Maria Grazia Chiuri alla direzione di Dior continua a scrivere, show dopo show, abito dopo abito, quel manifesto “femminista” che vuole essere un invito a riflettere sul nuovo ruolo della donna all’interno della società, ma non solo. La consapevolezza stessa di cosa si è, cosa si può essere e cosa si desidera diventare, viene tratteggiato da trame denim e pizzo, paillettes, corsetti e gonne in tulle che lasciano intravedere culotte. Un mix di suggestioni e contaminazioni che sono un vero e proprio invito a riflettere e scoprire le mille sfaccettature della moderna femminilità.
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Borse Alviero Martini collezione PE 2018
Dior alla Parigi Fashion Week di Settembre 2017
Alla Parigi Fashion Week c’erano tutti ad apprezzare la ricerca di Maria Grazia, la sua capacità di entrare nel vivo della storia della Maison, di trovarne cavilli, sfaccettature da analizzare, reinterpretare, riscoprire e soprattutto raccontare. Lei riesce amabilmente a creare abiti che ci raccontano la storia, ma che allo stesso tempo sono vendibili, indossabili e soprattutto “desiderabili”. Il desiderio infatti è alla base della comunicazione dei brand di lusso e creare oggetti o capi degni di devozione è il primo passo per entrare nella storia. Dior nella storia già c’è, ma Maria Grazia è riuscita a creare nuovi desiderata incredibilmente moderni: le t-shirt con slogan femministi, il choker con scritto Dior, le scarpe slingback con la fascetta bianca e logo, e siamo sicuri che la lista continuerà ancora.
Tendenze scarpe Primavera Estate 2018
L’ispirazione della collezione Dior PE 2018
Nei suoi studi, tra libri e archivi della Maison, la stilista si è imbattuta nella foto dell’artista Niki de Saint Phalle – pseudonimo di Catherine Marie-Agnès de Saint Phalle, pittrice, scultrice, regista e realizzatrice di plastici francese – che cavalca un cammello in Marocco. Partendo da lì, ha scoperto che la fotografa era molto amica di Marc Bohan, alla guida della Maison per 30 anni dopo la morte di Monsieur Dior, e che la moda è stata fondamentale nel suo percorso personale (alle spalle una storia di abusi da parte del padre) e di artista. Le sue opere e disegni, i colori, diventano il leitmotiv della sfilata Dior Primavera Estate 2018 e si declinano sui capi che Maria Grazia ha reso ormai celebri collezione dopo collezione: i long dress con bustino lingerie, spalline logo e gonna in tulle trasparente (indossatissimi dalle celebrities sui red carpet), le t-shirt bianche, i maglioncini in filo e le gonne. Non manca poi un tocco parisienne con le righe rosse e nere, e il denim leggermente slavato dei jeans palazzo versione patchwork.
Milano Fashion Week tutte le sfilate di Settembre 2017
Borse, scarpe e accessori Dior PE 2018
Grande attenzione come sempre agli accessori, le borse in particolare calamitano l’attenzione. A tracolla o a mano, si fanno ricche di dettagli e particolari: dai fiori alle frange, passando ai ricami sulla pelle di vitello o alle tracolle personalizzabili, per avere sempre borse uniche e stilose.
Le scarpe sono tutte flat, per buona pace di chi ama i tacchi. Gli stivali si fanno trasparenti, grazie alla trama a rete o si ricoprono completamente d’argento. Il tema J’Adior continua ad essere l’intuizione geniale per un nuovo claim che va molto d’accordo anche con il marketing, un po’ come il Guccify di Gucci. Meno occhiali e decisamente più accessori, dagli immancabili choker alle composizioni di collanine sottili da mixare, passando per i bracciali che sembrano ricordi di viaggi passati. Il tocco chic, anche questo caro a Monsiuer Dior, il baschetto con velina. Un mondo, quello Dior, che piace sempre di più anche ai giovanissimi, tutto merito della visione di Maria Grazia Chiuri, che sa unire alle esigenze di mercato, storia, passione, talento e chissà quanto altro ancora. Chapeau!