
Le flip flop compiono 50 anni e, come tutti gli argomenti di pura estetica, scatenano passioni irrefrenabili e polemiche accesissime. Chiunque di noi ha avuto almeno una discussione (con le amiche, con il fidanzato-marito, con i colleghi) sull’uso proprio o improprio delle ciabattine di gomma a infradito che tutte abbiamo iniziato a desiderare verso i 3 anni e che continuiamo a trovare seducentissime, e divertenti, e comodissime, pur sapendo che non tutti i luoghi e non tutti i momenti sono adatti per indossarle.
Le flip flop hanno conquistato le dive di ieri e di oggi. Nella foto, l’attrice Anita Ekberg le indossava mentre si faceva fotografare con il marito Anthony Steel nel 1956 a Firenze.

Per raccontarne la storia in breve, le flip flop (onomatopea del suono che producono quando si cammina indossandole) o havaianas (dal nome del marchio più famoso che, come il rimmel, è diventato sinonimo del prodotto stesso) nascono nel 1962 in Brasile a imitazione degli zori, le infradito giapponesi con le strisce in tessuto nero imbottito e la suola di canna di riso, da cui mutuano la base zigrinata indispensabile per non scivolare.
Nella foto, la top model Gisele Bündchen le sfoggia nella nuova campagna della collezione di infradito che ha disegnato per il marchio brasiliano Ipanema.

Gli inizi sono austeri: pianta bianca e strisce blu, come chiunque abbia più di 40 anni ricorda, perché sono arrivate in Italia quasi subito invadendo le spiagge e sostituendo certi agghiaccianti sandali di plastica con il cinturino che venivano fatti indossare ai bambini e agli anziani perché non si ferissero i piedi sui sassi. Le flip flop si rischiava magari di perderle in acqua, ma erano una carezza: puro caucciù che si ammorbidiva col tempo e di cui molti conserviamo il ricordo tattile sotto il piede.

Poi un errore di produzione fa sì che dalle macchine esca una partita di ciabattine verdi: potrebbe essere un disastro. E invece il mercato, quello brasiliano dove le havaianas vengono presto catalogate come “beni di necessità” per via della combinazione ideale fra costo e funzionalità, e quello mondiale per ragioni identiche a cui si associa l’estetica, accolgono l’errore con entusiasmo. Da monacali, molto zen appunto, le strisce si arricchiscono di ornamenti: cristalli, fiorellini di gomma, anellini, anche in versione fai-da-te, perché staccare base e strisce e ricomporre la ciabattina a piacimento è facilissimo.

L’ultima frontiera viene abbattuta quando, nel 1994, scoppia la moda di girare la suola per nascondere la parte bianca. Nascono così i modelli monocolore, e da quel momento via libera all’inventiva. Migliaia di combinazioni, di collaborazioni importanti (l’ultima con Missoni) e di campagne pubblicitarie sorprendenti, con un gusto deciso per il trompe-l’oeil, in cui piede e suola, strisce di gomma e ambiente si fondono e si confondono.

È proprio da questo sdoganamento presunto e totale che si scatenano le polemiche e la contrapposizione fra chi “le flip flop sempre e dovunque” e chi “le flip flop benissimo ma dipende”. Che siano un conforto per camminare, è certo; che metta gioia il solo guardarle altrettanto; che si possano portare anche in ufficio o sul red carpet come certe sciattone di Hollywood sfuggite allo sguardo occhiuto delle loro stylist no, però.

Il “ciac-ciac-flip-flop” che producono è tanto allegro, ma sulle moquette ovattate dello studio del commercialista o dell’avvocato stona. Anche sotto un abito elegante? Per carità. Anche col piede curatissimo? Anche col piede curatissimo, e fra l’altro resta da capire come si riesca a conservarlo tale, candido, morbido e con lo smalto lucido, dopo un viaggio in metropolitana e sul tram in città. Anche giovanissime? Soprattutto: per cambiare le regole bisogna essere nella posizione ideale per farlo, e se si è ancora nella fase in cui bisogna rafforzare la propria è meglio evitare.

Per dire, Sergio Marchionne in ufficio porta solo maglioni girocollo, ma è il numero uno della Fiat, e quando va in udienza a Palazzo Chigi indossa la cravatta. Una questione di rispetto. Non a caso, e in particolare d’estate, i giapponesi non indossano gli zori a piede nudo, ma con i tabi, gli speciali calzini che separano l’alluce dalle altre dita del piede. Attutiscono qualunque “flip flop”, oltre a proteggere e a nascondere il piede, che è considerato arto seduttivo e sessualmente carico a ogni latitudine e in ogni momento della storia.

Europa compresa, dove dal Cinquecento al Settecento le stampe e i dipinti erotici, o anche solo licenziosi (vedi François Boucher con le sue altalene maliziose), traboccano di talloni esposti e di ciabattine fatte dondolare sulla punta dell’alluce. Sarà anche per questo che le havaianas dividono e riscaldano gli animi.

Per non essere da meno, in palestra mi sono appena appropriata di un paio di flip flop abbandonate da una vecchia iscritta. Hanno una grossa dalia viola di stof fa alla congiunzione delle strisce di plastica, sul metatarso. Mi piacciono da morire.