Dopo sei mesi di smart working e diversi attacchi di cervicale ho deciso che era il momento di comprare una sedia per il mio home office, che poi si riassume nel tavolo del soggiorno. Un amico si è offerto di darmi una mano e mi ha presentato l’elenco delle 10 poltroncine con le rotelle che avevano i punteggi massimi di gradimento tra gli utenti di Amazon. Non me ne sarei messa in casa neanche una! Erano quasi tutte in simil pelle nera e acciaio, sicuramente comode, ma inadatte a prendere posto a casa mia. Possibile che non esistano modelli che ti salvano la schiena e sono gradevoli da vedere?
Ho girato la domanda a Simone Casella, architetto e cofondatore di Workitect (workitect.it) a Milano.
Le regole da seguire per scegliere bene la sedia
«Le sedie per l’home office non hanno l’obbligo di rispettare delle norme come succede per gli arredi da ufficio ma, se vuoi veramente lavorare comoda e assicurarti il benessere picofisico, devono rispettare tre requisiti indispensabili» ha esordito lui. La poltroncina deve:
1. essere regolabile in altezza, in modo che i tuoi piedi possano poggiare saldamente sul pavimento e formare un angolo di 90 gradi con le ginocchia; 2. avere un supporto lombare che segua la naturale curvatura della schiena e sostenga la colonna vertebrale. Ricordati inoltre che, per non rischiare tensioni al collo, il monitor del computer deve essere posizionato sul tavolo in modo che il terzo superiore sia all’altezza degli occhi;
3. essere dotata di braccioli regolabili. «Se non non hai a disposizione spazio sufficiente, puoi rinunciare ai braccioli a patto di tenere gli avambracci appoggiati sul tavolo in modo che formino col gomito un angolo retto» consiglia l’architetto.
Per scegliere il modello è necessario anche valutare le proprie abitudini. «Quando si lavora da casa, non si passa tutto il tempo davanti al computer: puoi decidere di leggere o esaminare documenti sprofondato in una poltrona, oppure telefonare stando in piedi o camminando. Cambiare spesso posizione peraltro è una buona abitudine che aiuta a ridurre gli indolenzimenti e i danni di una postura prolungata».
Una palette in tanti colori
Una volta fatte tutte le valutazioni, non resta che trovare una sedia comoda e adatta alla tua casa. «Non è un compito così arduo: da qualche anno la poltrona girevole in pelle nera che faceva status è stata abbandonata a favore di modelli in tessuti più traspiranti e comodi, colorati e con forme più avvolgenti» spiega l’architetto Casella.
Un classico che si inserisce facilmente nell’arredamento domestico, per esempio, è LINO di Herman Miller con schienale e sedili regolabili, disponibile in 14 varianti di colore per il sedile e sette per lo schienale.
Ci sono poi modelli addirittura in grado di autoregolarsi in base al peso e ai tuoi movimenti senza bisogno di utilizzare le leve poste di solito a un lato del sedile. È il caso di se:motion net di Sedus (gile-working.sedus.com/it/semotion-net) e di Skate, prodotta da Sitland, con uno schienale ispirato al movimento dello skateboard: in pratica è dotato di un sistema di oscillazione in ogni direzione, come il meccanismo a T della tavola a rotelle. Quanto ai colori, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Quanto costa una sedia da smart working
«La sedia è sicuramente l’investimento più importante per chi deve allestire un angolo ufficio in casa, perché cambia il modo di lavorare e allevia la fatica» avverte Simone Casella. «Il costo di un modello che rispetta i criteri dell’ergonomia e ha un aspetto gradevole si aggira intorno ai 500-600 euro». In commercio, però, trovi anche soluzioni più economiche da valutare tenendo in considerazionie anche il tempo che passi ogni giorno seduta: per un uso saltuario funzionano bene, se invece trascorri 8 ore al computer, ti conviene puntare su una sedia di un brand specializzato, fatta con materiali durevoli e di alta qualità.
Secondo una recente indagine i casi di mal di schiena sono aumentati dell’11% dopo il lockdown
(dati International Journal of Environmental Research and Public Health)