Il piacere del caffè si fa lento. E diventa un’esperienza da concedersi, una pausa per coccolarsi e provare diverse miscele dal mondo, assaporando nuove e antiche modalità di preparazione. «È la moda del coffee-relax, non più prerogativa solo del tè o del vino: il caffè unisce e, come si fa da secoli in Etiopia o in Marocco, diventa ritualità, pausa rilassante, condivisione» racconta Alessandro Galtieri, campione italiano del caffè filtro 2018, che nella sua caffetteria Aroma di Bologna, propone solo chicchi tostati a puntino da artigiani nazionali. La carta dei suoi caffè ha proposte sempre diverse e fa assaggiare non solo miscele ma anche caffè mono-origine, scoprendone la provenienza, la lavorazione e il gusto.
L’offerta è varia
Nello store di Starbucks a Milano tutto avviene sotto gli occhi dei clienti. Il colosso americano ha inaugurato in piazza Cordusio il suo store più grande d’Europa: 2300 metri quadrati con una enorme tostatrice che irradia ai punti caffetteria chicchi provenienti da 30 Paesi del mondo. Dimentica il Frappuccino e i muffin ipercalorici che hanno reso famoso il marchio: qui in lista ci sono almeno sei miscele che arrivano da posti lontani, dalle Hawaii al Brasile, e che abili coffee maker usano per servire espressi e cappuccini, caffè alla vaniglia e americani con crema. E se tutto questo non ti basta, puoi osare un cocktail cold brew, come Il Brera, con caffè estratto a freddo e bitter con ciliegina, o un nitro-caffè, che ammicca a un futuribile espresso perché è estratto a freddo con l’azoto liquido. «In caffetteria, ormai, il cliente ci chiede consigli, come se fossimo dei sommelier» dice ancora Galtieri. «D’altronde ci sono oltre 80 Paesi produttori nel mondo. Ogni miscela ha una sua tipicità e noi abbiamo il compito di farla scoprire».
Da bevanda a esperienza gastronomica
Anche al bancone centrale del Lavazza Flagship Store di Piazza San Fedele, sempre a Milano, si degustano tantissimi tipi di caffè. E qui nascono anche ricette d’alta cucina: dal risotto mantecato alla toma con riduzione di burro, birra e caffè degli chef Christian e Manuel Costardi, all’esplosivo coffee caviar, il caviale dolce che si ottiene con la tecnica della sferificazione (acqua, zucchero, caffè e alginato di sodio) da gustare al cucchiaio come un mini-dessert e masticare finché “scoppia” in bocca. L’ultima creazione è il Kicco firmato Ernst Knam, un plumcake farcito con amarene e cioccolato, bagna di vaniglia e caffè 100% arabica Kafa, tra i più pregiati al mondo.
Oltre la solita tazzina
French Press In questa preparazione inventata nell’800, in Francia, i chicchi vengono macinati poco, il caffè ricorda il colore della birra, il gusto è aromatico e ricco.
Siphon Metodo scenografico, da scegliere se si ama il caffè forte e amaro frutto dell’infusione lenta, fatta a 110° per 10 minuti.
Chemex Caffettiera-filtro che ricorda il decanter, prepara in 3 minuti diverse tazze con un filtro di carta a 3 strati, per un caffè morbido. Per il suo design è esposta al MoMa di New York.
Cold Brew Estratto dal ghiaccio, servono 3 ore per ottenere la bevanda rinfrescante e dal gusto equilibrato: viene preparato e su richiesta servito con ghiaccio e sciroppi.