Anche lo Spritz non è più così richiesto da quando ha sfondato la moda del gin, un distillato di origini olandesi dalla lunga storia e dal profumo intenso. Mai come adesso popolare e apprezzato tra gli amanti dell’happy hour e non solo, è alla base di molti cocktail (tra i più amati il gin&tonic ovviamente). È stato lo spirit più venduto durante i mesi di lockdown e nel 2020 ha registrato un +24,8%.
Il successo del gin
La prova? Oggi sugli scaffali del supermercato non trovi più solo Bombay e Hendrick’s, tra i brand più noti, ma una selezione di bottiglie che arrivano da Spagna, Giappone e anche da casa nostra. In Italia, infatti, nel giro di qualche anno si è passati da un paio di produttori artigianali a oltre 60 etichette di qualità. E non dovrebbe nemmeno suonare così strano, visto che il ginepro, l’ingrediente base di questo distillato, è così diffuso lungo la Penisola da essere spedito anche negli altri Paesi produttori. Con la differenza che da noi, negli alambicchi, si aggiungono in infusione erbe officinali toscane, limoni amalfitani, basilico ligure e, addirittura, il tartufo.
Questa ondata di curiosità ha spinto anche il marketing a ideare una serie di nuovi prodotti. Sul sito iltuogin.it puoi creare il tuo spirit del cuore, selezionando le botaniche e il profilo aromatico che preferisci, o abbonarti alla box The GinWay, che ogni mese ti spedisce a casa una bottiglia premium da scoprire in abbinamento con acque toniche speciali, stuzzicherie e gadget per l’aperitivo (theginway.com). Non è finita: Forno Brisa di Bologna ha impastato per queste feste il panettone al gin, nato dalla collaborazione con la distilleria toscana Peter in Florence. E non passa inosservato nemmeno il packaging del gin Engine, che si ispira a una tanica di carburante, ed è diventato così di tendenza da creare anche una sua linea di abbigliamento sportivo (engine.land).
Gin, il segreto del suo successo
«La nuova tendenza ha più di una ragione: il gin ha uno stile giovane, immediato, versatile e si apprezza con maggiore facilità rispetto ad altri distillati come la grappa. E piace soprattutto alle donne, che hanno una sensibilità ai profumi più spiccata rispetto gli uomini. Il gin poi ha anche una storia da raccontare, perché è fortemente legato al suo territorio. Questi sono aspetti che affascinano i consumatori» spiega Priscilla Occhipinti, unica donna italiana maestra distillatrice e tra le più premiate al mondo.
Il suo percorso nel settore è iniziato con le grappe (nannonigrappe.it), nel 2017 ha costruito quasi per gioco il suo impianto per la produzione e distillazione del gin, ma è durante la pandemia che questo business ha preso il via. Tanto che Priscilla è diventata anche il fulcro attorno a cui ruota un progetto speciale al femminile. «Grazie a una campagna di crowdfunding che partirà nei prossimi mesi, creeremo un gin – e sarà proprio la maestra distillatrice italiana a farlo – pensato dalle donne per le donne. Lo abbiamo chiamato GIN&CEO: abbiamo giocato sula parola gineceo per riportare l’attenzione sugli aspetti positivi legati alla condivisione e alla leggerezza di spirito, allontanando così lo spettro dell’abuso e della dipendenza» racconta Morena Rossi, presidente di Donne all’Ultimo Grido, associazione impegnata nello sviluppo dell’empowerment femminile e della parità di genere (donneallultimogrido.it).
Qui trovi i barman più bravi
Nemmeno lo chef stellato Carlo Cracco è rimasto insensibile al mondo dei distillati: è partito da amaro e limoncello per arrivare a produrre gin organico, in vendita anche sul suo shop online. E sì, anche lui ha trovato tempo per fare pratica proprio durante la pandemia. Ma chi, come Cracco, ha voglia di approfondire le sue conoscenze in materia adesso ha l’imbarazzo della scelta perché aumentano i cocktail bar specializzati in gin che organizzano anche percorsi di degustazione.
Tra i primi c’è La Gineria, a Santa Maria di Sala (Ve), con un numero di etichette da capogiro: sono più di mille, a disposizione di curiosi e appassionati. E i proprietari stanno lavorando all’idea di un gin tutto loro, con tanto di linea di produzione (lagineria.it). Intanto anche gli alberghi aprono le porte al drink del momento e il Grand Hotel Fasano di Gardone Riviera (Bs) vanta già una zona bar dedicata, dove puoi scegliere tra più di 70 gin e 30 acque toniche: dietro il bancone ti aspetta Rama Redzepi, non solo un barman professionista ma un vero “gin intender” (ghf.it).