Accendere una candela, magari a fine giornata, per godersi la cena o un momento di relax dopo l’ennesima giornata passata in casa a lavorare e a star dietro alle faccende domestiche. Un piccolo rituale che sempre più persone stanno riscoprendo in questi mesi di lockdown, ora che la casa è diventato l’unico spazio che ci troviamo ad abitare giorno dopo giorno, impossibilitati a uscire se non per ragioni stringenti. Una tendenza, quella delle candele profumate, che si era già affacciata negli ultimi anni, ma alla quale la pandemia sembra aver dato una spinta in più.
Come riportava Il Sole 24 ore all’inizio dell’anno, il mercato globale delle candele sta crescendo costantemente e, stando ai dati dell’ultimo World Candle Congress, nel 2018 valeva quasi 3,5 miliardi di dollari. Parallelamente, secondo un sondaggio della Bank of America riportato da Glossy, le abitudini di spesa di molti consumatori durante il lockdown si sono concentrate su oggetti per la casa e il lifestyle, la salute e il fitness, mettendo da parte viaggi e intrattenimento. Così le candele, che potremmo inserire nella prima – ampia – categoria, sono diventate sempre più popolari man mano che le persone si sono ritrovate a passare sempre più tempo in casa, diventando a tutti gli effetti degli oggetti “lifestyle”.
Sono un piccolo lusso quotidiano…
Un mercato fiorente, insomma, su tanti marchi stanno puntando. Non solo quelli specializzati storicamente in profumeria, le cui candele sono veri e propri oggetti di culto – da Diptyque, Frédéric Malle, Jo Malone e Acqua di Parma fino ai marchi del lusso della moda e del design come Louis Vuitton, Burberry, Gucci e Fornasetti – ma anche marchi che sono nati proprio puntando sulle candele, come Boy Smells, Coal and Canary e Otherland, e che hanno puntato sin da subito sul design pop e un prezzo molto accessibile.
D’altra parte, secondo il rapporto del secondo trimestre di NPD Group, la categoria delle fragranze ha registrato un calo delle vendite del 37% anno su anno, mentre le candele hanno visto un aumento delle vendite del 13%: così le candele sembrano avviate a superare il profumo e l’acqua di colonia come le fragranze preferite da vaporizzare, almeno in casa. Un successo che non è difficile da comprendere, di questi tempi: con milioni di persone chiuse nelle loro abitazioni, sembra più logico investire in un piccolo lusso quotidiano di cui si può godere anche senza uscire, in attesa di poter tornare a spruzzarsi di profumo prima di andare a un appuntamento.
… e hanno a che fare con il concetto di prendersi “cura di sé”
La popolarità delle candele sembra perciò inserirsi in quel trend del “wellness” – ovvero la cura di sé intesa in senso molto ampio – che abbiamo visto fiorire ancora di più durante la pandemia, non senza contraddizioni. Un fenomeno che non è nuovo e che ha a che fare con un approccio olistico alla cura della persona, tipico dei Millennial e della Generazione Z, dove i rituali di bellezza per la cura della pelle si mescolano ai benefici della meditazione e persino alle scelte di arredamento per gli spazi domestici, come dimostra il trend delle piante di arredamento perfette per fare smart working che spopola su Instagram. «Con tutta l’incertezza che c’è nel mondo oggi, le persone bramano momenti di benessere. Scartare una candela e aspirare un po’ di quel primo profumo è una cosa che rende felici», ha detto a Glossy Abigail Cook Stone, fondatrice e Ceo di Otherland, cogliendo appieno il punto della questione: in un periodo come questo, si cerca un po’ di serenità persino nelle candele.