Gli interventi di chirurgia plastica non sono più appannaggio delle donne. A dirlo sono i numeri e l’esperienza dei chirurghi plastici, che sempre più spesso vedono presentarsi uomini nei loro studi.
La chirurgia plastica viene richiesta anche dagli uomini
Secondo i dati della SICPRE (Società Italiana per la Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica) gli interventi maschili sono oggi intorno al 15% del totale degli interventi praticati, per un rapporto uomo-donna che in pochi anni è passato da 1 a 10 a 1 a 4. Gli interventi più richiesti, però, non riguardano tanto il viso (anche se sono in crescita le richieste anche per le labbra), quanto soprattutto il fisico, con il desiderio di essere tonici e prestanti. «Sono richiesti soprattutto interventi per gonfiare petto, braccia e gambe» conferma Daniele Spirito, chirurgo plastico, di Roma, docente presso la Cattedra di Chirurgia Plastica dell’Università di Milano.
Pettorali, polpacci e cosce gli interventi per gli uomini
Fino a qualche tempo fa il ricorso al chirurgo plastico era quasi esclusivamente appannaggio del mondo femminile, ma di recente la tendenza è cambiata: «Le richieste sono aumentate almeno del 20%, lo vediamo per esperienza. La crescita era iniziata qualche anno fa, ma il periodo della pandemia ha influito in modo notevole, forse perché si è trascorso più tempo a casa, ci si è osservati di più e si è trascorso più tempo sui social, dove i modelli di perfezione estetica abbondano» commenta il professor Spirito. Sembra, quindi, caduto un tabù, secondo cui il ritocchino era solo o quasi esclusivamente una richiesta delle donne: «Ormai moltissimi uomini chiedono un intervento di chirurgia estetica soprattutto per gonfiare i pettorali, i muscoli delle gambe e i bicipiti, ma non solo: capita sempre più spesso che si chiedano anche miglioramenti alle labbra, cosa che fino a qualche anno fa non era immaginabile» aggiunge l’esperto.
Meglio il chirurgo plastico della palestra per gli uomini?
A spingere a rivolgersi al chirurgo plastico è soprattutto l’esigenza di ottenere risultati in tempi più rapidi: «È inutile nascondersi che l’intervento permette di ottenere la forma desiderata in minor tempo rispetto a lunghe e faticose sedute in palestra, che possono permettere di avere un fisico scolpito magari dopo mesi di allenamenti» osserva Spirito. «Ci sono poi le protesi per tricipiti, deltoidi e bicipiti, per chi non riesce o non vuole fare esercizio fisico, per ingrossare e definire le braccia».
Pro e contro: come funziona l’intervento di chirurgia plastica
«Le protesi hanno forme differenti, allungata per il bicipite e il tricipite, schiacciata come quella per il pettorale e il deltoide. L’incisione, in day hospital in questo caso, avviene nella parte interna e la cicatrice è quasi invisibile. Infine abbiamo il polpaccio, che può restare poco sviluppato nonostante l’attività fisica – osserva ancora Spirito – La protesi in silicone, la stessa utilizzata per bicipite e tricipite, va ad aumentare la circonferenza riproducendo la linea dei muscoli. Il post operatorio può durare anche un mese, periodo in cui il paziente dovrà evitare di sforzare la zona trattata». Il vantaggio, quindi, è che nell’arco di quattro settimane l’uomo può ritrovare forme perdute o mai raggiunte. Ma, come avverte lo specialista, non bisogna sottovalutare il fatto che si tratta pur sempre di un intervento chirurgico: «Da questo punto di vista gli uomini a volte hanno maggiori timori rispetto alle donne, che hanno a che fare con la sala operatoria più di frequente, anche solo pensando al parto. Di norma sono interventi sicuri e senza conseguenze, anche se sono pur sempre interventi» spiega ancora il chirurgo.
Le protesi ai pettorali per gli uomini
«Per gli uomini che desiderano un torace molto voluminoso l’intervento prevede l’inserimento di una protesi specifica in silicone sotto il muscolo grande pettorale. L’impianto avviene in modo molto simile alla mastoplastica femminile, ma vi sono profonde differenze rispetto alla tipologia di protesi, piatta per ricreare l’aspetto di un muscolo allenato, e rispetto all’incisione, che avviene nella zona sotto-ascellare. Anche il tipo di silicone è diverso: più duro per i pettorali maschili, più morbido per le donne, per ovvi motivi – prosegue Spirito – Le cicatrici saranno comunque piccole e poco visibili. L’operazione viene eseguita in day-hospital in anestesia locale con sedazione profonda. Il post operatorio prevede una settimana di fasciatura e una guaina protettiva per ulteriori 21 giorni. Il dolore è ben controllabile con gli analgesici e in genere già dopo 24 ore si attenua fino a sparire. L’immissione delle protesi in silicone non limita movimenti né esercizi di pesistica. I bilancieri possono venire a contatto con il torace senza rischi. È opportuno però attendere almeno un mese prima di sforzare l’area».
Quanto durano le protesi maschili?
Se per le protesi mammarie si parla di rinnovo dopo qualche anno, per quelle maschili l’esperto chiarisce: «Non c’è una regola: se la protesi non dà problemi e se il paziente è soddisfatto, può durare anche oltre 10 anni, io ho alcuni pazienti che hanno protesti da 20 anni senza l’esigenza di cambiarle. Naturalmente occorre fare un’ecografia all’anno, per essere sempre sicuri che non ci siano segni di usura, fuoriuscita di liquido (che comunque rimane nella capsula apposita) o altre esigenze» spiega Spirito, che quanto ai costi chiarisce: «Gli interventi, che sono a carico del paziente senza copertura da parte del Servizio sanitario nazionale, hanno un costo intorno ai 5.000 euro, che possono arrivare a 8.000 euro con la degenza».