La storia del Festival di Sanremo
Sanremo è alle porte, siamo curiosi di conoscere cantanti di Sanremo 2019, presentatori, ospiti, ma sappiamo tutti che forse giudicheremo prima il look che le canzoni. Ormai è un rito mettersi sul divano e scrutare gli outfit, decretando il nostro insindacabile giudizio a suon di Tweet o di post su Facebook. Condividere i voti ai look diventa un po’ uno degli Sport preferiti durante le serate del Festival, non è vero? Alla fine lo facciamo un po’ tutti.
Sembrerà strano, ma anche se la storia degli abiti di Sanremo sembra una cosa frivola, a guardar bene non lo è affatto. Ripercorrendo anche solo lo stile dei cantanti che si sono succeduti sul palco dell’Ariston negli ultimi 69 anni, possiamo rivivere i cambiamenti socio-politici del nostro Paese, le mode e gli stili che hanno contraddistinto il nostro gusto di italiani, le influenze e le suggestioni. Non solo abiti, anche acconciature e capelli hanno fatto la storia del festival di Sanremo
La storia del Festival di Sanremo in un video
Il Festival di Sanremo negli anni ’50: vince Nilla Pizzi
Siamo nel periodo del Dopoguerra, un momento di grande ripresa, fisica, mentale, culturale. È un periodo positivo, di grande gioia collettiva e speranza, nonché di miracolo economico. Anche per questo inizia il Festival del Musica Italiana di Sanremo, che viene trasmesso in radio da Rai Rete Rossa. Il televisore inizierà a diffondersi nelle case degli italiani più abbienti solo verso gli inizi del 1960. Possederne uno era un vero e proprio lusso, tanto che si era soliti riunirsi nelle case di amici o famigliari per guardarla tutti insieme.
La moda di quegli anni, dunque, era sobria ed elegante. Le icone di bellezza e stile erano Audrey Hepburn e Grace Kelly e proprio in quegli anni, gli stilisti iniziavano a pensare ad una donna più libera ed emancipata, rendendo le silhouette meno rigide e accorciando leggermente gli orli delle gonne. Sul palco del Casinò di Sanremo una giovanissima Nilla Pizzi vinceva il Primo Festival di Sanremo piazzandosi sul podio con tre canzoni: Vola colomba, Papaveri e papere e Una donna prega. In quell’anno, infatti, si poteva gareggiare anche con più di una canzone e Nilla vinse con tutte e tre. Indossò degli abiti decisamente romantici con gonna lunga vaporosa e corpetto, ricoperti di piccoli ricami di paillettes, in un colore avorio, anche se nessuno li potette apprezzare perché non era ancora trasmesso in tv.
Il Festival di Sanremo negli anni ’60
Gli anni ’60 sono stati gli anni della minigonna e del fermento culturale partito dal basso, in particolare dalle strade di Londra. Ancora oggi non si sa chi abbia inventato la mini, ma molti stilisti (compresa Mary Quant a cui solitamente ne viene attribuita la maternità), ci tengono a dire che la suggestione sia arrivata dalla strada. Anche oggi, guardare quello che accade fuori, è fondamentale – anche per i fashion stylist più blasonati – per capire l’esprit du temps ed esprimere messaggi rivoluzionari sottoforma di abiti. Anche in Italia, il vento di cambiamento iniziò a farsi spazio a partire dal guardaroba delle donne dello spettacolo. Sul palco di Sanremo indimenticabile la performance di Domenico Modugno e Gigliola Cinquetti che vinsero con il brano Dio come ti amo. I look erano ancora sobri e lontanti dagli eccessi londinesi, ma di lì a poco anche in Italia le cose sarebbero decisamente cambiate.
Il Festival di Sanremo negli anni ’70
Erano gli anni della Carrà e a Sanremo vincevano, ad inizi anni ’70, Adriano Celentano e Claudia Mori con la canzone Chi non lavora non fa l’amore. I costumi si fanno decisamente più casual e le acconciature si ispirano a quelle del look di Brigitte Bardot con cotonature e ciuffi lunghi, come quella sfoggiati da Claudia Mori, vera icona di bellezza di quegli anni. Anche il make-up si fa più marcato e l’eyeliner diventa protagonista con gli occhi in primo piano, bistrati dalla spessa linea nera. Erano gli anni delle zeppe, dei jeans a zampa, della moda hippie, di modelli estetici come Twiggy e Jane Birkin. Un periodo, dunque, di grande libertà estetica anche sul palco di Sanremo, dove ai look ingessati vengono sostituiti da abiti casual, senza dimenticare che fanno il loro esordio i pantaloni, indossati dalle donne.
Il Festival di Sanremo negli anni ’80
Gli anni ’80 sono quelli dei paninari, degli eccessi, delle stravaganze che trovano nella moda la loro massima espressione anche grazie a personaggi icone come Madonna, David Bowie, Freddy Mercury. Il desiderio di farsi notare porta ad abbinare un’accozzaglia di capi e stili diversi ed è per questo motivo che, oggi rivedere le foto di quei tempi, in cui si indossavano le spalline e si usava tantissimo phard fucsia, ci fa sorridere. Erano decisamente degli anni pazzi e fuori dagli schemi. Anche sul palco dell’Ariston si sentono queste influenze e tra le regine delle trasformiste c’è sicuramente lei, Anna Oxa che duetta sul palco con Fausto Leali nell’indimenticabile “Ti lascerò”. Il trucco si fa marcato, le gonne corte e a palloncino, un tripudio di paillettes che si accostano a giacche biker, in quel periodo contrassegnato dal punk rock, Loredana Bertè è stata sicuramente la capostipite di questo stile.
Il Festival di Sanremo negli anni ’90
Di questo periodo abbiamo sicuramente ricordi più vividi. Gli anni ’90 sono stati quelli delle serie tv americane, delle Top Model, di Britney Spears e del Grunge. Anche in questo caso gli stili erano un mix&match di contaminazioni street che spesso eccedevano nel risultato, ma le mode sono mode e come dimenticare i top che lasciavano intravedera la pancia o i jeans a vita bassissima, ma anche le salopette e gli anfibi. Proprio in quegli anni sul palco di Sanremo, Giorgia si fa conoscere con la sua Come saprei indossando un tailleur a pois abbinato ad un paio di anfibi neri e capelli corti. Sono gli anni di Paola e Chiara e delle loro camicie coordinate, abbinate ai leggings in ecopelle, che portano un tocco di freschezza e anche di sottile erotismo da lolite, le camicie trasparenti e i reggiseni in evidenza.
Il Festival di Sanremo negli anni ’00
Come dimenticare il carico di energia che portò la cantante Alexia sul palco di Sanremo con il suo top cortissimo e i pantaloni larghi. Gli anni 2000 sono stati contrassegnati dal boom di Internet, la musica Rap americana, i modelli estetici impossibili, la magrezza eccessiva con Paris Hilton, Nicole Richie e le It Girls di quegli anni. Impossibile dimenticare la moda dei piercing e delle sopracciglia super sottili, assieme a quella dei micro top da sfoggiare in discoteca. Per fortuna al Festival di Sanremo era tutto decisamente meno “forte”, ad osare un look meno stereotipato ci pensa Elisa con il suo outfit total white con pantaloni bianchi larghi – decisamente New Wave – ma la sua voce era talmente una novità per il palco sanremese che forse nessuno si ricorda com’era vestita. Erano anche gli anni di Anna Tatangelo e dei jeans indossati con la cintura dalla maxi fibbia. Insomma, sembra passata un’eternità, ed è solo praticamente l’altro ieri. Non vi sembra anche a voi che avevamo dei gusti decisamenti strani all’epoca?
Festival di Sanremo 2019, come saranno i look?
Negli ultimi anni la moda ci ha portato verso mondi decisamente meno caotici. Abbiamo preso il meglio degli anni passati, ma riconosciuto il giusto valore all’eleganza dei nostri giorni, all’importanza di indossare un abito da sera o un paio di tacchi, per un’occasione così formale qual è diventato, in tutti questi anni, il Festival della Canzone italiana. Un appuntamento a cui ogni cantante arriva ormai consapevole di quanto il suo look sarà messo sotto la lente di ingrandimento: dallo stylist, dalla nipote, dalla zia e anche dalla vicina di casa. E verrà analizzato forse anche di più della sua canzone.
Eppure, sono gli anni degli stylist e degli stilisti che realizzano abiti ad hoc per i cantanti che indosseranno le loro creazioni. Nulla è lasciato al caso, sebbene la roulette del piace/non piace, non è mai facile da vincere. In attesa di vedere i look dei cantanti dell’edizione 2019 di Sanremo, ripercorrete la storia di Sanremo con la nostra gallery.