Si fa presto a dire “Vado a correre o a camminare”. Come per ogni sport, anche nella corsa e nel semplice walking l’abbigliamento conta. Non tanto per una questione di estetica, ma perché la scelta del tipo di maglia o pantaloncino può fare la differenza. L’aspetto più importante da tener presente è il tessuto, si parte da lì.
Tessuto tecnico o cotone?
“Io sconsiglio vivamente il vecchio cotone perché tende a trattenere il sudore, e alla fine dell’allenamento lascia una sensazione di “inzuppamento” molto sgradevole che rende anche più faticoso correre. Invece il materiale tecnico, leggero e traspirante, permette alla pelle di restare asciutta e aiuta quasi a superare i momenti “no”» dice Elisa Adorni, una delle ambassador di Corri con noi, la grande iniziativa di Donna Moderna dedicata al running femminile, con allenamenti settimanali in 9 città italiane e l’avventura finale in Marocco. «Magari chi inizia è tentata di usare una maglia qualsiasi che ha già in casa, senza pensare che invece non si tratta di un dettaglio. Sentirsi asciutte fa la differenza perché ti dà grande comfort e benessere e spesso influisce sulla decisione di non mollare, di andare avanti. Spesso la percezione della fatica aumenta in base ».
Ormai tutto l’abbigliamento specifico per la corsa, come per molti altri sport, è comunque realizzato in tessuto tecnico. «Le sue caratteristiche sono l’alta resistenza, la traspirabilità, la leggerezza (è molto più leggero del classico cotone) e l’elasticità (consente maggiore libertà di movimento, pur essendo aderente)» spiega Fulvio Massini, tra i più noti preparatori atletici in Italia, autore di diversi libri sulla corsa tra i quali Tipi che corrono (Rizzoli). «Il tessuto tecnico è infatti composto da fibre sintetiche come poliestere, elastane, poliammide che permettono al sudore accumulato con la corsa di passare dall’interno verso l’esterno. Così la pelle resta asciutta e non ci raffredda quando si termina l’allenamento e si fa stretching».
Si dice che noi donne sudiamo di meno. Quindi non abbiamo bisogno di tessuti ad hoc? «In realtà queste fibre sono particolarmente indicate per le donne anche per un altro motivo: nonostante gli studi abbiano dimostrato che a parità di sforzo sudiamo meno rispetto agli uomini, la nostra temperatura corporea può variare a seconda della fase del ciclo mestruale. Quindi durante un mese ci sono settimane in cui sudiamo di più» ribadisce la nostra Elisa.
Maglia o canotta?
Tra maglia e canotta non ci sono grosse differenze. Dipende dal periodo e dal clima, ma soprattutto – per noi donne – dal livello di forma fisica. «È normale che chi ha qualche chilo da buttar giù (e magari inizia a correre proprio per questo) si senta a disagio a fasciarsi in top e micro maglie. Ci sono capi tecnici ma morbidi molto femminili, che vanno proprio incontro a questa esigenza» dice Elisa, che corre da tanti anni con le donne. «Con la corsa poi basta poco per rimettersi in forma e vedersi più asciutte. E allora è lì che scatta la voglia di prendere un top più aderente e fasciante, una maglia che evidenzi i nostri progressi. Sarà poi il tessuto a fare la differenza tra il sentirsi troppo costretta e il sentirsi a proprio agio, nonostante l’aderenza».
Con il primo caldo, la raccomandazione è di non scoprirsi del tutto, per evitare un’eccessiva esposizione alle radiazioni solari. «A chi corre nelle ore centrali, per esempio, consiglio di indossare la maglietta rispetto al top. Anche un allenamento di mezz’ora sotto il sole può irritare la pelle. E comunque, pure in città, sarebbe ideale mettere la crema protettiva» aggiunge Fulvio Massini.