Lo dice il ministero dell’Istruzione: gli over 40 che l’anno scorso si sono iscritti all’università sono stati 8.034. E per la maggior parte sono donne. Ma cosa spinge professioniste affermate e madri di famiglia a tornare sui banchi di scuola? Le ricerche parlano di voglia di mettersi in gioco al rientro dalla maternità, necessità di trovare un impiego dopo un licenziamento o una separazione. Ma non solo. C’è anche il desiderio di regalarsi una laurea.
Lo ha fatto Tiziana Finaguerra, presidente dell’Ordine dei Geometri di Pescara e madre di due figlie di 36 e 27 anni, che ha deciso di diventare ingegnere. «Era il mio sogno, ma ho iniziato a lavorare giovane nello studio di famiglia e avevo due bambine da seguire» racconta. «Ho ripreso in mano i libri a 54 anni e ora ho raggiunto il traguardo in Ingegneria civile all’Unipegaso di Napoli». Diventare dottoressa per lei avrà anche un vantaggio professionale: «Entro il 2024 essere laureata sarà necessario per firmare i documenti ufficiali. E io non volevo ritrovarmi alla soglia della pensione senza poter più fare il mio lavoro» conclude.
«Tiziana non è l’unica a puntare sulla formazione per mettersi al passo con i tempi. Nella mia esperienza molti studenti over 40 sono donne» conferma Giorgio Nardone, psicoterapeuta del Centro di terapia strategica di Arezzo. «Tra coloro che frequentano la scuola post laurea per medici e psicologi la presenza femminile è forte». C’è anche chi torna a studiare per passione e poi scopre di poter trasformare l’interesse in un lavoro. È il caso di Irene Fontanelli, 48 anni, di Pisa, ex commerciante che, dopo la laurea in Psicologia all’Università Marconi di Roma, sta per aprire il suo studio. «Ho iniziato perché volevo essere più presente nella vita di mio figlio e aiutarlo nella sua crescita».
Sono tanti anche i casi di donne mature con figli ormai grandi, che si iscrivono per la prima volta a un corso di laurea. «Molte studiano con i loro ragazzi» conferma Rosalba Larcan, docente di Psicologia all’Università di Messina. «Hanno messo da parte il preconcetto di aver ormai superato l’età massima e hanno trovato il coraggio di investire tempo e risorse nella realizzazione di un sogno che, per qualche tempo, avevano lasciato in stand by».
Vuoi farlo anche tu? Ecco come muoverti
1. Evita le facoltà a numero chiuso
Se hai più di 30 anni e vuoi rimetterti a studiare, ti conviene valutare con attenzione le facoltà a numero chiuso che, a parità di punteggio, preferiscono il candidato più giovane. Tra queste ci sono Ingegneria, Medicina, Veterinaria, Architettura, Odontoiatria e Scienze della formazione primaria.
2. Informati sulle facilitazioni per gli studenti
Fai attenzione a eventuali obblighi di frequenza o di tirocinio. Alcuni atenei prevedono lezioni serali e appelli extra pensati per gli studenti-lavoratori o per chi ha particolari esigenze, altri consentono di concordare la durata dei corsi in base alle proprie esigenze con una sorta di “part-time” che allunga la durata degli studi (senza andare fuori corso) facendo risparmiare sulla retta.
3. Punta sulle formule triennali
«A chi desidera ampliare le proprie competenze e migliorare la posizione lavorativa consiglio un percorso di studi con la formula triennale che permette di ottenere un titolo di studio spendibile subito sul mercato soprattutto nei settori più in movimento come quello delle comunicazioni e delle nuove tecnologie » dice Maria Assunta Zanetti, presidente del Centro orientamento universitario di Pavia. «Al momento sono in crescita i siti di e-commerce per i quali le aziende spesso cercano profili over 40 con esperienza e conoscenza del mercato.
4. Cerca un programma su misura
Le offerte delle Università in Italia sono tante e variegate, ma per gli over40 un aiuto arriva dagli Atenei telematici che permettono di seguire lezioni in videoconferenza, scaricare materiale da Internet e sostenere gli esami nelle sedi più vicine a casa. A Novedrate (Co) l’eCampus ha attivato corsi di laurea in Scienze e tecnologie delle arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda, oltre a specializzazioni nuove come quella in Psicoeconomia (uniecampus.it). L’Unipegaso di Napoli ha creato alcuni “programmi rosa” per agevolare le studentesse (soprattutto in gravidanza) che frequentano, per esempio, la facoltà di Scienze turistiche e umanistiche (unipegaso. it). All’Università di Pavia, nel dipartimento di Scienze economiche e aziendali, ci sono i corsi sull’agroalimentare (unipv.it). L’Ateneo di Urbino offre il master Generazione App pensato per gli educatori dei nativi digitali (uniurb.it), mentre all’Università di Firenze nella facoltà di Scienze della formazione si punta sulla gamification, l’utilizzo di tool rubati ai videogiochi per comunicare e insegnare (iuline.it). Segue queste lezioni Letizia Verni, 43 anni, educatrice d’infanzia a La Spezia, che studia Metodi e tecniche delle interazioni educative. «Volevo strumenti per relazionarmi con i bambini» spiega. «E anche se ho un impiego fisso posso seguire corsi in videoconferenza live da casa che mi permettono di interagire con l’insegnante e persino con gli altri studenti».
Atenei sul web
Con le università telematiche puoi seguire lezioni online da remoto e poi sostenere gli esami nelle sedi più comode. Esistono corsi di laurea via web promossi da università tradizionali, come il Politecnico di Milano e La Sapienza di Roma, e atenei virtuali. Sul sito miur.gov.it/web/ guest/istituzioni-universitarie-accreditate trovi quelli riconosciuti dal ministero dell’Istruzione. Tra questi ci sono: l’Unipegaso di Napoli, il San Raffaele, il Mercatorum e Uninettuno di Roma, il G. Fortunato di Benevento e il Leonardo da Vinci di Chieti.
I numeri
Il 2017 ha registrato un boom delle università telematiche, con un +4,3% (dati Miur).
Le nuove iscritte all’anno accademico 2016-2017 sono state 918.221 rispetto a 723.475 uomini, con una crescita anche delle laureate (177.299) sui colleghi maschi (127.966).
Le studentesse hanno votazioni in media superiori. È in aumento la presenza femminile nelle facoltà ingegneristiche, nonostante quelle umanistiche siano ancora le più frequentate dalle aspiranti laureate.