Povero pigiama! Pensare che si era appena abituato a farsi bello, a essere indossato come una mise elegantissima dai red carpet alle riunioni di lavoro, a farsi apprezzare fuori dalla camera da letto. E invece, contrordine: da qualche settimana ha dovuto fare dietrofront, chiudersi fra le quattro mura insieme a noi e riadattarsi. Non gli è stato difficile, per la verità: era nato per questo.
Ma se fino a poco tempo fa, in casa, lo indossavamo dalla sera alla mattina, adesso che tutto viene stravolto il pigiama si mette dalla mattina alla sera. Alzi la mano chi non ha avuto, almeno una volta in queste lunghe giornate di confino, il desiderio di restare comodo. Persino chi fino a ieri storceva il naso all’idea del pajama style, si sta ricredendo, a partire da attrici e celeb che, più o meno eleganti, non si vergognano di instagrammarsi in veste da casa. Dai un occhio a questa gallery:
No ai tutoni informi
Negli Stati Uniti il 16 aprile (ovvero il giorno dopo il “Tax Day”, giornata dedicata alla presentazione della dichiarazione dei redditi), si celebra da anni il “Wear Pajamas to Work Day”, ovvero il giorno del pigiama indossato sul posto di lavoro in segno di relax dopo la tempesta. Ovviamente è (anzi, visto il momento, era) una ricorrenza divertente, ma legittimava a uscire di casa in pigiama e a sedersi alla sua scrivania senza il solito tailleur o il tubino d’ordinanza. E, ovviamente, non si parlava di lunghe braghe di flanella abbinate a T-shirt informi di cotone. Se stai pensando a questo tipo di pigiama, sei fuori strada. Il look adatto a essere esibito in pubblico (che sia dal vivo o nell’ormai onnipresente chat) deve essere comodissimo, ma elegante e di buongusto.
Quindi se hai voglia di restare in pigiama per tutto il giorno, se vuoi che la tua mise influisca sul tuo umore, se vuoi sentirti sofisticata al punto giusto, fai un breve ripasso delle sfilate per la Primavera/Estate. Osserva i tessuti scelti dai designer che lo hanno trasformato in nuovo tailleur e sappi che, se pigiama dev’essere, che sia o di raso, seta o altri materiali fluidi e suadenti, che lascino una scia di charme, sebbene tra le pareti domestiche. Possono essere a righine o a fantasie floreali, candidi e con sottili passamanerie a contrasto o colorati in tinte sofisticate, con bluse morbide e pantaloni con coulisse. Perfetti come specialissima mise h24 in tempo di quarantena.
Ok a mostrarti in pigiama
Insomma, la verità è che il pigiama è un ottimo rifugio. Quindi sì, indossarlo per tutto il giorno (a patto che quello con cui giri per casa non sia lo stesso con cui ti infili sotto le lenzuola, per ragioni igieniche) non è più considerato un atto da condannare ma la testimonianza di uno stile personale di alto livello. Lo mostri e dici al mondo: “Sì, sto bene nei miei comodissimi e bellissimi panni e sto bene dove sto”. Ma a certe condizioni.
Devi immaginarti come Daisy Fellowes, editor parigina di Harper’s Bazaar (oltre che erede della dinastia Singer), che nel 1933 ricevette a un party gli ospiti blasonati della rivista, avvolta in un pigiama di seta blu pavone. Lanciò una moda per tutte le star e le dive del cinema di allora, che adottarono il pigiama come arma di seduzione fuori dal letto.
Oppure come l’aristocratica stilista Irene Galitzine, che negli anni ’60 inventò il pigiama palazzo, outfit da sera decorato da vivaci fantasie, che fece impazzire le dee del jet set come Jacqueline Kennedy, Ira von Furstenberg o Marella Agnelli. Ecco, immaginati così, come una diva: un pigiama di seta, una bralette di pizzo che spunta dall’abbottonatura, i piedi nudi, i capelli raccolti e un paio di orecchini da urlo.
Sì agli accessori
Come indossare un pigiama senza che sembri un pigiama? Oltre ai tessuti lucenti e pregiati e a decori che vanno dai ricami di paillettes ai bordi di piume, punta su accessori inaspettati. Puoi raccogliere i capelli e indossare uno dei maxi bijoux che vanno tanto di moda in questa stagione: orecchini dalle dimensioni XXL oppure collane a catena o piene di charms se la scollatura lo permette. Puoi aggiungere una cintura per strizzare la vita e rimborsare la blusa. Un filo di trucco dove serve e una pedicure perfetta completeranno l’opera anche sul piano beauty e ti renderanno la regina dell’happy hour più esclusivo, per quanto organizzato tra il salotto e la cucina. Poco importa: l’eleganza, quella vera, non ha bisogno dell’ammirazione di alcun pubblico. Lezione da imparare e da ricordare quando si tornerà per le strade. In pigiama.