Si chiama TaTaTu, è già attiva in Usa, Canada, Regno Unito e Nuova Zelanda, ed è una sorta di “Netflix” (il logo è simile) declinata in versione social. Per cominciare offre un catalogo di 5mila ore tra film, musica e sport, da guardare in streaming in modo totalmente gratuito, a cui ogni settimana si aggiungono nuovi contenuti. All’interno dei filmati vengono però proposti alcuni minuti di pubblicità: chi li guarda viene “pagato” in “token”, cioè in una specie di criptovaluta con la quale è possibile comprare prodotti online (tra i convenzionati ci sono Italo e gli e-commerce gestiti da Triboo) e fare scambi con gli amici.
E qui entra in gioco anche l’aspetto social, perché TaTaTu ti permette di invitare amici e appunto dialogare con loro. I limiti della piattaforma sono legati ai suoi contenuti, per lo più film poco conosciuti di non grandissimo appeal, ma il suo creatore, il produttore cinematografico Andrea Iervolino, ha intenzione di produrre contenuti seriali ad hoc di 5 o 8 minuti. Perché il progetto, sottolinea, è destinato alla generazione “Z”, quella degli adolescenti di oggi, oramai soggetta a “spam attention”, cioè a un’attenzione breve e limitata nel tempo. Staremo a vedere come andrà, nel frattempo la piattaforma è stata presentata col contributo di una star internazionale come Antonio Banderas, che si è dichiarato il primo attore pagato in “moneta” TaTaTu per il suo ruolo nel film “Lamborghini” (dedicato al fondatore della celebre casa automobilistica) di prossima uscita. E i genitori sono avvisati.