Quest’estate gli anni ’80 sono tornati molto di moda. Vedo le influencer aggirarsi per posti “so cool” con shorts di jeans a vita alta e costumi interi che io sfoggiavo trent’anni fa. Allo stesso tempo (certi orrori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano), tante ragazze mi fanno domande sulle lampade abbronzanti. Scherziamo vero?
Effetto coccodrillo
Anni di lotta al sole selvaggio, articoli e articoli su melanomi, fotoinvecchiamento, macchie… e zac!, quando ormai il pallore alla Alba Rohrwacher sembrava essersi affermato, tornano le lampade. Ripeto: scherziamo? Fanno male alla salute: basta guardare la pelle di chi se le è sparate per anni per capire che sono la via più breve per somigliare a una borsetta di coccodrillo (e non certo una di Hermès!). È inutile che riempiate la trousse di creme e sieri antietà, che vi dedichiate alla beauty routine coreana, che vi facciate le maschere con argilla della foce del Nilo, se poi vi esponete senza criterio ai raggi delle lampade.
La prima causa d’invecchiamento è l’esposizione ai raggi del sole e i suoi surrogati sono anche peggio: vi sparano addosso in 15 minuti i raggi che dovreste prendere in 4-5 ore. Ma vi vedo, con l’espressione perplessa: avete comprato un vestito zafferano per un matrimonio e ora come fate ad andarci bianche come una burrata di Andria? A parte il fatto che quella tonalità non dona a nessuno, mi sento di consigliarvi l’autoabbronzante, perché pensarvi vestite di giallo con la pelle pallida mi riempie di mestizia. Il selftan ha un odore sgradevole, è vero. Ve lo dovete stendere con cura e poi lavarvi bene le mani, è vero. Ma almeno vi salva la pelle.
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