Che lo shopping faccia bene è scientificamente provato: a dirlo non sono le amiche con cui ci si accapiglia per l’ultima borsa nei mercatini dell’usato, ma qualificati scienziati. Tra gli over 65 che si dedicano a questa salubre attività 6 giorni su 7, il tasso di mortalità è inferiore del 28% rispetto a chi sceglie di vestire come l’anno o il decennio prima.
Comprare abiti, oggetti, suppellettili fa diminuire lo stress, salire l’autostima e pure dimagrire, perché prevede una correlata attività motoria. Chi si limita a guardare le vetrine è 3 volte più triste di chi entra nel negozio per toccare, valutare, provare la merce (anche se poi non la compra, con buona pace delle commesse).
Le donne sono maestre di questa forma di autogratificazione, dato che si occupano del vestiario dei figli e del rimpiazzo dell’oggettistica domestica. Sono pure le uniche ad acquistare mutande e calze per tutti. Sul fatto che un uomo compri l’intimo a una donna solo quando nutre qualche fantasia da burlesque, soprassiediamo sia io sia gli scienziati.