È capitato a tutte. Ci siamo messe a dieta senza dimagrire mentre la nostra amica, che ha “sgarrato” più di noi, ha ottenuto buoni risultati sulla bilancia. Cosa non ha funzionato nella nostra alimentazione? La risposta arriva da Eran Elinav, medico all’Università di Tel Aviv e autore del libro La dieta su misura (Sperling & Kupfer). Questo ricercatore israeliano ha condotto uno studio su 800 persone tra i 18 e i 70 anni. Ed è arrivato a una conclusione: ognuno di noi reagisce ai differenti alimenti in modo del tutto personale. L’abbiamo intervistato ed ecco le sue risposte.

Mangiando lo stesso piatto c’è chi ingrassa e chi no? 

«Dipende soprattutto dalla cosiddetta risposta glicemica post prandiale. Cioè dalla presenza di zucchero nel sangue dopo il pasto. Sappiamo che picchi importanti di glucosio favoriscono sia la fame sia l’aumento di peso. E che certi alimenti fanno salire la glicemia più di altri. Ma il nostro studio al Weizmann Institute of Science ci ha permesso di fare una scoperta importante. Abbiamo applicato a ogni partecipante un sensore di glucosio e ne abbiamo registrato ininterrottamente i livelli per una settimana chiedendo alle persone di registrare tutto quello che mangiavano. E il risultato è stato che le reazioni erano molto variabili. Per esempio, il 75 per cento dei partecipanti al nostro studio non ha mai avuto un picco glicemico mangiando il gelato che, invece, viene considerato un alimento che fa ingrassare. Per fare un altro facile esempio, abbiamo notato che una persona registrava un picco quando mangiava biscotti ma non se optava per le banane e per un’altra era esattamente il contrario».

Come possiamo applicare questa scoperta nelle nostre diete?

«Scegliendo cosa mangiare e cosa no sulla base delle reazioni del nostro organismo. Abbiamo messo insieme le informazioni raccolte nella ricerca e creato un algoritmo che, inserendo i dati della persona, sa capire quali alimenti fanno aumentare la sua risposta glicemica. Da lì è nata anche una app che rende più facile elaborare e seguire la dieta e che si può scaricare gratuitamente dal sito www.thepersonalizeddiet.com».

Come fare per elaborare una dieta su misura? 

«Occorre sottoporsi per una settimana al test della glicemia prima e dopo aver mangiato. Oggi esistono glucometri digitali, facili da usare. Un’alternativa più semplice ma meno precisa è prendere nota del senso di fame e del peso. In generale, avere appetito dopo un pasto e notare una variazione sulla bilancia sono segnali di una glicemia che sta salendo troppo. Completata la settimana, seguendo le indicazioni della app, basterà eliminare o sostituire gli alimenti che alzano la glicemia e, oltre a far ingrassare, alla lunga predispongono al diabete e ad altre malattie importanti. Per il resto si è liberi di sperimentare. Nel mondo esistono tanti alimenti che si possono combinare nei modi più diversi. La dieta su misura non è solo un modo per dimagrire. È uno stimolo a conoscersi meglio e ad allargare i propri orizzonti alimentari».