Ci siamo quasi. La primavera (per meteorologi e climatologi iniziata il primo marzo, per convenzione) farà il suo ingresso ufficiale mercoledì 20 marzo, il giorno in cui anche quest’anno si verificherà l’equinozio (nella notte) e in cielo splenderà una superluna. Le condizioni meteorologiche inoltre, dopo gli ultimi colpi di coda dell’inverno, cominceranno a migliorare.

“Mercoledì 20 marzo – spiega Lorenzo Pasqualini, del portale ilmeteo.net – il maltempo si concentrerà sulle regioni del sud. Su quelle centrali permarrà il cielo nuvoloso. Al nord invece dominerà il sole. Da giovedì 21 marzo, con gli ultimi strascichi negativi su alcune zone della Sardegna e della Sicilia, il beltempo si estenderà praticamente in tutta l’Italia, di  nuovo al caldo. Andremo così verso il primo fine settimana primaverile, che si annuncia soleggiato e mite sull’intero territorio. Si consoliderà il campo anticiclonico e godremo di giornate di sole ovunque”.

La luna sembrerà più grande e più luminosa

La superluna (l’ultima di quest’anno) darà il benvenuto alla primavera. E sarà uno spettacolo. Per la (quasi) coincidenza tra la fase piena e il perigeo (il momento in cui nella sua orbita ellittica si trova vicino alla terra, toccato alle 16.48 di martedì 19 marzo) il nostro satellite sembrerà più grande e più luminoso del solito. Il clou – il plenilunio totale – si raggiungerà alle 2.44 spaccate di giovedì 21 marzo. Attenzione, però, a non farsi ingannare dalle temperature diurne (e dal cielo sereno, in mezza Italia). Quelle notturne resteranno basse, al nord in particolare (a Milano sono previsti 0 gradi, a Torino e Venezia 1 grado, a Firenze e Roma 5 gradi). Se si vuole stare all’aperto, a naso all’insù, meglio coprirsi adeguatamente.

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L’equinozio a date e in ore variabili: colpa del calendario

L’equinozio di primavera – riprende il discorso Pasqualini – non cade sempre il 20 marzo, come succede ininterrottamente dal 2008. In alcuni anni è il 21 marzo, in altri il 19 marzo. Perché? “La variazione – risponde – si lega al nostro modo di dividere il tempo, con i calendari”. L’anno tropico o solare – cioè il tempo impiegato dal Sole per tornare nella stessa posizione, vista dalla Terra – ha una durata media di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi. Da qui lo sfasamento e la compensazione portata ogni quattro anni ordinari dall’anno bisestile (soppresso periodicamente). “Anche se la data dell’equinozio cambia – rammenta l’esperto – l’evento astronomico è sempre lo stesso. E avviene in un momento ben preciso, quest’anno alle 22.58 (ora italiana)”.

Che cosa succede il 20 marzo

L’equinozio di primavera è una tappa particolare nella fase di rivoluzione della Terra intorno al Sole. “I raggi solari – ricorda sempre l’esperto de ilmeteo.net – cadono perpendicolarmente all’asse di rotazione del globo terrestre e raggiungono l’emisfero settentrionale e quello meridionale con la stessa inclinazione. Ciò si verifica solo due volte l’anno: nel giorno dell’equinozio di primavera ed in quello d’autunno. Come sappiamo, al solstizio funziona in modo opposto: i raggi solari raggiungono gli emisferi nord e sud con il massimo e con il minimo dell’inclinazione. L’equinozio di primavera segna un passaggio importante: le giornate iniziano ad essere più lunghe della notte. All’equinozio  invece giorno e notte si equivalgono, hanno la stessa durata. Ed è da questo che nasce il termine: la parola viene dal latino “aequinoctium”, a sua volta formato da “aequus” (uguale) e da “nox”, (notte), il momento in cui il giorno è uguale alla notte”.

Nell’emisfero australe al via l’autunno

Mentre nell’emisfero boreale il 20 marzo parte la primavera astronomica, in quello australe inizia l’autunno. “A partire dal giorno dopo – dice Pasqualini – la differenza di inclinazione tornerà a farsi sentire. Nell’emisfero nord si tenderà ad una riduzione dell’inclinazione, quindi ci saranno un’insolazione sempre maggiore e un riscaldamento progressivo (si va verso l’estate). Nelll’emisfero sud si andrà verso l’aumento dell’inclinazione ed i raggi arriveranno sempre più indeboliti e per un minor tempo. Nell’emisfero nord avremo un allungamento della durata delle giornate ed in quello sud un accorciamento”.

Cambio dell’ora a fine mese

A marzo c’è un altro appuntamento importante, che avrà effetti sul nostro fisico, sui nostri ritmi biologici, sulle abitudini, sui consumi energetici. L’ultima domenica di marzo, quest’anno il 31, si tornerà all’ora legale. Il cambio scatterà alle 2 di notte (quella che segue sabato 30). Gli orologi andranno messi avanti di 60 minuti, persi, compensati da più luce.

“Qualche mese fa – ricorda l’esperto de ilmeteo.net – si è parlato molto in Europa di una possibile abolizione del cambio d’ora, che da decenni c’è due volte l’anno. Una consultazione a livello continentale ha messo in evidenza che, specie nei paesi del nord, la popolazione preferirebbe abolire questo sistema. Ancora, però, non sono state prese decisioni ufficiali . Bisognerebbe per esempio stabilire se usare sempre l’orario solare o quello legale”. In attesa di direttive per il futuro prossimo, all’ora solare si tornerà – come di consueto – l’ultima domenica di ottobre (il 27).