Ha fatto il giro d’Italia “Un caffè con Donna Moderna“: il direttore del settimanale, Annalisa Monfreda, in collaborazione con Samsung Italia, ha intervistato esperti, risposto a dubbi e domande degli interessati e sviscerato e approfondito alcuni dei temi più discussi in Rete. E, ora che gli appuntamenti sono terminati, ecco un breve riassunto delle ‘puntate’ che vi siete persi, per scoprire, ancora una volta, insieme a noi, quello che tutti i giorni la tecnologia ci insegna.
Ecco quello che abbiamo imparato!
1) Il primo incontro verteva su un tema molto delicato: la tecnologia alleata delle donne. Secondo una ricerca di Inc. Magazine in media ogni giorno dedichiamo sei ore a e-mail e social network. Ma sopravvivere alla valanga di comunicazioni che riceviamo è possibile e il segreto sta tutto in tre piccole ma efficaci regole: iniziamo con il silenziare le chat di gruppo e dedicare loro 10 minuti in pausa pranzo o dalle 22 in poi. L’organizzazione della casella di posta poi, è un altro passo molto importante: basta creare delle sottocartelle in modo che le email vengano automaticamente “etichettate” a seconda dell’argomento così da avere subito sott’occhio le più urgenti. Infine, scegli bene i tuoi contatti: spesso siamo sommerse dalle notifiche perché abbiamo un’agenda troppo fitta mentre studi recenti ci dicono esattamente il numero di persone con cui siamo in grado di mantenere relazioni sociali che è al massimo di 150.
2) Il secondo appuntamento ha visto protagonista un dibattito sul tema bambini e cellulare. Già a partire dal secondo anno di vita i bambini di oggi preferiscono infatti smartphone e tablet alla tivù e, man mano che i figli crescono, quella di usare il cellulare dei grandi diventa sempre più un’abitudine. Ma questo non deve spaventare perché fin dall’infanzia il telefonino può sviluppare capacità cognitive come il problem solving e la coordinazione. A patto che vengano stabiliti dei limiti. Quali? Ad esempio il tempo da dedicare ai vari devices: 30 minuti al giorno i primi anni, mai più di 2 ore di fronte allo schermo (di qualsiasi genere esso sia) e soprattutto mai dopo le 20 per evitare disturbi del sonno. Insegna a tuo figlio come lo smartphone può essere stimolante ed educativo: si può organizzare una vacanza insieme, imparare l’inglese sfruttando film e musica oppure fare una visita virtuale in un museo. E ci sono app che insegnano a leggere, scrivere e contare. Neppure i videogiochi vanno demonizzati perché possono diventare una vera e propria palestra per capire come si superano gli ostacoli che la vita ci mette di fronte.
3) Durante l’incontro dal titolo ‘In forma con il cellulare‘ abbiamo scoperto come il primo requisito per migliorare il proprio benessere sia la motivazione. E mantenerla sempre al massimo oggi è semplicissimo perché ti basta scaricare le applicazioni giuste e trasformare il tuo smartphone in personal trainer, nutrizionista, dietologo e persino motivatore. Grazie all’accelerometro hai a portata di polso un fitness tracker che ti permette di conoscere il numero di passi, la distanza percorsa, le calorie consumate e i minuti di attività durante tutto l’arco della giornata. Dici poco? In questo modo diventa più semplice scoprire se si è troppo sedentari e correre ai ripari. Inoltre, forse non sai che esistono applicazioni che ti consentono di controllare il battito cardiaco, di misurare la pressione e perfino di registrare un vero e proprio elettrocardiogramma. Certo, non può competere con il medico, ma è un grande aiuto, non trovi? Anche il calcolo delle calorie si può trasformare in un gioco e mettersi in riga e perdere peso sarà più piacevole.
4) L’ultimo Caffè con Donna Moderna mette al centro della scena i tanto amati social network: ora la tendenza vuole che foto e video dopo 24 ore si autodistruggano. Ti incuriosisce sapere di cosa si tratta e i rischi che corri? All’inizio è stato Snapchat. Poi anche Instagram, Facebook e Whatsapp hanno seguito la nuova mania social: ovvero video e foto che dopo un giorno spariscono. Il meccanismo è semplicissimo: con la fotocamera crei brevi clip che puoi arricchire con filtri, scritte ed emoji che, passate 24 ore, vengono cancellati non solo dallo smartphone ma anche dal server. Qui tutto è più veloce e immediato ecco perché piace tanto ai giovani: garantiscono la possibilità di comunicare in modo veloce e senza preoccuparsi di lasciare tracce. Esiste però un rischio. Nonostante l’autodistruzione, la privacy non è garantita al 100% ecco perché occorre fare attenzione a fenomeni di cyberbullismo o cyberstalking.