Pronte, ai posti, via! La Milano Fashion Week è ufficialmente cominciata e, dopo New York e Londra, tocca alle case di moda italiane presentare le proprie proposte per la moda autunno-inverno 2024-2025. Ma non solo: insieme ai nomi nostrani, il calendario della settimana della moda di Milano vanta anche molti nomi stranieri che scelgono il capoluogo lombardo per farsi conoscere. Di giorno in giorno, ti porteremo alla scoperta di tutte le griffe. E lo faremo attraverso una wishlist di capi e accessori accuratamente selezionati per offrirti tutta l’ispirazione necessaria per i look della prossima stagione fredda.
Milano Fashion Week: il trench di pelle di Iceberg
Una collezione davvero speciale, questa andata oggi in passerella alla Milano Fashion Week. La stagione autunno-inverno 2024-2025 segna infatti i 50 anni di Iceberg: il primo mezzo secolo di una storia fatta di colori, tessuti ed esperienze tattili. Ed è proprio un invito all’uso del tatto che ci porge questo trench di pelle selezionato come primo must-have della nostra wish list. Il colore citrico è un inno alla vita: energico, succoso, vibrante. Il trench di pelle nella nuance lime è inoltre il capospalla che non ti aspetti, perfetto per non passare inosservata.
Lo slip dress con le paillettes di Onitsuka Tiger
Spalline sottilissime, qualche volant per creare dinamismo e tantissime paillettes: lo slip dress di Onitsuka Tiger è un invito alla mescolanza di codici e identità. La coolness incontra il romanticismo, il glamour si sposa con la raffinatezza. Risultato finale? Una commistione di più dna che rispondono alle stessa cifra stilistica.
Il cappotto rosso di Antonio Marras
Antonio Marras, direttore creativo della sua omonima casa di moda, è molto più di uno stilista. È un poeta, un visionario, un abile narratore capace di tessere trame e raccontare storie degne di nota attraverso le sue collezioni. Per la stagione moda autunno-inverno 2024-2025 il designer di origini sarde si è ispirato alla vera storia di Eleonora D’Arborea, principessa medievale di una Sardegna antica. Tra abiti dalle reminiscenze dell’epoca che fu, non possiamo non soffermarci a posare occhi e cuore su questo cappotto rosso: una vera ode all’eleganza femminile.
La giacca in denim di Diesel
Lo spirito urban di Diesel: una prerogativa diventata oggi essenziale in moltissimi look di millennial e Gen Z. Il denim acquisisce ovviamente un valore centrale, è il perno intorno a cui ruota la collezione. E in quanto must-have, non possiamo non segnalare la maxi giacca bomber con cerniera frontale e collo in pelliccia ecologica. Un must-have unisex, pezzo genderless più che mai.
La borsa di Fendi
L’arte classica, al centro dell’ispirazione di Kim Jones, direttore creativo della donna Fendi. Ed è da qui, da queste rappresentazioni iconografiche che resistono al tempo, che inizia la narrazione di questa borsa da cui è impossibile staccare gli occhi. La silhouette ricorda l’iconica Fendi Baguette, accessorio cult di cui la serie Tv Sex and The City ha consacrato la gloria. Da notare la contestualizzazione nello styling: non si porta a spalla, bensì a mano.
Le fantasie astratte di Del Core
Femminilità, leggiadria, freschezza, leggerezza d’animo, spensieratezza: la fantasia astratta proposta da Del Core per l’autunno-inverno 2024-2025 è un balsamo per il cuore. Più di un abito che vorremmo indossare, uno stato d’animo che vorremmo sentire. Ed è anche un autentico passepartout, da portare con stivali, décolletées o sandali per dargli massima enfasi.
L’abito trompe-l’œil di Marco Rambaldi
L’intimo che c’è ma non c’è. Che si vede, ma non si può toccare. Insomma, un intimo formato stampa trompe-l’œil. A regalarci un sorriso davanti a questo abito midi a maniche lunghe è Marco Rambaldi, lo stilista bolognese che anche questa stagione torna a Milano Fashion Week con i suoi temi inclusivi all’interno della collezione Memento Amori. Inclusivo, come sempre, anche il casting della sfilata: è composto di gente vera.
I pantaloni a vita alta di Alberta Ferretti
Tra abiti fluttuanti e tessuti impalpabili degni una vera dea, Alberta Ferretti ci ricorda una grande virtù: la sartoria fatta come si deve. Ed è per questo che i nostri occhi, in collezione, si posano sui pantaloni a vita alta. La vestibilità è impeccabile, cadono dritti senza stonatura alcuna. Anzi, sono un inno alla perfezione.
Il cardigan di N°21 alla Milano Fashion Week
Mai sottovalutare il potere di un cardigan. Specialmente se a fantasia e se impreziosito da un solo ed unico bottone gioiello. In passerella da N°21, il direttore creativo Alessandro Dall’Acqua ne fa addirittura un minidress: intepretazione valida per una passerella, che nella vita quotidiana può ben sposarsi con pantaloni a sigaretta o jeans morbidi.
Milano Fashion Week: il maglione ricamato di Sara Wong
La stilista cinese Sara Wong porta la ricchezza culturale della Via della Seta alla MFW. Le stampe floreali attingono ai quattro magnifici fiori dei murales delle grotte Dunhuang, un sistema di 500 templi scavati nella roccia nella provincia di Gansu, lungo la Via della Seta. Peonia, fiore di melograno, poinsettia e il caprifoglio rappresentano la resilienza delle donne, la loro capacità di adattamento, la comprensione e la speranza di una vita piena di bellezza e felicità. Li ritroviamo ricamati su questo maglione grigio con profondo scollo a V.
L’abito lingerie di Roberto Cavalli alla Milano Fashion Week
Sensuale, anzi: sexy. Così è la donna Roberto Cavalli, e Fausto Puglisi – direttore creativo della maison – ne porta in passerella la sublimazione della sua identità. È colpo di fulmine immediato con questo abito lingerie dalla fantasia animalier, uno slip dress con spalline sottili e impalpabili che quasi sembrano pronte a scivolar via della spalla. Audace, fiera, sicura di sé: è la donna Cavalli.
Le stampe paisley di Etro
Iconiche, emblematiche, essenziali nell’identità stilistica di Etro. Le stampe paisley racchiudono tutto l’immaginario dell’universo Etro, un immaginario al quale il direttore creativo Marco De Vincenzo torna ad attingere anche questa stagione. Non senza reinterpretare il dna della maison in chiave sempre contemporanea e rinnovata, proprio come dimostrano questa camicia e questo capospalla perfettamente abbinati tra loro.
Il total white di Martino Midali
Candido, immacolato, impeccabile: un look che ci ricorda quanto il bianco sappia essere un colore tutt’altro che vulnerabile. Ma forte, deciso, imperativo pur nella morbidezza di silhouette soffici e vestibilità leggermente cocoon. Della nuova collezione Martino Midali, vorremmo portare a casa il cappotto bianco. E subito anche!