La vita di Gianni Versace
Ci sono ancora tanti misteri dietro la tragica morte di uno dei più grandi stilisti di tutti i tempi: Gianni Versace. A vent'anni dal suo assassinio, i punti interrogativi restano ancora molti ed è per questo motivo che c'è grande attesa per la serie tv The Assassination of Gianni Versace in onda dal 17 gennaio sul canale FoxCrime, seconda stagione della serie tv American Crime Story che racconta appunto alcuni dei più noti casi giudiziari o di cronaca nera, dal forte impatto mediatico. Pare che la serie, in realtà, ruoti molto di più attorno all'assassino dello stilista, Andrew Cunanan che alla vita dello stilista calabrese. Ad ogni modo, nell'ultimo anno si è creato un grandissimo hype attorno a questa serie proprio perché l'attenzione sulla storia di Gianni Versace è ancora alta, sebbene siano passati 20 anni dal suo assassinio brutale sulle scale della sua villa Casa Casuarina a Miami Beach. Proprio per onorare la memoria di questo piccolo grande uomo che con il suo estro creativo e la sua personalità ha dato tantissimo alla moda italiana, ma non solo, ripercorriamo alcuni dei momenti topici della sua vita e della sua carriera
"Con la morte di Versace l'Italia ed il mondo perdono lo stilista che ha liberato la moda dal conformismo, regalandole la fantasia e la creatività". Franco Zeffirelli
Gianni Versace il libro
Se dovessimo consigliarvi un libro che racconti al meglio la vita di Gianni Versace e le sue opera come uomo e stilista, vi consiglieremmo senza dubbio il volume di Tony di Corcia, scrittore pugliese che nel 2010 scrisse il fortunato volume Gianni Versace. Lo stilista dal cuore gentile, la sua vita raccontata da grandi nomi, personaggi illustri che hanno avuto modo di stare con lui, frequentarlo, essergli amico, o semplicemente lavorarci insieme, ma anche compagni di scuola e amici d'infanzia.
Olivero Toscani lo descriveva come "un raggio di sole", Natalia Aspesi come l'ideatore di "un'epoca di folgorante bellezza", e ancora ben 25 testimonianze che raccontano Gianni/Versace, non solo lo stilista, ma anche l'uomo. E tra le pagine di questo racconto appassionato e meticoloso, che si delinea con le testimonianze di chi l'ha voluto bene, che riusciamo a conoscere la parte più intima di Gianni. La sua passione, sin da piccolissimo per la sartoria, marinava la scuola per sbirciare la mamma mentre lavorava nel suo piccolo atelier. La timidezza ma anche l'estro e la personalità che riusciva a manifestare proprio grazie al suo talento, una personalità Pop, ma mai arrogante che possiamo imparare a conoscere e ad apprezzare anche dalle pagine di questo libro.
Gianni Versace la biografia
Ricky Martin è il compagno di Gianni Versace in America Crime Story
La moda di Gianni Versace
Lo stilista nato a Reggio Calabria il 2 dicembre 1946, è riuscito a creare attraverso i suoi abiti un nuovo concetto di femminilità, quasi un manifesto se pensiamo che è stato lui uno dei primi a delineare la figura femminile emancipata dell'epoca post 68 una donna consapevole della sua sensualità, che lascia gli abiti ingessati ma non per questo rinuncia a posizioni di prestigio, soprattutto in ambito lavorativo.
"Reggio è il regno dove è cominciata la favola della mia vita: la sartoria di mia madre, la boutique d'Alta Moda. Il luogo dove, da piccolo, cominciai ad apprezzare l'Iliade, l'Odissea, l'Eneide, dove ho cominciato a respirare l'arte della Magna Grecia". Gianni Versace
A 25 anni già si era trasferito a Milano per lavorare come come disegnatore d'abiti, inizia subito a creare le prime collezioni per Genny, Complice e Callaghan. Era solo il 1975 quando presenta la sua prima collezione per Complice fatta completamente di abiti in pelle, e nel 1978 già in passerella con la sua collezione omonima. Le influenze della moda di Gianni Versace arrivano proprio dalle incredibili esperienze lavorative con cui si interfaccia sin dall'inizio della sua carriera. Uno degli ambienti che sicuramente ne plasma l'eleganza è senza dubbio quello del teatro, erano gli inizi degli anni '80 quando Versace avviava una serie di collaborazioni con il balletto, disegnando i costumi di alcuni spettacoli della stagione.
Lo stile di Gianni Versace
Un'esplosione di colori, di stampe eccentriche che riuscivano a trovare ispirazione tanto nel barocco quanto nella Pop Art. Quella Medusa, scelta come simbolo della Maison e diventata logo imprescindibile. Simbolo greco di arte e filosofia, ma anche bellezza, venne scelto da Gianni perché rappresentava il potere fatale della donna, la sua capacità di irretire, di sedurre, ma anche il ricordo della Magna Grecia, di cui il Sud Italia è ricco di simboli e contaminazioni. La sua moda, le sue creazioni erano arte, i motivi, i materiali, le celebri stampe, l'uso sempre diverso dei tagli, delle silhouette, gli accostamenti insoliti, arditi come la pelle e la seta, accanto a materiali all'epoca decisamente poco usati nell'Alta Moda come la gomma o i cristalli. Uno stile eccentrico, ma capace di sedurre, di ipnotizzare. Tra gli abiti più iconici dello stilista c'è senza dubbio il vestito da sposa corto ricoperto di cristalli e indossato da una giovanissima Kate Moss nel 1990, i minidress in stampa color block indossati dalle super top come Linda Evangelista negli anni '80 e sempre in quel periodo l'abito lungo con gonna in pvc, avanguardia pura. Incredibile anche il suo rapporto con personaggi celebri e illustri, negli annali la sua amicizia con Karl Lagerfeld, Lady Diana e Elton John, sempre presenti alle loro sfilate e agli inviti più personali da parte dello stilista.
L'eredità dello stilista
Accanto a Gianni, già prima della sua morte, c'è sempre stata Donatella, la sorella ha sempre avuto la stessa passione del fratello per la moda, e dopo la sua scomparsa ne ha ereditato oneri e onori. Inizialmente non è stato facile, l'assenza di Gianni e del suo genio premeva sulla creatività della sorella che ha sempre fatto di tutto per glorificarne la memoria, attingendo al suo stile ma poi cercando di dare anche un suo tocco personale che con il tempo è riuscito ad emergere e ad avere successo. Intanto, proprio sulla passerella della scorsa fashion week Donatella ha riunito le Top più famose tornate in passerella per omaggiare il grande stilista: Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Cindy Crawford, Carla Bruni e Linda Evangelista. Il mito di Gianni, insomma, è intramontabile, lo dimostra l'interessa che ha generato la notizia che sarebbe stata realizzata una serie sul suo tragico omicidio, non ci resta che aspettare ne venga fatta anche una sulla sua vita, perché ancora oggi la sua storia ha molto da insegnarci.