La guerra commerciale e tecnologica in corso tra Stati Uniti e Cina ha colpito, tra le altre cose, i telefoni cellulari di Huawei dopo l’annuncio di Google di voler interrompere gli aggiornamenti del sistema operativo Android. Le trattative sono in corso, e fare previsioni ora è inopportuno, ma sicuramente le conseguenze ci potranno essere anche per l’utilizzatore comune, magari nei prossimi anni.
La prima buona notizia è però che il nucleo di Android è open source, a codice aperto (non proprietario e quindi non utilizzabile esclusivamente dall’azienda che l’ha creato), quindi ci sarà la possibilità per altre società di “raccogliere l’eredità” e continuare a lavorare sulle vulnerabilità (rendendo quindi sempre più sicuro il sistema). I problemi potranno essere invece sulle nuove versioni di Android (che potranno essere “vietate” ai possessori di dispositivi Huawei) e l’esclusione dal sistema operativo delle app di Google (le più note e utilizzate sono ad esempio gmail, YouTube, il PlayStore e Maps).
Non è comunque al momento il caso di preoccuparsi. Le istituzioni europee e le associazioni di consumatori hanno già chiesto un incontro con i rappresentanti di Google (i telefonini Huawei sono diffusissimi in Europa) per comprendere se tali misure riguarderanno unicamente il territorio cinese o se avranno effetti anche in altre giurisdizioni.
Ci possiamo, insomma, raffigurare due quadri. Uno peggiore, nel quale i cellulari Huawei non potranno usare più componenti made in Usa e il sistema operativo non avrà tutti i servizi di Google (quindi non avrà Maps, YouTube, ecc.). Un altro nel quale la versione comunque pubblica di Android e altre applicazioni continueranno ad aggiornare il sistema e a renderlo sicuro nonostante il bando. Il consiglio migliore ora è quello di attendere. Sicuramente nei prossimi 90 giorni ci saranno evoluzioni e l’Europa prenderà una posizione ufficiale che potrà condizionare i futuri rapporti commerciali.