23 gradi a Pordenone, mercoledì 27 febbraio 22 gradi ad Aosta e Firenze, 21 gradi a Torino. Milano, e Roma, 20 a Bolzano. Febbraio, “travestito” da aprile, si sta chiudendo con il botto in mezza Italia. Un’ondata di caldo anomalo ha regalato giornate da primavera piena al nord e al centro.
Non solo. Massime da record, o quasi, sono state registrate in Spagna (con 25 gradi sfiorati in Galizia), Francia e Regno Unito (con 21 gradi e dispari a Londra, per la capitale britannica un valore estivo). Tutta merito – o colpa – di un possente anticiclone, in grado di dominare sull’Europa centro-occidentale, di richiamare correnti miti dal Nord Africa e di tenere alla larga il maltempo, bloccando l’arrivo di perturbazioni.
Primavera in anticipo: durerà?
La primavera è esplosa in anticipo, sia rispetto alla data di inizio fissata per convenzione dai meteorologi (primo marzo) sia rispetto all’equinozio (quest’anno in calendario il 20 marzo). Durerà? O rientreremo presto nei ranghi? E che cosa ci aspetta nel primo week end di marzo, mese che la tradizione popolare (prima degli anni dei grandi cambiamenti climatici) voleva “pazzerello”? I previsori attivi online sembrano d’accordo. Al nord le temperature scenderanno un poco (tranne che sulla fascia adriatica, in controtendenza) e si stabilizzeranno, avvicinandosi alle medie storiche del periodo. Pioverà, anche. E in montagna dovrebbe nevicare sopra i 2.000 metri di quota. Ma l’inverno “duro” non tornerà, non a breve termine. Domineranno condizioni primaverili, anche se più sfumate.
Il meteo del week end
Marco Virgilio, collaboratore del sito ilmeteo,net, spiega: “L’alta pressione, ancora efficace, tenderà a ritirarsi lentamente verso l’oceano Atlantico aprendo la porta a correnti occidentali più umide, con qualche ondulazione più accentuata del flusso che potrebbe portare la pioggia a tratti sul nord e un po’ d’instabilità sui rilievi appenninici del centro”. Sabato 2 marzo, prevede l’esperto, “nubi e precipitazioni anche a carattere di rovescio, attraverseranno rapidamente le regioni centrali adriatiche da Ancona verso sud e poi tutto il meridione, in particolare la Calabria e la Sicilia tirreniche. Sole altrove, Sardegna compresa, al netto di parziali addensamenti. Nebbie tra la notte e la prima mattina saranno possibili sulla pianura Padana orientale”.
Le temperature massime non raggiungeranno i picchi fuori copione di fine febbraio. L’indicazione data da Virgilio, più ottimista di altri colleghi, è di 14/18 gradi. Per domenica 3 marzo ci si aspetta un miglioramemto, con “sole su tutte le regioni, salvo residua variabilità sui rilievi meridionali e velature d’alta quota in aumento al nord”. Le temperature, dopo il calo, “non subiranno variazioni di rilievo”.
Prima decade di marzo al calduccio
Nei giorni successivi “i massimi anticiclonici torneranno nelle zone atlantiche di pertinenza e la pressione rimarrà relativamente alta anche sui settori meridionali mediterranei. Riprenderà così un certo vigore il flusso occidentale atlantico, con correnti più umide che interesseranno maggiormente il nord e in parte il centro”. Questa evoluzione – e arriviamo al 6 e al 7 marzo – potrà favorire piogge significative al nord, mentre il tempo sul centro-sud e nelle isole maggiori resterà stabile. “Al momento – conferma il referente de ilmeteo.net – non sono in vista contributi freddi di rilievo nella prima decade del mese”.
Temperature al dettaglio: l’esempio della Lombardia
Indicazioni più dettagliate sulle temperature, per il primo fine settimana di marzo, arrivano dai previsori di nimbus.it, il portale della Società meteorologica italiana. In Lombardia, ad esempio, sabato 2 marzo, le minime caleranno fino a 2/6 gradi in pianura e bassa collina, 1/5 gradi tra 500 e 1000 metri e -1/3 gradi tra 1000 e 1500 metri. Stesso trend per massime, destinate a scendere a 12/15 gradi in pianura e bassa collina (con una stima leggermente diversa rispetto a quella di Virgilio) e a 9/13 gradi tra 500 e 1000 metri e 6/9 gradi tra 1000 e 1500 metri. Domenica 3 le colonnine di mercurio non subiranno scossoni.