Milano Fashion Week, giorno secondo. L’appuntamento con le sfilate delle collezioni primavera-estate 2025 prosegue il suo corso e – dopo New York e Londra – anche le passerelle italiane si confermano essere sempre di più il palcoscenico di nuove tendenze moda (all’insegna del Made in Italy). Vestiti da sogno, colori pastello ma anche elettrici, tagli sartoriali impeccabili, cappotti scenici e statuari: ecco ciò che abbiamo selezionato per portarti con noi alla scoperta dei nuovi diktat.
Il maglioncino ricamato di Antonio Marras
Antonio Marras, lo stilista poeta. O il poeta stilista. Davanti alle sue creazioni è impossibile non perdersi, sognare, fantasticare, vagare e tornare indietro nel tempo. È accaduto così, a noi, davanti alla sua collezione. In particolare con il maglioncino ricamato presentato per la primavera-estate 2025 alla Milano Fashion Week. La collezione si ispira all’attrice Anna Maria Pierangeli, originaria di Cagliari (terra sarda, come sarde sono le origini di Antonio Marras), che fu scoperta per caso da Vittorio de Sica e dal regista Léonide Moguy una volta trasferitasi a Roma. Un sogno idilliaco, tra la capitale del cinema italiano e lo stardom hollywoodiano.
Il vestito con le paillettes di Luisa Beccaria
Chi di noi non sogna un vestito di paillettes così (tanto) romantico per il proprio guardaroba? Detto fatto, ci pensa Luisa Beccaria a riempirci gli occhi di estasi e meraviglia. Una pioggia di paillettes argentate fa da sfondo a grandi fiori colorati, declinati in morbide nuance pastello. È il perfetto abito per una cerimonia, da completare con sandali col tacco che richiamano cromaticamente i fiori. E con una mini clutch da portare a mano.
Il capospalla con cintura di Boss
Un buon guardaroba è composto soprattutto di pezzi timeless. Capi chiave semplici e minimali, pensati per trascendere il concetto di stagionalità. È la riflessione che emerge davanti al capospalla nero di Boss, fluido nelle linee e furbo nell’approccio allo styling. Il taglio asimmetrico conferisce inoltre ancor più dinamismo alla silhouette femminile! Un vero passepartout, da sfoggiare da mattina a sera.
Il bomber di jeans di Marco Rambaldi
Si chiama Tante care cose, ed è la collezione moda primavera-estate 2025 pensata dallo stilista italiano Marco Rambaldi. In passerella hanno sfilato ancora una volta i codici distintivi del brand, tra cui la rappresentazione del cuore: lo ritroviamo sul maxi colletto del bomber di jeans che entra di diritto nella nostra wish list di questa Milano Fashion Week. Evviva l’amour.
Il completo degradé di Jil Sander alla Milano Fashion Week
Perché accontentarsi di una sola nuance pastello, se la fusione di due colori insieme dà vita al più meraviglioso degli effetti degradé? Sul podio dei must-have del guardaroba primavera-estate 2025 ci sono loro: la camicia e la gonna a tubino perfettamente en pendant, così come proposte in passerella da Jil Sander. Prendi ispirazione già da subito, non occorre attendere la prossima stagione calda. Puoi indossare questo completo con qualsiasi scarpa, dal mocassino chunky alla décolleté col tacco a spillo.
Il vestito a sirena di Etro
Esistono i vestiti a fiori, e poi esistono i vestiti a fiori di Etro. Con il taglio a sirena, un’opulenta applicazione di paillettes e un motivo floreale accuratamente studiato in ogni singolo dettaglio. E come si fa – come si fa?! – a non innamorarsene perdutamente? Il direttore creativo Marco De Vincenzo si è ispirato al Mediterraneo, attingendo ai suoi colori (come il blu elettrico, che ritroviamo in questo abito da capogiro), ai suoi elementi estetici e culturali. Reinterpretando il tutto con quella che la maison definisce la propria “energia liberatoria dell’istinto”.
Il color blocking di Daniela Gregis alla Milano Fashion Week
Siamo abituate a pensare il color blocking come una strategia cromatica applicata attraverso lo styling di più capi e accessori. E se invece, stavolta, applicassimo le regole del color blocking tutte insieme sullo stesso abito? La risposta è nel vestito coloratissimo di Daniela Gregis: ricorda un quadro di Mondrian, e d’altronde l’ispirazione artistica è da sempre uno dei pilastri della casa di moda italiana.
Il vestito monospalla di Del Core alla Milano Fashion Week
Un drappeggio (impeccabile) in cui perdersi. E il taglio monospalla, che svela una spalla con sensualità e un pizzico di audacia. Il vestito di Del Core è un’ode all’eleganza femminile più sublime, un’eleganza che non ha bisogno di strillare. Ma che, anzi, diventa uno stato d’essere. Questo vestito non può non presidiare la nostra wish list dal secondo giorno di sfilate di Milano Fashion Week, e vorremmo indossarlo esattamente così: con gli opera gloves in latex, attillatissimi e seducenti.
La maglia polo con le paillettes di Onitsuka Tiger
È l’estetica tenniscore che si veste di nuovo e ritrovato glamour? Può darsi. D’altronde, Onitsuka Tiger ha un forte dna sportivo, che in passerella alla Milano Fashion Week esplora nuovi codici femminili. La maglia polo rientra tra questi, elevandosi attraverso una pioggia di paillettes maxi e dalla finitura matte. Ci piace, ci stupisce e ci offre validi spunti in fatto di styling per creare abbinamenti inaspettati con la gonna di raso.
La gonna a fiori di N°21 alla Milano Fashion Week
Ancora fiori e ancora paillettes in passerella a Milano. La gonna floreale di N°21 tesse una ricca (e fitta) trama bucolica che merita di essere protagonista assoluta del look. Il taglio sartoriale è dritto e al ginocchio, dando forma a una silhouette assolutamente classica e senza tempo. Sì allo styling con il blazer: quale migliore idea per darle risalto?
Il cappotto doppiopetto di Roberto Cavalli
La collezione moda primavera-estate 2025 portata in passerella dal direttore creativo Fausto Puglisi è (anche) un omaggio all’eredità stilistica di Roberto Cavalli. Questa è stata d’altronde la prima sfilata dopo la scomparsa dell’omonimo stilista e fondatore della maison. E in quanto omaggio, non potevano non esserci gli abiti dalle stampe animalier. Ma a cogliere la nostra attenzione è stato questo cappotto doppiopetto, con bottoni oro e con reti ricamate su base bianca. Un capospalla scenico, statuario, imponente. E in perfetto stile Roberto Cavalli.