Immagina una casa di campagna, al confine del bosco, con la biancheria stesa ad asciugare su una corda da bucato in cortile. Non è una scena della Casa nella prateria, ma uno degli scatti con l’hashtag #cottagecore, il nuovo fenomeno online che solo su TikTok conta oltre 250 milioni di view. «Si tratta di un vero e proprio movimento che celebra la natura, il ritorno alla campagna, le ambientazioni bucoliche e la vita domestica, fatta di piaceri semplici come passeggiare nei campi, prendersi cura degli animali e della casa» spiega Alice Avallone, etnologa digitale e ricercatrice della piattaforma Be Unsocial. «Sembra quasi di essere catapultati tra le pagine di Anna dai capelli rossi».
O, meglio, sul set di Chiamatemi Anna, la nuova serie cult di Netflix ispirata al romanzo di Lucy Maud Montgomery, appena sbarcata in prima tv su Rai2 (dal lunedì al venerdì alle 15.25). Ma la tendenza conquista tutti gli ambiti, dalla moda al design, fino ai videogiochi. Basta guardare le collezioni di Dior e Louis Vuitton, all’insegna di vestiti ampi, cappelli di paglia e atmosfere campestri; lo stile interior di Grandmillennial, ovvero una casa della nonna in versione eclettica, inserito dall’autorevole Architectural Digest nei top trend 2020 e gettonatissimo tra la generazione Y; gli outfit e gli arredi in stile cottagecore che ha appena lanciato il videogame Animal Crossing, oggi il più venduto in Italia.
Il cottagecore ha avuto un boom durante il lockdown
Su Tumblr i post sull’argomento hanno registrato un +153% e i like un +541%. Su Instagram il trend ha conquistato anche celeb come David Beckham e Millie Bobby Brown. Il motivo? «La capacità di unire il desiderio di fuga dalla realtà e il sogno di un mondo green, oltre a offrire una preziosa àncora pratica in tempi di isolamento sociale e vita virtuale» spiega Avallone. «Immaginare un mondo idealizzato, dove la frutta è sempre fresca e l’aria sempre pulita, ha un immediato effetto calmante, senza contare i benefici dell’aspetto fai-da-te: che si tratti di fare la maglia, preparare il pane o dipingere ceramiche, consente di mettere le mani su qualcosa che non sia uno smartphone o un computer e allo stesso tempo di sentirsi parte di una comunità».
Chi pensa che il cottagecore sia un movimento reazionario si sbaglia
«Nonostante si ispiri a uno stile di vita tradizionale, da “casalinga del Midwest” americano, il cottagecore è caratterizzato da una forte modernità e inclusività» spiega l’etnologa digitale Alice Avallone. «Lungi dal proporre un ritorno agli stereotipi di genere, in cui la donna si occupa della casa e l’uomo lavora, celebra la natura come luogo aperto e ospitale, dove ognuno è libero di essere se stesso e di dare spazio alla propria individualità come dimostra il suo successo anche all’interno della comunità LGBT+». Non serve trasferirsi in campagna a mungere le mucche: per coltivare uno stile di vita cottage e sperimentarne i benefici basta ritagliarci degli spazi nei nostri appartamenti cittadini. Come? «Seminando erbe aromatiche sul balcone in vasi vintage o preparando una crostata di frutta» suggerisce l’esperta.
Ma soprattutto scegliendo i colori e gli arredi giusti: punta su nuance naturali o desaturate, come il marrone, il verde oliva, l’avorio, il rosa antico, il giallo chiaro e l’azzurro. Sì alle antiche porcellane per la tavola, alle tende e alle carte da parati a stampe floreali e ai materiali shabby chic come rattan, paglia e midollino. Il pezzo must have? La poltrona della nonna, con un paio di cuscini decorati a punto croce. Ed è subito cottage in the city.