Quando è nato il costume olimpionico
La storia del costume olimpionico è pura tecnologia. Nell’antichità si faceva il bagno nudi, al limite ci si copriva con un telo. Nell’Ottocento tutto coperto: gambe, braccia e testa. Nel 1904 la nuotatrice australiana Annette Kellermann gareggia con gambe e braccia nude. Scandalo, ma va più veloce di tutti. Nel 1914 nasce Speedo che, nel ’28, inventa il primo costume agonistico. Nel ’56 lo fa di nylon e nel ’70 di spandex. E, grazie a questa innovazione, si vincono tutti i record alle Olimpiadi. Ma nel ’73 arriva Arena che ha studiato un costume di soli 18 grammi. Una rivoluzione. E 9 di quei record vengono battuti all’istante!
Costume olimpionico e non solo: i consigli per le amiche
Sono sommersa dalle richieste di amiche che hanno bisogno di consigli su cosa mettersi a un matrimonio. Come sempre dipende da dove, dagli anni, dal ruolo. Quindi non so che dire. Ma parlerei della madre della sposa, il ruolo più difficile di tutti. Una cara amica molto raffinata sta organizzando cerimonia e ricevimento sul lago di Como, per la figlia. E ha deciso di farsi fare una tuta. In realtà ne ha scelte un tot che userà poi anche in altre occasioni. Stephan Janson e Gianluca Capannolo hanno disegnato per lei jumpsuit incredibili. Tanto che la madre dello sposo, americana, per non essere da meno, arriverà anche lei in tuta. Direi che potremmo lanciare un trend. Tutte in tuta le mamme più belle del mondo nel giorno più bello, delle figlie. A proposito, se il party prevede un bagno in piscina, l’olimpionico è la scelta migliore in assoluto.
Costume olimpionico per l’estate 2023
Se ami lo stile active, puoi indossare i costumi olimpionici anche fuori dalla vasca. Ecco i modelli del 2023