Ha fatto discutere l’ultima trovata pubblicitaria dei Radiohead: in vista dell’uscita del loro nuovo album, la nota band inglese ha deciso di cancellarsi temporaneamente da Facebook e Twitter e di svuotare il loro sito Internet.
Una trovata pubblicitaria, appunto, che però ha spinto in molti a chiedersi: ci siamo forse stancati dei social network e presto non li useremo più?
L’era dei social è al tramonto?
Per capire meglio la situazione, abbiamo cercato i dati. Facebook, per il momento, continua a crescere. Ha un miliardo e sessantacinque milioni di iscritti e nei primi mesi del 2016 ha incassato cinque miliardi di dollari. Tutto questo a dispetto dei profeti di sventura che ne avevano annunciato la fine già nel 2014, poi nel 2015 e infine nel 2016.
Facebook non è in calo: sta cambiando
I dati tuttavia indicano anche alcune sensibili variazioni: l’età e ciò che viene condiviso. Gli utenti del social di Mark Zuckenberg sono sempre più anziani: gli iscritti sopra i 40 anni sono aumentati del 50% a fronte di un contestuale calo delle giovani generazioni che lo usano sempre meno, preferendo Instagram o Whatsapp. In calo anche le condivisioni di post o foto personali: sono sempre meno quelli che usano Facebook per scrivere qualcosa di proprio o originale; chi resta su Facebook preferisce piuttosto condividere qualcosa scritto da altri o elaborato dalle pagine. Una novità che non è sfuggita agli occhi della piattaforma più usata al mondo: la recente introduzione delle reactions (dove oltre al classico “mi piace” possiamo esprimere sotto i post anche un cuoricino, una faccina che ride ecc.) serve proprio a questo; stimolare gli utenti a personalizzare la loro azione su Facebook. In passato queste azioni hanno contribuito a rilanciare Facebook e a evitare che la noia facesse sparire le persone.
Twitter è in crisi
Chi invece sembra in crisi profonda è Twitter: i conti sono in rosso e gli utenti attivi in costante calo per tutto il 2015.
Ecco i social che vanno di più
Instagram, Snapchat e Telegram sono i social che al momento vanno di più. Moltissimi i nuovi iscritti e moltissime le condivisioni.
I social non muoiono, si evolvono
Insomma, i social non sembrano affatto morenti ma si stanno evolvendo e cambiando. Secondo alcuni, a influire su queste scelte sarebbe la maggiore o minore possibilità di proteggere la propria privacy. Ipotesi che non convince Angelo Serio, studioso di sociologia visuale: “Facebook permette di avere tantissima privacy, al contrario di altre applicazioni come Kik, Snapchat o Instagram.”
Il boom dei social che vivono sull’immagine
Secondo Serio, anzi, la tendenza è completamente opposta: “Goffman affermava che la vita è un teatro dove ognuno assume il ruolo che la società si aspetta che lui abbia pubblicamente. Anche il virtuale è teatro. Ora, qual è il mezzo che permette meglio di esibirsi? I nuovi social, che al contrario di Facebook, permettono a chiunque di aspirare ad una sorta di scalata sociale e diventare una star con qualcosa, come la foto, che è più facilmente manipolabile. Sicuramente ci sono casi divergenti (come appunto i Radiohead) ma non mi sembra che oggi ci sia più voglia di privacy. È semplicemente cambiato il modo di raccontarsi agli altri. Prima ci si confessava in chiesa, adesso il confessionale sono i social. E in particolare quelli dove è divinizzata l’immagine, la foto. Ci troviamo in una società dove ciò che è visibile è reale (anche se non vero). Modificando la foto, persone brutte possono diventare belle, persone basse alte e così via”. Altro che fuga dai social!