Usare ago e filo per reinterpretare vecchie fotografie e renderle eterne. È questa l’ultimo tendenza del ricamo e ha già conquistato molte fan. Il merito va anche a Victoria Villasana (@villanaart, victoriavillasana.com), l’artista messicana che, tra le prime, ha adottato la tecnica per i suoi sovversivi collage di street art.
«Quest’arte tira fuori la mia anima ribelle e mi lega alle generazioni di donne che l’hanno tramandata nei secoli» racconta. Lei ha iniziato un po’ per caso, ma ha subito intuito come il colore dei filati e la geometria dei motivi a rilievo possano aggiungere pathos all’immagine. Spesso non chiude i fili e li lascia ondeggiare per dare movimento all’insieme. Victoria è convinta che ricamare sulle foto sia alla portata di tutte le persone che hanno buona manualità e fantasia. «Si può partire da un volto in primo piano: dà subito soddisfazione» svela. E allora proviamoci!
Un ritratto in bianco e nero per iniziare
«Per iniziare, usa un bianco e nero dove risalterà il colore dei fili» consiglia l’artista. «Io ho scelto scatti di amici per dare messaggi importanti sulle differenze di genere, ma anche volti di dive per fare emergere la loro anima e donne di ogni parte del mondo, in costume tradizionale, per esplorare le varie sfaccettature della femmiilità». Con semplici disegni geometrici, Victoria trasforma star del cinema in idoli africani. E i suoi lunghi fili di lana azzurri come l’acqua del mare, che partono dagli occhi simulando il pianto meglio di una semplice lacrima, hanno già fatto il giro del mondo.
Sulla carta funzionano le impunture
Puoi ricamare direttamente sull’originale della foto, usando filati sottili come il cotone o la seta. Victoria Villasana ha iniziato così, in seguito ha stampato gli scatti in formati extralarge, più adatti alle sue opere, e li ha valorizzati con corposi fili di lana. Sulla carta vengono veramente bene solo i punti da ricamo lineari come il filza o l’impuntura, perché non tutti si adattano a un materiale rigido. In più, per avere un risultato senza sbavature, devi usare filati sottili e aghi con la cruna piccola, altrimenti corri il rischio che si vedano i fori.
Per aiutarti puoi fare dei buchetti con un punteruolo, ma tienili ben distanziati così eviti eventuali strappi. Puoi andare per gradi come ha fatto la spagnola Minia Banet (@studiovariopinto), che si dedica a quest’arte seguendo la sua passione per il cinema e la natura. «Per le opere utilizzo scatti di attrici del Novecento, che inserisco in piccoli paesaggi surreali» racconta. «Ho iniziato arricchendo le foto con cornici ricamate, poi la parte decorata è diventata via via più importante e articolata».
Puoi usare come base anche la stoffa
«Nelle composizioni più semplici, uso punti facili, come quello all’indietro, l’erba o lo spaccato, che impari subito» racconta Banet. «Senza contare che spesso bastano pochi tratti per dare carattere a un’opera, come un fiorellino o il profilo del vestito di una donna».
Visto che il ricamo su carta lascia meno spazio all’improvvisazione, Minia Banet ricorre anche alla stoffa. «Per trasferire la foto uso vari metodi che spiego nei miei corsi online (li trovi su domestika.org ndr). Il più semplice è con la carta trasferibile, su cui stampi la foto che vuoi ricamare prima di imprimerla sulla stoffa con il ferro da stiro».
Vuoi imparare anche tu?
● Le parole magiche da digitare su Instagram per cercare ispirazione sono #photoembroidery e #fotobordado
● Per affinare la tecnica, fai un giro ad Abilmente, la mostra dedicata agli appassionati del fai-da-te, che quest’anno ha un’ampia sezione sul ricamo per personalizzare oggetti, vestiti e, naturalmente, fotografie. Il prossimo appuntamento è a Roma il 23-26 settembre 2021 (abilmente.org).
● Cerca di carpire i segreti delle artiste più brave, seguendole sui social. A noi piacciono la californiana Han Cao (@hanwriting), la danese Hinke Schreuders (@hinke schereuders) e la giapponese Mana Morimoto
(@mnmrmt).