Durante i mesi di lockdown si è registrato un boom degli acquisti online. La quarantena ha avvicinato al commercio digitale anche i neofiti. Nonostante tutto, però, il settore moda ha subito delle perdite. Nelle settimane di emergenza sanitaria l’88% su 150 aziende del comparto fashion lamenta un calo di fatturato, si legge nell’ultima indagine del Consorzio del commercio digitale Netcomm. Solo l’8% dei marchi è riuscita a resistere, mantenendo le vendite invariate e il 4% può vantare un aumento. La strategia per rilanciare lo shopping è ora puntare sulle tecnologie innovative, che diventano sempre più futuristiche: dalla realtà virtuale agli avatar digitali, passando per il live stream e la realtà aumentata.
L’era dell’everywhere shopping
«Già da anni si parla di omnicanalità, l’integrazione tra commercio fisico e commercio digitale. Adesso invece i canali si sono moltiplicati. E i clienti non percepiscono più la differenza tra comprare online e offline» spiega a Donna Moderna Roberto Liscia, presidente del Consorzio Netcomm. «Tutto parte dallo stimolo (razionale, emotivo o sensoriale) del consumatore. Appena scopriamo un prodotto che ci attira, e si attiva il processo di engagement, lo vogliamo subito comprare. Perciò ora possiamo parlare di ‘everywhere shopping’: un processo che tramite una serie di tecnologie innovative ci consente di trasformare questo stimolo in acquisto immediato, dovunque ci troviamo e in qualsiasi momento”.
Quali sono queste tecnologie? «Si va verso modelli che riproducono in digitale l’esperienza fisica. A partire dal codice QR, già ormai molto diffuso, da inquadrare con l’apposita app per dispositivi mobili al fine di ottenere informazioni complementari sui capi (ad esempio peculiarità del tessuto, provenienza, nome del designer e così via) e procedere sul sito di e-commerce. Fino alla realtà virtuale e a quella aumentata, che riceve diversi impieghi nel settore gioielleria».
Virtual fitting e avatar digitali
Poi c’è il virtual fitting: «Serve ad acquistare un capo online su misura e ridurre i resi» prosegue Liscia. Si tratta di suggerimenti sulla taglia di un abito perfetta per noi, offerti dal portale di e-commerce su cui stiamo acquistando, in seguito alla compilazione di un questionario con i nostri dati, sfruttando le statistiche o o gli stessi feedback degli altri utenti che già hanno comprato in precedenza.
«Un’altra tecnologia innovativa è poi quella che sfrutta l’avatar digitale. La nostra immagine viene tradotta in un manichino digitale, anche in 3D, con tutte le nostre caratteristiche. Un sistema utile per provare virtualmente tutti gli outfit desiderati tramite il sito di e-commerce, senza indossarli nella realtà fisica. Una volta scelto il capo a noi più congeniale, le nostre preferenze vengono inviate direttamente in fabbrica, e tessuti vengono tagliati su misura evitando gli sprechi e riducendo l’impatto ambientale. Si tratta di risorse che possono essere anche tutte integrate tra loro per un’esperienza d’acquisto più confortevole» conclude l’esperto.
Il live stream shopping: la televendita si fa digital
Si basa su un mix tra intrattenimento ed e-commerce, invece, il live stream shopping, tendenza già diffusa in Cina, che ora sbarca anche in Italia. A fare da apripista è il brand Motivi. In cosa consiste? Le commesse, dallo scorso 10 giugno, conducono sul canale di streaming GoLive.shop delle trasmissioni periodiche. Obiettivo: presentare le nuove collezioni. Durante le dirette dalle boutique le clienti connesse possono chattare con le addette alla vendita come se fossero in negozio, e chiedere in tempo reale consigli o dettagli su tessuti e accessori da abbinare. Al tempo stesso è possibile acquistare gli articoli cliccando sulle immagini che appaiono sullo schermo per essere poi reindirizzati al portale di e-commerce. Una sorta di versione digitale e interattiva della vecchia televendita tv, insomma.
Le sfilate sono sempre più virtuali
Le tecnologie immersive già esistevano prima del Covid, ma ora si potenziano per valorizzare gli acquisti da remoto. Sono tanti i marchi che puntano sulla realtà virtuale. Tra questi Prada, che a partire da inizio giugno ha esteso il suo progetto di Virtual Reality. Inizialmente si potevano usare i visori VR nei negozi o durante gli eventi per accedere a contenuti aggiuntivi. Ora è possibile partecipare alle sfilate, entrare nel backstage e scoprire i “making of” di vari prodotti della casa di moda attraverso varie piattaforme come YouTube VR, VEER, Oculus e Youku. Si può ad esempio scoprire il lavoro di manodopera che c’è dietro la realizzazione di una borsa o di un abito.
Provare un capo (o un blush) in realtà aumentata
La realtà aumentata si sta facendo strada, tra gli altri, anche nel settore beauty. Ora è possibile provare online sui portali di alcuni marchi o di alcune profumerie, con l’ausilio della fotocamera o della webcam, i cosmetici che ci interessa comprare. Il cosiddetto virtual make up ci consente di vedere in anteprima da casa come appaiono sul nostro viso fondotinta, rossetti e mascara, che poi acquisteremo sul web. Ci basta scattare una foto o usare la telecamera del pc per pubblicare la nostra immagine, a cui applicheremo solo virtualmente il trucco desiderato, per poi confrontare il prima e il dopo. D’altronde Zara sta provando a introdurre questa tecnologia nella propria shopping experience già da due anni: scaricando l’app del brand sul proprio smartphone e poi inquadrando le vetrine di alcuni dei suoi negozi, le scatole degli acquisti online, o alcune immagini dedicate sul portale, si possono vedere le modelle che indossano i vari outfit, comprare e, perché no, condividere.