Suffragettes il film
Il Torino Film Festival ha aperto la sua kermesse e scaldato il novembre torinese con un film, Suffragettes, che forse (anzi senza forse), andrebbe trasmesso nelle scuole, perché racconta delle donne che hanno permesso a tutte noi, grazie alle loro lotte, alla loro partecipazione civile, di avere dei diritti inalienabili, come quello di voto.
Helena Bonham Carter, Carey Mulligan e Meryl Streep vestono i panni delle suffragette inglesi, in particolare Maryl Streep interpreta Emmeline Pankhurst, fondatrice nel 1903 del Women's Social and Political Union. Il film, diretto da Sarah Gravon e scritto da Abi Morgan descrive le condizioni di vita e lavoro delle donne inglesi agli inizi del '900 e, quel fervore sociale fino ad allora sopito, che esplode, raggiungendo uno dei più grandi traguardi della storia dell'emancipazione femminile.
Lo stile delle Suffragettes
In un interessante articolo pubblicato da The Guardian, viene sottolineato lo stile ed il senso dell'eleganza di queste donne inglesi, prendendo spunto dalla sofisticata analisi realizzata da Cally Blackman e Aileen Ribeiro nel libro "A portrait of fashion".
Secondo gli autori, infatti: moda, femminismo e politica sono sempre stati temi caldi e le suffragette lo sapevano. Quindi, invece di usare la strategia del rifiuto, hanno assecondato quella del rovesciamento, ovvero, cambiare non cambiando la moda dei tempi ed i suoi ideali di femminilità, anzi conformandosi a questi.
Donne forti in abiti femminili
In poche parole, combattevano lo stereotipo della donna forte nei panni maschili che spesso veniva rappresentata all'epoca, al contrario volevano invece preservare la loro immagine di femminilità ed eleganza, nonostante le lotte.
E oggi?
Se pensiamo alle manifestanti di oggi, ai movimenti femminili ci rendiamo conto di quanto sia cambiato rispetto alla filosofia delle Suffragettes. Ora si manifesta a seno nudo, come fanno le Femen. Oppure ci sono le Pussy Riot, il movimento femminista russo, che lotta in anonimato dietro balaclava colorati. Non sarebbe bello manifestare, come hanno fatto le Suffragettes, indossando i nostri abiti di donne di sempre, quelli che usiamo tutti i giorni? Le Suffragettes insegnano, e ancora fanno storia, non è come ci vestiamo o spogliamo che fa la differenza: sono le idee e le motivazioni per supportarle, quelle che contano.