Gli omini colorati tornano a Pisa. La città dove Keith Haring soggiornò nel 1989 per dipingere Tuttomondo, uno dei suoi murales più noti, ospita dal 12 novembre una grande monografica dedicata al padre della street art (a Palazzo Blu fino al 17 aprile 2022, www.mostraharingpisa.it). La rassegna include, tra l’altro, oltre 170 opere provenienti dalla collezione giapponese di Kazuo Nakamura e presentate per la prima volta in Europa.
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– Untitled (Fertility), 1983, Serigrafia su carta, 106 x 127 cm
Ansa
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– Tuttomondo, il murale realizzato da Keith Haring nel 1989 sulla parete esterna della canonica della chiesa di Sant’Antonio Abate a Pisa
Ron Galella/Ron Galella Collection via Getty Images
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– Keith Haring con Andy Warhol a New York nel 1986
Stuart William Macgladrie/Fairfax Media via Getty Images
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– Keith Haring nel 1984 alla Art Gallery NSW, a Sidney
Stiebing/ullstein bild via Getty Images
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– Keith Haring mentre dipinge un murale sul muro di Berlino, vicino a Checkpoint Charlie, nel 1986
Patrick PIEL/Gamma-Rapho via Getty Images
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– Keith Haring mentre dipinge un murale sul muro di Berlino nel 1986
Mark Hinjosa/Newsday RM via Getty Images
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– Keith Haring mentre dipinge un murale a Manhattan, New York, nel 1987
Jack Mitchell/Getty Images
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– Keith Haring nel 1984
Il risultato sono 9 diversi percorsi tematici che ripercorrono l’intera carriera di Haring e l’ampia gamma di tecniche da lui utilizzate (pittura, disegno, scultura, video, gesso), iniziando dai Subway Drawings, i graffiti newyorkesi che hanno plasmato l’immaginario pop, fino alle serigrafie dal titolo The Bluprint Drawings, la sua ultima serie pubblicata nel 1990, poco prima della morte.