Scivolare nell’acqua. Muovendo tutto il corpo, con flessuosità. La sintesi del mermaiding è questa. Si indossa una monopinna, con un costume da sirena, che blocca le gambe, e si nuota con la gambata a delfino. È uno sport, vero, nato nel 2004 nelle Filippine, che sta conquistando il mondo e finalmente anche l’Italia. «Per imparare basta saper nuotare e avere una buona acquaticità» spiega Francesca Magnone, mermaid instructor trainer e presidente della Casa delle Sirene, in Sardegna.

I benefit? Molteplici. Si migliorano postura, fluidità, eleganza nei movimenti. Tonifichi tutto il corpo e togli rigidità alle articolazioni, anche grazie all’aiuto dell’acqua. L’impegno è intenso, tanto che c’è chi lo pratica in alternativa all’aquagym.

1. Scegli la coda

Partiamo dalle basi: la coda da sirena va composta, perché è fatta di due pezzi. Di solito si inizia con un costume, in Lycra, che avvolge le gambe, e una monopinna, in plastica, leggera, facile da usare, che si blocca con delle cinghie ai piedi. «Ne esistono diverse misure, da calibrare sul proprio fisico, e anche varie forme e spessori, da adattare allo stile di ognuna» spiega la trainer. Per scegliere basta semplicemente provare i diversi modelli proposti al corso. Per acquistare, quindi, conviene aspettare di essere certe della propria scelta.

«Il kit base, con monopinna e costume, costa circa 60 euro ed è consigliabile evitare il plexiglass, che si può rompere facilmente» aggiunge la nostra esperta. Se hai già un po’ di pratica, le code in neoprene sono le più consigliabili. «Sono sottili ma resistenti e più contenitive, adatte soprattutto se nuoti con movimenti più decisi. Inoltre sono molto scenografiche, realistiche». Il costo, compresa la monopinna, è di 500 euro circa. Per le super appassionate, poi, ci sono le pinne in silicone, personalizzabili, vere opere d’arte. «Perfette per chi fa performance artistiche, pesano anche 20 chili e costano dai 1.300 euro in su» dice l’esperta.

2. Gestisci il movimento

Per iniziare a muoversi in acqua con la coda da sirena, conviene iscriversi a un corso base. Si inizia imparando a indossare la coda. «Sembra banale, ma soprattutto per i modelli più leggeri, è facile strappare il tessuto» spiega la trainer. «Si infila con attenzione a bordo vasca e poi ci si tuffa. Le più esperte la possono anche indossare in acqua, entrando con leggerezza e grande mobilità». Poi, si impara a galleggiare, a gestire il movimento con le gambe unite e solo dopo si lavora sulla gambata a delfino. Il movimento deve partire dal bacino e trasmettersi, come fosse un’onda, in tutto il corpo.


Questo sport comporta un lavoro armonico che non grava sulla schiena ma rafforza i dorsali, tonifica gambe e glutei, aumenta la flessibilità, rende più armoniosi e fluidi i movimenti e migliora il respiro


«È fondamentale farlo in modo fluido, senza tensioni, per non sovraccaricare la schiena ed evitare dolori lombari o alle spalle» spiega la trainer. Una volta acquisita sicurezza nel delfino, si aggiungono le rotazioni, da fare con tutto il corpo, e le leve, dove le braccia diventano il centro delle torsioni. «Così si riesce a danzare nell’acqua, avvitandosi su se stesse, disegnando figure con il proprio corpo» commenta Francesca Magnone.

Il corso base, con quattro lezioni e quattro pratiche, costa circa 250 euro. Poi, conviene allenarsi, sempre sotto la guida di un’insegnante, almeno due volte a settimana, per prendere sicurezza, ottimizzare l’apnea, riuscire a muoversi con fluidità. Per poterlo fare, devi andare in una piscina che organizza corsi di mermaiding (vedi sotto). Per chi desidera migliorarsi, c’è anche il corso avanzato, con una decina di lezioni pratiche e cinque teoriche. Il costo raddoppia.

3. Lavora sul respiro

«Si inizia sempre con il kit base per lo snorkeling. La maschera è fondamentale per vedere bene sott’acqua, anche quando eseguiamo capovolte, capriole, rotazioni. Il boccaglio è utile per nuotare sotto il pelo dell’acqua senza avere l’assillo della respirazione» spiega la trainer. Solo dopo, con l’esperienza, si pratica il mermaiding a viso scoperto.

Prima, però, è fondamentale imparare la respirazione diaframmatica. «La insegniamo concentrandoci sul rilassamento di tutto il corpo, dedicandoci anche allo stretching, prima di entrare in acqua, per avere i muscoli rilassati, soprattutto quelli del torace» spiega l’esperta.

La sequenza è semplice. «Si inspira portando l’aria nell’addome, gonfiando la pancia. Devi sentire che il torace è pieno d’aria, che i polmoni si espandono, nella loro interezza. E poi lasci che l’aria esca fuori, completamente, senza fretta» aggiunge la trainer. Respirare bene permette di rimanere più sott’acqua, di stare in apnea in sicurezza, di prevenire l’iperventilazione. Una respirazione ampia, consapevole, poi, toglie tensione a tutto il corpo, regala elasticità e sinuosità nei movimenti, permette di far lavorare pettorali e muscoli del dorso, prevenendo i dolori nell’area della cervicale.

Dove puoi provare il mermaiding

Se l’idea di diventare una sirena ti tenta, qui una selezione di indirizzi di scuole di mermaiding.

● La Casa delle Sirene, Golfo Aranci (Ss), www.casadellesirene.it
● Accadueo Club, Milano, www.accadueoclub.it
● Doctorscuba Recreational Diving School, Milano, www.doctorscuba.it
● Mermaid Academy Milano, Peschiera Borromeo (Mi), www.milanosub.it
● Life in a Wave, Ventimiglia (Im), www.lifeinawave.com
● Sporting Club Ostiense, Roma, www.piscina-roma.it
● Gymnasium Piscine, Aviano (Pn), www.gymnasiumpiscine.it/aviano