Chi ha seguito le ultime Olimpiadi non si sarà perso i “timbri” tondi e rossi sulla pelle di alcuni atleti, primo tra tutti l’inarrivabile nuotatore plurimedagliato Michael Phelps. Quei vistosi lividi circolari sono le tracce di una tecnica antidolorifica nota come “cupping” (in italiano coppettazione), metodo apprezzato anche da star di Hollywood, come Gwyneth Paltrow, Jennifer Aniston e Justin Bieber.
Come funziona il cupping
«Il cupping è una metodica che in italiano prende il nome di ‘coppettazione’» spiega il fisiatra Giampaolo de Sena. «In pratica, si applica sulla pelle una serie di coppette trasparenti, solitamente in vetro, nelle quali viene fatto il vuoto con differenti metodiche. In tal modo si ottiene un effetto “risucchio” che copre la cute di grandi pois, sorta di ematomi dovuti al richiamo di sangue sugli strati superficiali della cute».
Gli effetti
Secondo i sostenitori del metodo, l’effetto risucchio agisce sui tendini e le fibre muscolari, crea un afflusso di sangue e dà così una sensazione di sollievo e di rilassamento a livello muscolare. Per il team Usa il cupping funziona meglio del massaggio ed è meno meno aggressivo. Secondo una serie di studi analizzati dalla rivista scientifica Plos One, il cupping è in grado di dare sollievo in caso di dolore.
I dubbi
Va detto però che non ci sono ancora studi approfonditi che dimostrino l’efficacia della tecnica in ambito medico-riabilitativo. Per questo la Società italiana di medicina fisica e riabilitativa (Simfer) invita alla cautela e vuole mettere a fuoco indicazioni, limiti e rischi per evitare il ricorso indiscriminato e inappropriato a una metodica che solo apparentemente pare del tutto innocua.
I disturbi su cui sarebbe efficace
«Ci sono sono diverse revisioni sistematiche, studi che raccolgono e confrontato i risultati di diverse ricerche singoli» affermano i fisiatri della Simfer Stefano Mazzon e Roberto Iovine. «La metodica è stata usata contro l’herpes zoster, l’acne, il dolore della colonna cervicale e lombare, l’ipertensione, l’ictus cerebrale, ma la maggioranza degli studi non è risultata sufficientemente rigorosa per esprimere un giudizio definitivo sull’efficacia terapeutica”
Occhio agli effetti collaterali
La coppettazione può dare complicazioni limitate ma comunque possibili, come le lesioni e le infezioni cutanee (specialmente nella forma detta “wet” cupping che prevede l’incisione della cute). «Anche pratiche terapeutiche apparentemente poco invasive non sono esenti da rischi anche gravi» aggiungono Mazzon e Iovine. «Per esempio, in letteratura è stato presentato un caso di emorragia cerebrale correlato a una crisi ipertensiva dopo un cupping della regione cervicale”.
Il consiglio della Simfer (Società italiana di medicina fisica e riabilitazione), quindi, è «scegliere il cupping solo dopo una precisa valutazione medica e una diagnosi precisa; in modo da mettere a punto un giusto percorso riabilitativo che tenga conto anche dei possibili effetti negativi».