Le sfilate non sono più quella gran kermesse che ci divertiva due volte all’anno. Girare per vetrine non è proprio il passatempo del momento. I cinema non hanno riaperto. C’è da sorprendersi se oggi le nuove passerelle sono le serie tv e se le nuove icone fashion sono non gli attori o i personaggi che ci compaiono, ma gli abiti? Complice Instagram, i look lanciati sul piccolo schermo stanno dando vita a un fenomeno che forse non ha precedenti.

Il thriller dei paltò: The undoing

Partiamo dai cappotti sfoggiati da Nicole Kidman nel serial thriller The Undoing, su Sky e Now Tv. Dire che abbiamo guardato la serie per il guardaroba di Nicole-Grace non è un’esagerazione: i suoi cappotti stile bohémien anni ’70, lunghi e avvitati, stanno ancora facendo discutere critica e appassionati di moda.

Quello bordeaux è di 3.1 Phillip Lim, quello verde è opera della costumista Signe Sejlund. Per quello rosso e avvolgente sono stati cuciti insieme diversi modelli di Max Mara, brand per eccellenza quando si parla di cappotti. Etro ha ispirato il trench e la cappa a fiori, mentre The Row, l’esclusivissima etichetta newyorkese delle gemelle Olsen, ha firmato alcuni dei total look.

Nicole Kidman The Undoing
Dei vari cappotti indossati da Grace Frazer (Nicole Kidman) nella serie thriller The Undoing, sui social si parla da settimane. Fra gli altri costumi spiccano tanto Max Mara, i total look di The Row e uno scenografico abito da sera di Givenchy.

Lo spettacolo fashion di Bridgerton

Altri film, altri stilisti. Ed ecco che Prada ha disegnato gli incantevoli costumi per Andra Day che, in The United States vs. Billie Holiday, uno dei film più attesi dell’anno, interpreta la leggendaria cantante jazz.

E, per quanto possa sembrare strano persino Bridgerton, ambientata nell’Inghilterra della Reggenza, ha attirato l’attenzione, oltre che per gli intrecci amorosi, per lo spettacolo fashion che ha messo in scena. Gli oltre 7.500 costumi sono opera di Ellen Mirojnick, ma trovano corrispondenza nelle collezioni di Rodarte, Miu Miu, Loveshackfancy. Non solo: la serie romantica di Netflix ha fatto lievitare le ricerche di shopping relative a capi come i corsetti (più 123%), cerchietti di perle e piume (49%) e, va da sé, abiti dalla linea Impero (93%).

Bridgerton serie tv
Dall’800 agli anni ’50
I costumi di Bridgerton fondono linee di primo ’800 con palette e tessuti ispirati al New Look Dior degli anni ’50 e ’60.

Il reboot di Gossip Girl

Succede dunque che il lavoro dei costumisti si stia orientando in questa direzione: proporre look intonati alla serie ma che allo stesso tempo diventino subito di tendenza. Perché quello che oggi vediamo in film e serie suggestiona e influenza acquisti e trend come facevano fino allo scorso anno le sfilate. Sono già oggetto del desiderio gli stivali bianchi di Schutz che l’attrice Jordan Alexander indossava durante le riprese del reboot di Gossip Girl e c’è da scommettere che tanti altri capi della nuova serie invaderanno i social e scateneranno la caccia sul web. Comparire sul piccolo schermo per i brand diventa una vera e propria passerella soprattutto in un momento come questo, in cui stiamo a casa e guardiamo la tv.

I costumi hanno contribuito al successo de La Regina degli Scacchi

«La moda ha fame di ripartire e le serie sono e saranno un grande veicolo promozionale. Non possono sostituire i fashion show, ma diventano senza dubbio un canale complementare alle sfilate online» spiega Eugenio Gavallotti, docente di Comunicazione della moda allo Iulm di Milano. «È altrettanto rilevante quanto la moda possa contribuire al successo di una serie, come è accaduto per La Regina degli Scacchi».

La regina degli scacchi
Fra scacchiere e regine
Gli abiti di Beth Harmon nella serie La Regina degli Scacchi rimandano spesso al gioco e alle pedine. Fino al look finale in bianco e nero.

Il lavoro dei costumisti è sempre più innovativo

Una conferma che il lavoro dei costumisti è sempre più innovativo. «Stanno diventando delle figure centrali» conferma Gavallotti. «Rielaborano i pezzi delle Maison che aprono loro gli archivi, chiedono alle griffe di creare capi ad hoc per gli show e siglano, come hanno fatto Patricia Field di Sex and The City ed Emily in Paris o Eric Daman di Gossip Girl, stretti rapporti con i brand».


I costumisti sono diventati figure centrali. Rielaborano i pezzi storici delle Maison, chiedono alle griffe di creare capi ad hoc, siglano contratti con i brand


Nascono nuove figure professionali

Questi cambiamenti fanno nascere nuove figure professionali. Erica Pelosini, stylist italiana, è diventata la fashion executive consultant della soap tv Beautiful. È lei ora che supervisiona i look del cast insieme alla storica costumista Glenda Maddox. «Decidiamo in che direzione deve andare lo stile della serie, quale sarà il look perfetto per ogni personaggio» racconta la stylist. «Può essere un mix di marchi couture, come Chanel, e low cost, come Zara. C’è un gran lavoro di ricerca di capi vintage, di contatto con i brand. L’obiettivo è un risultato che rifletta il gusto dei costumisti, ma soprattutto rispecchi il carattere dei personaggi. È una bella sfida».

Se in Italia dovremo aspettare l’autunno per vedere sullo schermo il lavoro di Pelosini, negli States alcuni capi e accessori scelti per la soap (come gli orecchini di Pomellato che sfoggia Hope Logan) stanno già spopolando. I brand ringraziano. E confermano: le serie sono le nuove passerelle.

Stile da celeb a portata di mano

Trovare ispirazione per lo shopping in un film è facile: studi un look e poi lo ricrei cercando capi simili (e più convenienti). Ma siti e social ti possono dare una mano.

Pinterest aiuta a individuare con precisione gli outfit e suggerisce come adattarli alla vita: non potrai andare in giro come Daphne in Bridgerton, ma scegliere un corsetto vintage e accostarlo a un paio di jeans sì.

Se vuoi sapere di chi sono gli abiti indossati nelle serie più famose, cerca sul sito WornOnTV (Indossato in tv): da Gossip Girl a Emily in Paris, da Grace and Frankie al nuovo Beautiful, trovi tutto accuratamente analizzato. E prezzato.

Il libro da leggere

Perché la moda di questo periodo buio è così colorata? Nel suo nuovo libro in uscita a marzo 2021) La Teoria dei colori. Stile & società a contrasto (Franco Angeli) Eugenio Gallavotti riassume così il rapporto fra moda e società: «In epoche di benessere le tonalità sono sobrie, mentre diventano accese in tempi calamitosi». Lettura curiosa e stimolante.