È il gesto che all’estero associano spesso agli italiani: la mano stretta a pugno, “a cuoppo”, che si muove a chiedere “che cosa vuoi”, magari non in maniera troppo gentile. Ora è quel gesto è diventato un’emoji: si chiama “Pinched Fingers” e arriverà sulle nostre tastiere molto probabilmente nell’autunno del 2020.
L’ha disegnata un italiano
Come racconta La Repubblica, la nuova emoji nasce da un’idea dell’italiano Adriano Farano che, insieme a Jennifer Lee e al disegnatore Theo Schear, ha proposto di inserirla nel nuovo catalogo del Consorzio Unicode, un’organizzazione no profit con sede a Mountain View, in California. Il suo scopo principale è quello di mantenere e pubblicare lo “standard Unicode”, un sistema di codifica che assegna un numero univoco a ogni carattere usato per la scrittura di testi, in maniera indipendente dalla lingua, dalla piattaforma informatica e dal programma utilizzato. Chiunque può sottoporre la propria idea al Consorzio: nel caso di Farano, originario di Cava de’ Tirreni in provincia di Salerno, il processo è durato un anno.
«La storia [dell’emoji, ndr] è nata a tavola a San Francisco con la mia amica Jennifer Lee, che lavora per Emojination, una Ong il cui scopo è democratizzare l’accesso alla comunicazione digitale e quindi agli emoji – racconta Farano a Repubblica – Stavamo parlando di limoncello, perché da quando vivo all’estero me lo preparo da solo. E le stavo raccontando degli amici americani che lo preparano con la vodka. A me è scattato il gesto e lei mi ha chiesto spiegazione. Non sapeva che cosa volesse dire, ma quando ha capito mi ha proposto di sottoporre la richiesta di Emoji a Unicode».
Fa parte di un set di 117 nuove emoji
Non è l’unica novità: come descritto dall’Emojipedia, che raccoglie tutte le faccine di cui facciamo uso quotidiano, la nuova serie comprende ben 117 nuove emoji, che ci aiuteranno a verbalizzare in modo divertente i nostri pensieri. Ci saranno tanti nuovi animali ed oggetti di uso comune – dalla popolare bevanda detta “bubble tea” alle iconcine di mammoth, scoiattoli e foche tra gli altri – ma anche emoji dal significato più sociopolitico, che seguono la società in evoluzione.
Troveremo uomini e donne che allattano con il biberon, uomini e donne con il tuxedo, oltre alla sposa in abito bianco si aggiunge anche lo sposo con il velo, infine il simbolo della comunità transgender e la bandiera che rappresenta il movimento che si batte per il riconoscimento dei diritti delle persone trans. Tornando al “che cosa vuoi”, c’è da dire che è un gesto più internazionale di quanto si pensi: sono tante le culture, infatti, in cui viene usato, anche se con significati differenti. Per gli arabi e gli israeliani, ad esempio, è un invito a essere pazienti e significa “aspetta un minuto”.