Gianni Versace: 20 anni fa la tragica scomparsa, ma il mito vive
20 anni fa perdevamo uno dei più grandi stilisti di tutti i tempi, ma Gianni Versace vive ancora con i suoi abiti e nelle influenze degli stilisti emergenti
"Con la morte di Gianni Versace l'Italia ed il mondo perdono lo stilista che ha liberato la moda dal conformismo, regalandole la fantasia e la creatività", diceva così Franco Zeffirelli, caro amico di Gianni, poco dopo la sua morte.
Lo stilista di origini calabresi era un'icona già da vivo, ma con la sua morte prematura ed ingiustificabile è diventato una leggenda.
Impossibile dimenticarlo, non solo come stilista, ma come uomo. Gianni era uno di quelli che partendo da zero, anzi partendo da una piccola Boutique familiare a Reggio Calabria, è riuscito a costruire un impero.
Passo dopo passo, sperimentando, lavorando a 18 anni per Genny, Complice e Gallaghan dopo essersi trasferito a Milano. Collabora con il teatro e poco tempo dopo realizza la prima collezione che porta il suo nome. Versace dà tanta importanza ai suoi abiti e alle sue creazioni quanto all'immagine: diventa amico dei più grandi fotografi di moda e inizia un vero e proprio sodalizio con l'americano Richard Avedon.
Divenne l'artefice del fenomeno top model, consacrandole a icone del fashion system e non a semplici manichini: Naomi Campbell, Linda Evangelista, Cindy Crawford, Claudia Schiffer, Helena Christensen, diventano l'immagine della moda nel mondo e rendono unica ogni campagna o sfilata firmata Versace.
Non solo passerelle
Versace era riuscito a creare una rete di amici speciali anche nel mondo della musica e dello spettacolo, e per cui spesso ha realizzato abiti indimenticabili, che hanno fatto la storia del costume del nostro secolo. Tra gli amici più stretti: Madonna, Liz Hurley, Lady Diana, Cher, Rupet Everett. Adorato da tutti per la sua generosità, positività e voglia di rompere gli schemi. Con Elton John collabora supportando la sua fondazione per la ricerca sull'Aids.
Maestro di stile
Gli elementi metallici, le fantasie particolari, l'uso sempre diverso di tagli e forme, la predilizione per le scacchiere bianche e nere, la capacità di accostare tessuti opposti, dalla seta alla pelle, con materiali insoliti, come la gomma o i cristalli. Uno stile clamoroso, eccentrico, barocco, ma che non rinunciava mai alla sensualità, all'erotismo.
Casa Casuarina
Era il 15 luglio del 1997 quando Gianni Versace venne assassinato a colpi di pistola davanti alla sua villa di Miami. Le circostanze e il motivo del delitto non sono mai state del tutto chiare, sebbene l'assassino, Andrew Cunanan, sia stato poi definitivamente catturato (trovato morto, si era suicidato pochi giorni dopo la fuga).
La tesi del serial-killer che vuole vendicarsi per la sua vita fallimentare, uccidendo tutti i suoi amori o ex presunti tali, vacilla. Fatto sta che il caso è stato comunque archiviato in fretta, sebbene siano sempre state molte le incongruenze.
Con Gianni viveva Antonio D'Amato, ex modello e stilista, suo compagno, che in seguito dichiarerà: "Non ho mai creduto alla tesi del mitomane. Cunanan, che né io né Gianni avevamo mai visto, ha agito su indicazioni altrui. In più il caso è stato chiuso troppo in fretta, gli americani volevano togliersi la patata bollente e la famiglia ha accettato la loro versione. Fosse stato per me, sarei andato avanti. Ma io, per la legge, non ero nessuno”.