Dopo i palati dei genitori, adesso il sushi conquista quelli dei figli. La giappomania dilaga tra gli adolescenti: sono in aumento, infatti, coloro che dopo la scuola o per le cene di classe preferiscono rotolini di riso e pesce crudo alla più classica pizzata o a cheeseburger e patine. Perché questo cambio di rotta? Trendy, leggero, colorato, il sushi è esteticamente accattivante per i ragazzi «ed è un cibo moderno, che fa sentire i giovani liberi, cittadini del mondo» spiega Maura Franchi, docente di Sociologia dei consumi all’Università di Parma.
Perché il sushi è informale
I millennials sono gastrocuriosi, hanno un atteggiamento esplorativo e ludico nei confronti del cibo, e per loro il sushi è una scoperta. Inoltre, il food del Sol Levante si presta alla convivialità e si può consumare in un orario dilatato. «Spesso è scelto come aperitivo o spuntino» aggiunge la sociologa. Se batte la cucina di mamma, insomma, è perché è più informale degli spaghetti. Comodo, compatto e veloce da mangiare, è l’ideale per la vita frenetica degli adolescenti «che, impegnatissimi e con madri lavoratrici, consumano almeno 2 pasti a settimana fuori casa» nota Stefania Ruggeri, nutrizionista del Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione.
Perché il sushi è economico
I pasti, oltre a essere rapidi, sono low cost: a far preferire agli under 20 una cena a base di rolls sono anche i costi adatti alle loro tasche grazie al numero diffusissimo di “All you can eat”. «Mentre nelle fasce adulte il consumo di sushi è razionale e di qualità, in quelle giovani manca di informazione» commenta Lucio Meglio, professore di Sociologia all’Università di Cassino. Attenti al risparmio, i ragazzi corrono il rischio di nutrirsi di prodotti di bassa qualità, visto che nella sua versione economica il sushi, potenzialmente migliore dei fast food, in alcuni casi può essere poco sicuro per la salute.