Cos’è il Dark Mode
Il Dark Mode è una funzionalità che ormai è stata aggiunta a molte delle applicazioni che sicuramente usi anche tu. “Dark Mode” significa “modalità scura”, si attiva mediante le impostazioni del telefono e permette di rendere scuro lo sfondo dello schermo: se la attivi sul tuo cellulare, poi in automatico le applicazioni (quelle per cui è abilitata) che hai scaricato sul tuo smartphone saranno impostate in Dark Mode.
Da quando è stata lanciata, ormai un anno fa, la modalità “sfondo scuro” ha conquistando un po’ tutti, dai sistemi operativi (è disponibile sia per Android sia per iOs, quindi per i cellulari Apple) alle applicazioni (social network, browser, e-mail, ecc.). Tra queste, Facebook Messenger, Instagram, YouTube, Twitter, Chrome (il browser di Google), Gmail, Pinterest, Shazam.
Il Dark Mode su WhatsApp
Ora il Dark Mode sta arrivando anche su WhatsApp, dove era atteso già da tempo. È attivabile però solo se si ha l’ultima versione dell’app e del sistema operativo (per Android la versione 10, per iOs la 13). Come già detto, puoi attivare il Dark Mode seguendo le indicazioni nelle impostazioni del tuo cellulare, così automaticamente si attiverà anche sulla app di messaggistica istantanea. Oppure puoi impostarla direttamente da WhatsApp.
Perché è nato il Dark Mode
Il primo vantaggio del Dark Mode è che permette di risparmiare sul consumo della batteria del proprio smartphone. E questo è uno dei motivi per cui si è diffuso molto rapidamente. L’inversione dei colori – scritte in caratteri chiari su sfondo nero o scuro – permetterebbe anche una leggibilità migliore, soprattutto in condizioni di minore luminosità, come alla sera (in pratica si presume che non ci si accechi più quando si utilizza lo smarphone al buio). Ma è davvero così?
Pro e contro del Dark Mode
Oltre all’indubbio effetto di permettere un risparmio energetico e quindi una maggiore durata delle batterie di smartphone e tablet, quali sono i pro e i contro del Dark Mode? Un presunto beneficio della modalità scura è che consisterebbe di leggere più rapidamente. A sostenerlo è una ricerca, realizzata dall’Università di Passau in Baviera (Germania) e coordinata da Susanne Mayr, secondo cui la modalità “reversa” permette anche una migliore comprensione del testo, aiutando a individuare più velocemente eventuali errori di scrittura. Al contrario, per Adam Engst, esperto di tecnologia e autore su TidBITS, il Dark Mode affatica i processi di lettura e comprensione, rallentandoli e dunque diminuendo la produttività. Il motivo starebbe nel fatto che l’uomo, per sua natura, è più abituato a lavorare di giorno, quando il sole illumina gli oggetti che lo circondano e che risultano più scuri. Nello stesso modo noi siamo abituati a distinguere meglio i caratteri scuri su uno sfondo chiaro.
Cosa c’è di vero?
«È presto per poter stabilire in modo univoco quali siano i reali vantaggi o svantaggi, perché si tratta ancora di una novità. Di sicuro riduce l’esposizione alla luce blu. Su eventuali rischi correlati sono in corso ancora valutazioni. Possiamo però dire che per chi non ha difetti visivi o particolari problemi, e per chi la trova utile, non ci sono controindicazioni. La scelta, dunque, è molto soggettiva» spiega il dottor Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico di Milano (CAMO).
Lo sfondo scuro per gli astigmatici
Uno studio condotto dai ricercatori del gruppo SPIN della University of British Columbia, ha però mostrato qualche criticità per chi soffre di astigmatismo. Secondo gli studiosi, infatti, il testo chiaro su sfondo scuro peggiora questo difetto visivo e «rende il testo ancora più difficile da leggere, costringendo i soggetti a strizzare di più gli occhi per correre il problema». «Il problema degli astigmatici sta nel vedere le lettere deformate: allungate o distorte a seconda dello specifico difetto. Se però si portano gli occhiali in modo corretto, non ci sono difficoltà. Le cose cambiano se non si tiene una posizione corretta, per esempio quando si è sdraiati a letto o si guarda distrattamente il monitor dello smartphone appoggiato su un tavolo mentre si fa dell’altro: in questo caso il testo non è centrato rispetto alla messa a fuoco dell’occhiale e si può fare più fatica. L’inconveniente, però, si limita solo a una maggior affaticamento» spiega l’esperto.
Dark Mode e luce blu
Al di là dei singoli eventuali difetti visivi, il Dark Mode può essere utile di sera o comunque in condizioni di minore luminosità, come alternativa alla luce blu: «Premesso che l’effetto negativo principale della luce blu riguarda l’alterazione del ritmo sonno-veglia, con possibili maggiori difficoltà di addormentamento, al momento sono dimostrate anche alcune altre conseguenze sulla vista: l’esposizione continuativa e assidua può indurre sofferenza all’occhio, contribuendo a maculopatie, distacchi e distrofie della retina» spiega il dottor Buratto.
«Si tratta di effetti legati a un uso prolungato e in concomitanza con altri fattori, ma va tenuto presente che la luce blu è sempre più utilizzata, non solo su smartphone e tablet, ma anche per l’illuminazione notturna delle strade o all’interno degli abitacoli delle auto» conclude l’esperto. Il consiglio, dunque, è quello di limitarne, quando possibile, il ricorso magari preferendo il Dark Mode.