La natura in tutto il suo splendore, là dove prendono vita gli abiti di Gucci collezione “Aria”. La maison soffia su cento candeline. E ci regala 15 minuti in cui propone le creazioni disegnate da Alessandro Michele per celebrare i primi 100 anni dalla sua fondazione. La stessa casa di moda che con le sue doppie GG si riconoscerebbe ovunque… in un “soffio”.
È un “laboratorio di hackeraggio” quello che compie Alessandro Michele, di incursioni e metamorfosi. Sì, perché ha lavorato a quattro mani con Demna Gvasalia, direttore creativo di Balenciaga, e insieme hanno realizzato alcuni capi e accessori della collezione. Come le borse o i tailleur giacca e gonna longuette che riportano i loghi delle due maison.
Ed è proprio la natura, la musa ispiratrice degli abiti. Anzi, una festa d’aria, un giubileo del respiro…L’idea che è proprio con la moda che si può abbracciare l’ambiente, proteggendo tutto ciò che ci circonda e in cui viviamo. Anche perché come dichiara Alessandro Michele: “Il respiro è ciò che genera continuamente il vivente”. E aggiunge: “Celebro dunque l’aria come principio sacro di compenetrazione, mescolanza e connessione”.
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La collezione è stata presentata con un film, co-diretto da Floria Sigismondi e Alessandro Michele. “Arriva con la precisione di un rintocco, questo compleanno – dichiara il direttore creativo di Gucci –. Sono passati cento anni. Cento rivoluzioni terrestri che interrogano il fluire del tempo. Cento giri intorno al sole per tornare a quella primavera dove tutto si preparava a gemmare e a rifrangersi. Un tempo importante che deve essere festeggiato”.
Ecco, quindi come gli abiti di Gucci collezione “Aria” prendono vita in un gioco di luci e di colori, a fare da sfondo l’hotel Savoy di Londra dove tutto ebbe inizio. Un modello entra in un club, luci al neon e macchine fotografiche…La festa però non è nell’albergo, ma in un lungo corridoio in cui non ci sono altre persone ma solo fotocamere e luci al neon. Gli abiti sono i veri protagonisti.
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“È un’immersione profonda ed estatica in tutto quello che oggi ci manca in maniera struggente”, sottolinea Alessandro Michele. Ci manca l’aria, appunto, specie in questo periodo di pandemia. Essere a contatto con l’ambiente e con gli altri, liberamente. Dall’hotel Savoy, infatti, i modelli e le modelle festeggiano in un vortice di colori e di scintilli in un giardino incantato dove poter finalmente respirare.
Dal ritmo della musica rap, incessante, che ci suggerisce sempre la stessa parola ed è poi l’omaggio a Gucci collezione “Aria”, si passa a un motivo più libero e aperto in cui si festeggia senza alcuna barriera. Libertà…Aria, appunto. Il comune denominatore di questa nuova collezione? Lo stile che è un bacio e un abbraccio alla vecchia Hollywood, dove tutto è in contatto con tutto.
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È un arcobaleno di colori che prende vita sugli abiti disegnati da Alessandro Michele. Spazia da quelli forti e decisi come il rosso, alle nuance pastello come il verde acqua e il rosa; senza contare che ci sono finanche le tonalità vitaminiche e della terra, come il beige o il marrone. Dagli abiti monocromo si passa alle fantasie proprio come quelle a quadretti o i fiori che non possono di certo mancare in Gucci collezione “Aria”, l’omaggio alla natura che prende vita sotto il cielo primaverile.
Così fra i tailleur blazer e pantaloni, le gonne longuette dallo stile bon ton, i long dress dal sapore romantico, va in scena Aria che è una vera e propria contaminazione di stili diversi ma con un unico comune denominatore: “la capacità di rinnovarsi e ritornare a vivere dopo l’inverno”.