Capogiri, tachicardia, affaticamento, difficoltà a concentrarsi e persino vista offuscata. Il caldo afoso, soprattutto se si soffre di pressione bassa, può provocare sintomi fastidiosi. Quando il termometro sale si scatenano una serie di meccanismi che servono ad abbassare la temperatura corporea, ma che comportano un notevole stress per l’organismo. «Innanzitutto aumenta la vasodilatazione: il sangue affluisce maggiormente in superficie per poter smaltire il calore interno in eccesso» spiega Paolo Pigozzi, medico, nutrizionista ed esperto in terapie naturali. «Se lo scopo non viene raggiunto dall’ipotalamo, dove ha sede la nostra centralina di termo-regolazione, le ghiandole sudoripare iniziano a lavorare di più. E il sudore, evaporando sulla pelle, fa scendere la temperatura. Queste modificazioni fisiologiche consentono un’efficiente dispersione del calore ma favoriscono anche un eccessivo abbassamento della pressione». Si può verificare quindi una vera e propria crisi ipotensiva, anche in chi di solito ha valori entro i limiti normali. «In genere si definisce bassa la pressione quando arriva alla soglia di 60/90 mmHg, ma può scendere anche al di sotto creando così molti disagi» commenta l’esperto. Per rialzarla, è possibile ricorrere a diversi rimedi naturali e a semplici strategie.

Ultilizza aromi e spezie

Il peperoncino e il pepe hanno proprietà stimolanti sul metabolismo e danno una sferzata alla circolazione. Anche la noce moscata ha un’azione energizzante, mentre lo zenzero, grattugiato fresco sui cibi contrasta la spossatezza grazie all’effetto corroborante della gingerina, il principio attivo di cui è ricco. Per combattere i sintomi dell’ipotensione sono efficaci inoltre le erbe aromatiche, in particolare rosmarino, salvia, timo, coriandolo e menta: aggiunti ai tuoi piatti hanno un’azione tonificante sui vasi sanguigni e impediscono l’eccessiva dilatazione alleviando il senso di stanchezza.

Ricorri alle erbe

La fitoterapia offre diverse possibilità per affrontare l’ipotensione e la spossatezza, tipiche del grande caldo. «La tintura madre di Artemisia absinthium, alla posologia di 15 gocce tre volte al giorno, dà una sferzata di energia all’organismo, mentre quella di Eleutherococcus senticosus (15 gocce due volte al giorno) aiuta a ritrovare la concentrazione, oltre a combattere la stanchezza fisica. Anche il macerato glicerico di Quercus pedunculata 1DH, 50 gocce due volte al giorno, è un tonico naturale» suggerisce il nutrizionista. Questi tre rimedi si possono associare alla tintura madre di rosmarino o di salvia (15 gocce tre volte al giorno) ma per una prescrizione su misura è sempre meglio consultare un medico esperto in fitoterapia.

Scegli le bevande ad hoc

Bere molto, anche 2 litri o più di acqua al giorno è fondamentale. Ci si reidrata e si evita che il volume del sangue si riduca, facendo diminuire così la pressione. «Se i sintomi sono accentuati o ci si sente svenire, è utile bere un succo di frutta diluito al 50% con acqua, in modo da integrare anche i minerali persi con il sudore» suggerisce il dottor Pigozzi. «In alternativa, si può preparare la soluzione reidratante proposta dall’Oms in caso di colpo di calore. Si aggiunge a un litro d’acqua un cucchiaino da tè raso di sale da cucina, otto di zucchero e il succo di un paio di limoni».

Usa il sale giusto

Per alzare la pressione basta mangiare più salato. Al posto del tradizionale sale da cucina, adopera quello marino integrale: è composto da cloruro di sodio e più di 80 minerali e oligoelementi indispensabili per la nostra salute. «Tra questi il cloruro di magnesio, un rimedio molto efficace contro l’ipotensione. Ma anche le altre sostanze presenti contribuiscono a regolare i valori della pressione» spiega Sabine Eck medico e autrice del libro Il sale fa bene (Edizioni Andromeda). Vuoi un rimedio anticrisi? Taglia a fettine un pompelmo e cospargilo con un po’ di sale integrale: al primo spicchio ti sentirai meglio.

Immergiti nell’acqua

Se hai una crisi con capogiri e debolezza prova il bagno pelvico. «Si riempie di acqua fresca la vasca in modo che tutta la zona dalla pancia in giù sia immersa» spiega Paolo Pigozzi. «Ci si siede lentamente e, con le mani inumidite, si frizionano i fianchi, il ventre e il torace. Dopo 4-5 minuti si esce, ci si asciuga e ci si sdraia per qualche minuto. Nelle giornate più calde si può ripetere il trattamento anche più volte al giorno, lontano dai pasti».

Tirati su con la liquirizia

Tutti sanno che la liquirizia alza la pressione. Sotto forma di bastoncini, tronchetti o caramelle, ogni varietà è concessa a chi soffre di ipotensione. L’importante è non eccedere: l’Organizzazione mondiale della sanità consiglia dai 5 ai 15 g al giorno. In alternativa alle caramelle, puoi preparare anche un aromatico sciroppo di liquirizia mettendo a bollire per 2-3 minuti, in 300 ml di acqua, 60 g di polvere di liquirizia e 200 g di zucchero di canna. Le dosi? Uno o due cucchiai al giorno puro o diluito in acqua.

Fai yoga: due asana che alzano la pressione

Il gabbiano: in piedi, a gambe unite, inspira e, espirando, piega il busto a 90 gradi col mento proteso in avanti e la gola allungata. Porta indietro le mani avvicinando le scapole e intrecciale facendo aderire tra loro gli indici. Rimani per il tempo di effettuare 3-4 respiri, torna alla posizione di partenza, riposa e ripeti altre 2 volte, aumentando ogni volta di 1 o 2 respiri.

La mezza luna: in ginocchio, allunga la gamba destra di lato, appoggiando a terra la pianta del piede. Solleva le braccia inspira e, espirando, fletti il busto a destra, appoggiando il braccio corrispondente sulla gamba tesa, con il palmo della mano in alto, mentre quello sinistro è piegato sopra la testa. Rimani per 3-4 respiri e ripeti dall’altro lato. Poi altre 2 volte, aumentando ognunadi1o2 respiri.