Hanno suonato al citofono: «Amazon come sempre?» ha chiesto Andrea, il mio fidanzato. «No» ho risposto «sono i nostri pranzi e le cene della prossima settimana». Tra quarantene, zone rosse e giornate in smart working, negli ultimi mesi abbiamo fatto i pendolari tra la scrivania (di giorno) e il divano (la sera). Con buona pace della bilancia. «Dobbiamo muoverci di più» ho deciso una mattina, dopo essermi pesata. «E mangiare meno e meglio».
Facile a dirsi, ma con l’Italia di nuovo in lockdown la tavola è tra le poche consolazioni rimaste. Così ho deciso di provare un nuovo servizio, il delivery sano. La consegna del cibo a casa è ormai una realtà affermata anche da noi e fra le proposte ci sono anche quelle pensate da team di nutrizionisti e chef che preparano piatti singoli o menu settimanali. Risparmio tempo, non cucino e mangio il cibo già porzionato: avrò fatto la scelta giusta? Ho indagato per capirlo. Ecco cosa ho scoperto.
Il delivery sano, Secondo l’Osservatorio The World after Lockdown,
sarà uno dei protagonisti principali delle nuove abitudini alimentari
Ordini con un clic
Le piattaforme su cui fare l’ordine sono ormai davvero tante e funzionano in linea di massima allo stesso modo. Vai sul sito e scegli se ordinare alcuni dei piatti healthy proposti (per esempio riso, pesce e verdure, burger di legumi e cereali, pokè) che variano ogni settimana oppure optare per un piano personalizzato. In quest’ultimo caso compili un questionario (quanti anni hai, quanto pesi, eventuali intolleranze e preferenze), specifichi quanti pasti al giorno vuoi ricevere (pranzo, cena, spuntini) e per quanti giorni. Dopo poco ottieni via mail i menu più adatti a te: puoi modificare quello che non ti soddisfa, paghi e la consegna avverrà una volta a settimana.
Sicuramente la richiesta più importante che ti fanno è quella relativa ai tuoi obiettivi: vuoi perdere peso, mantenerlo o sviluppare massa muscolare? DietToGo (diet-to-go.com), Squat e Basilico (squatebasilico.it) o FeatFood (featfood.it), per esempio, offrono piani personalizzati basati sul computo calorico e pensati, oltre che per dimagrimento, anche per il sostegno della massa magra. Che tu segua una dieta onnivora, vegetariana, vegana, proteica o a basso indice glicemico, non farai fatica a trovare cibi adatti a te.
I menu seguono i principi della dieta mediterranea, come nel caso di Nutribees (nutribees.it) e DietaDoc (dietadoc.it), e i trend nutrizionali più in voga. Ma funzionano veramente per dimagrire? Beh, i miracoli certo non li fanno. Se scegli un piano solo pranzo, per esempio, è importante capire cosa mangi a cena e, soprattutto, per quante settimane lo segui.
La qualità è alta grazie a tecniche di cottura green
I prodotti sono preparati con ingredienti freschi, stagionali, usando tecniche che preservano i nutrienti come la cottura a vapore per le verdure, le basse temperature per la carne e il pesce. Ma come fanno gli alimenti a restare freschi se la consegna avviene anche tutta in una volta? Banditi conservanti e additivi, il cibo viene abbattuto e confezionato in atmosfera protetta, tecnologia che mantiene intatto il valore nutrizionale fino a 15 giorni.
Quanto costa il delivery sano
Il delivery sano è certamente più caro che fare la spesa al super, ma non è esagerato: è un po’ come se mangiassi al bar dell’ufficio. Il costo dei piatti è nella media: 7 euro per un petto di pollo con basmati e broccoli, 12 euro per il pokè con salmone, riso, edamame. Gli abbonamenti convengono: una box da 6 monoporzioni si aggira sui 70 euro; un menu settimanale (5 pranzi e 5 cene) è sui 110 euro, con sconti se scegli l’abbonamento mensile. E non sono “costosi” nemmeno per il Pianeta: nella maggior parte dei casi, gli imballaggi sono eco e biodegradabili.
I consigli del nutrizionista
Allora via libera al delivery 7 giorni su sette? Stefano Erzegovesi, psichiatra e nutrizionista dell’Ospedale San Raffaele di Milano, non è di questa idea. Erzegovesi è membro del Comitato scientifico di Eat Alimentazione Sostenibile, il progetto di educazione alimentare dell’Ospedale San Donato. Dall’incontro tra Eat e lo chef stellato Carlo Cracco è nato Eat with cracco, un menu delivery con 15 piatti che hanno particolari specifiche nutrizionali, una specie di dieta mediterranea povera, con meno grassi, meno sale e piatti in cui la verdura costituisce la portata principale.
L’esperto però resta convinto di una cosa: «I delivery vanno considerati come un jolly, un’alternativa pratica e comoda da usare con moderazione». Un conto è sceglierli ogni tanto, un altro è affidarsi a questo tipo di servizio per una settimana o un mese intero. «Preparare noi stessi il cibo che mangeremo influenza il meccanismo della sazietà: gli studi dimostrano che se cuciniamo quello che porteremo in tavola, ne mangeremo meno e ci sentiremo più soddisfatti» spiega Erzegovesi. «Non bisogna perdere l’abitudine di cucinare, demandando ad altri la responsabilità del nostro nutrimento, anche perché quando si torna a farlo ci si ritrova immersi nelle vecchie abitudini. Una buona dieta non è quella che ci fa dimagrire, ma quella che ci insegna a mangiare e a cucinare in modo nuovo, un aspetto che questi servizi non offrono. Usiamoli allora come un’integrazione, come un aiuto ma al nostro personale piano alimentare».
→ Come scegliere il cibo a domicilio
Visto il trend in crescita del delivery, Aigo (Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri) ha stilato un vademecum, sottolineando gli aspetti a cui prestare attenzione per fare delle scelte sane quando si ordina cibo a domicilio.
1. Varia il più possibile scegliendo insalate a base di verdure di stagione, cereali integrali in chicco e legumi: sono piatti sazianti, ricchi di vitamine e fibre, ma poveri di grassi.
2. Prediligi le preparazioni semplici, a base di ingredienti poco lavorati. Per esempio, un trancio di pesce; se invece hai voglia di un hamburger considera anche le proposte light, per esempio i burger a base di proteine verdi.
3. Anche il modo in cui riscaldi i cibi è importante. Promosso il forno a microonde che, per la rapidità con cui riscalda gli alimenti, aiuta a preservare i micronutrienti.
4. Una volta in tavola, ricordati di non aggiungere sale: il cibo pronto è in genere un 20% più salato di quello che prepareresti tu. Se ti sembra poco saporito, ricorri a erbe fresche e spezie.