con ruote larghe, super ammortizzatori, telaio robusto ma leggerissimo e freni grandi (come una mountain bike di tutto rispetto), con in più il motorino elettrico. Una “spinta” che può far andare la bici fino a 25 chilometri orari.
“Né carne né pesce”, criticano i puristi della MTB. Cioè non sarebbe una bici da città e neanche una bici da montagna. Invece è proprio questa la sua forza: una bici per tutti. Perché chi è poco allenato sfrutta al massimo il motorino, mentre chi è più in forma lo usa solo nei tratti più ripidi, per poter così percorrere itinerari più lunghi senza stancarsi troppo.
Io l’ho provata in Alta Badia (www.altabadia.org), un paradiso per chi ama la montagna, nel cuore delle Dolomiti, Patrimonio Mondiale Unesco.
Qui, per la prima volta, la bici elettrica si può usare come in un normale bike sharing di città: l’ho noleggiata in un punto (in questo caso un rifugio comodamente raggiungibile con l’impianto di risalita) e a fine escursione l’ho consegnata in un altro. Il vantaggio è che si pedala sempre in quota, senza dover fare la salita dal fondovalle per poi affrontare alla sera la discesa. Perché la discesa, vi assicuro, è una bella prova di coraggio e resistenza anche per chi è più allenato. Avete mai provato una discesa di 1000 metri di dislivello sulla strada sterrata? Vi garantisco che stare coi freni tirati sulle strade bianche in picchiata è veramente impegnativo, fisicamente e mentalmente.
Pedalare in quota poi permette di spostarsi velocemente da un rifugio all’altro: i rifugi infatti sono tutti collegati da sentieri che si percorrono anche con le bici (con buona pace dei pedoni). Ciò non toglie che, chi vuole, si può allenare, e anche con una certa intensità. La bici elettrica infatti non ha nulla da invidiare alla MTB tradizionale, quanto ad allenamento. Basta saper dosare lo sforzo agendo sulla potenza del motorino elettrico. Come si fa? Si seleziona una delle funzioni sul display posto sul manubrio (si parte da eco, poi tour, sport e infine turbo) che stabiliscono quanto aiuto “elettrico” si vuole avere.
Si può anche mettere il turbo, per esempio sulle salite ripide, ma meglio solo per brevi tratti, perché consuma molta batteria.
Esiste anche l’opzione off, che esclude il motore. Ma vi assicuro, usare una di queste bici senza sfruttare il motore è davvero faticoso perché sono parecchio pesanti. Io ne ho provata una leggerissima, tra le più light in circolazione. È di Pinarello, la mitica azienda tutta italiana che ora ha prodotto la sua prima e-bike da montagna, Andromeda (nella foto sotto): pesa meno di 20 chili, quando in genere i modelli elettrici arrivano anche a 25. E vi assicuro che 5-6 chili in meno di una MTB tradizionale fanno la differenza. Ciò non toglie che si faccia un bello sforzo lo stesso con braccia, spalle e addominali, anche usando il motorino alla sua funzione minima.
Ho noleggiato la mia e-bike (mi sentivo un po’ una vip in sella a questo modello) a Piz La Ila, a 2.100 metri, dove sono arrivata con l’impianto di risalita. Lì mi si è aperto un mondo. Oltre all’e-bike sharing, si può approfittare di un parco attrezzato a misura di famiglia, con bici per i bambini, passeggini per tutti, area giochi e perfino un laghetto per giocare con l’acqua. Quest’area, scopro, fa parte del circuito Movimënt (una parola scritta proprio in ladino, l’antica lingua ancora parlata in questa valle): si tratta di 4 parchi in quota, gratuiti, raggiungibili con gli impianti di risalita e collegati tutti da facili sentieri. L’ideale per le famiglie, insomma. Sicuramente un modo per far godere a tutti della montagna.
Certo, gli amanti del trekking storcono un po’ il naso quando passano i biker, per di più con tanto di “aiutino”. In effetti, arrivare in velocità su sentieri frequentati non è consigliabile. In fondo, il pedone ha sempre ragione, anche in alta quota. Per questo si sta pensando a nuove forme di convivenza, per esempio la destinazione di una parte dei sentieri solo alle bici, e viceversa. Si tratta di un cambiamento culturale appena iniziato, che avrà bisogno di tempo e dovrà vincere alcune resistenze (soprattutto dei proprietari dei terreni dove passano i sentieri), ma sicuramente porterà in montagna anche chi prima non ci andava. E se vogliamo che la montagna resti viva, alla fine conviene a tutti.
Per i nuovi frequentatori della montagna (ma anche per tutti gli altri), il 23 settembre in Alta Badia si organizza il primo E-Bike Ways, una giornata dedicata alle mountain bike elettriche con itinerari riservati alle bici, di facile, media ed elevata difficoltà. Insomma, la mountain bike elettrica aspetta solo voi! Per informazioni: www.altabadia.org.