Temperature in picchiata, neve anche a basse quote, forti raffiche di vento gelido, laghi in burrasca, grandinate, paesaggi natalizi. E, purtroppo, un bilancio pesante. Un surfista morto a Marsala, un pescatore disperso nel Mincio, milioni di danni alle coltivazioni, disservizi nei trasporti, interruzioni stradali, crolli. La primavera ha scalato repentinamente le marce, tra sabato e domenica, passando in un colpo dalla quinta alla prima.
«È maggio, ma sembra novembre o dicembre», hanno sintetizzato siti e giornali. I meteorologi parlano di anomalie inusuali e quasi record, oltre che di “colata artica”, e vanno a cercare negli annali i rari precedenti storici simili (datati maggio 1957 e maggio 1991). Lo sguardo è rivolto anche alle carte e ai modelli previsionali, per capire e per spiegare come evolveranno i fenomeni a breve e medio termine.
La primavera rientrerà nei ranghi?
Questa ondata di maltempo dal sapore invernale è destinata a durare o andrà scemando? Patiremo ancora il freddo, nei prossimi giorni, o avremo un po’ di tepore? E che cosa ci aspetta da qui all’inizio dell’estate, stagione che per gli addetti ai lavori prende il via il primo giugno? In buona parte del nord e de centro, archiviata la giornataccia di domenica 5 maggio, si sta assistendo a un miglioramento. Le condizioni meteo avverse si stanno spostando verso l’Adriatico e il sud.
In gran parte dell’Emilia Romagna, lunedì 6 maggio, c’è l’allerta arancione della Protezione civile (bollettino e dettagli in sul sito). Sul resto del territorio, in Veneto, in tutta la fascia costiera e nell’intera Calabria (sette regioni complessivamente) è stato confermato o lanciato il preallarme giallo, per precauzione. Martedì 7 il maltempo concederà una tregua ovunque, una pausa purtroppo breve. Conferma Marco Virgilio, collaboratore del portale Ilmeteo.net: «In tutta Italia o quasi avremo una giornata tranquilla, grazie a correnti settentrionali più secche, ma ancora abbastanza fresche. Però non sarà cosi freddo come domenica. Il sole di maggio nelle ore diurne si farà sentire».
Non durerà a lungo. «Mercoledì 8 – prevede sempre l’esperto – torneranno piogge e nevicate, anche se a quote più elevate rispetto al week end e cioè sopra i 1500-1700 metri”. Le temperature ne risentiranno. A Milano, per fare un esempio, la massima dovrebbe fermarsi a 14 gradi e la minima non supererà gli 8. A Roma, altri esempi, la colonnina di mercurio oscillerà probabilmente tra i 7 e i 19 gradi, a Palermo tra i 9 e i 18.
Verso il fine settimana, con temperature in altalena
Giovedì 9 la situazione sarà differenziata: «sereno al nord, piogge al centro e sud all’asciutto, con qualche possibile piovasco breve e isolato solo nelle zone più interne». Venerdì 10, spiega sempre Virgilio, «il tempo sarà buono, con i cieli che oscilleranno tra il poco nuvoloso e l’irregolarmente nuvoloso».
E con una notizia positiva, se confermata. «Le temperature massime risaliranno fino sopra i 20 gradi, anche al nord». A Milano e Firenze si annunciano 22 gradi, a Bologna e Torino 23. La giornata di sabato 11 «partirà discretamente e poi sarà rovinata dagli effetti di un nuovo fronte atlantico, con un calo delle temperature e altra pioggia, in particolare nel nord-est, in Emilia e forse in parte delle Marche». Poi si vedrà. Ma una cosa, per Virgilio e colleghi, è certa. «L’estate è lontana».
Da metà mese a giugno: ecco le tendenze
Gli esperti del servizio meteo dell’Aeronautica si sbilanciano sull’andamento del tempo delle prossime settimane, individuando le possibili tendenze. Tra il 13 e 19 maggio le temperature probabilmente resteranno sotto la media al sud e nella media al nord. In contemporanea dovrebbe piovere meno del solito al centro-nord, mentre al sud si ipotizzano precipitazioni in linea con i valori del periodo.
Dal 20 al 26 maggio la primavera tornerà nei ranghi, senza scossoni, rispettando le attese. Tra il 27 maggio e il 2 giugno a sballare in parte della penisola potrebbero essere i valori termici, superiori al centro-nord, in linea al sud. Marco Virgilio concorda in parte. E dice: «Da quello che si profila, tutto da confermare, non dobbiamo aspettarci alte temperature, al di sopra delle medie. Si alzeranno, rispetto ai primi giorni di maggio, ma secondo noi non saliranno oltre la norma in nessuna zona d’Italia. Non immaginiamoci un avvio d’estate con il botto».
Milioni di danni per l’agricoltura
La Coldiretti, tornando a domenica 5 maggio, fa una prima stima di danni. «Le aziende agricole sono state colpite in una fase stagionale particolarmente delicata per i raccolti: interi filari di vigneti stesi a terra, alberi caduti, semine sono andate perdute nei campi allagati. Sono stati devastati anche i prati per il foraggio da destinare all’alimentazione degli animali, rimasto schiacciato dalla forza delle correnti d’aria. I danni si contano a macchia di leopardo in tutte le aree flagellate dall’ondata di maltempo, che si è manifestata anche con un brusco abbassamento della temperatura, cosa che rischia di compromettere la produzione di frutta a ridosso della fase iniziale della raccolta, con perdite di milioni di euro. A preoccupare è anche la tenuta idrogeologica del territorio, soprattutto nelle aree rurali dove si segnalano frane e smottamenti per l’arrivo di temporali violenti dopo un inverno caldo e siccitoso, con temperature di 0,40 gradi sopra la media storica e un terzo di pioggia in meno sulla Penisola».