Non sapete decidervi tra il mare e la montagna, vi piace nuotare e stare nell’acqua, ma anche camminare? Ecco che nel pieno delle vacanze 2020 arriva lo Swimtrekking, ossia le escursioni in acqua. Si tratta di un’attività con cui andare alla scoperta dei fondali della Sardegna, dell’isola di Pantelleria e del Giglio, ma anche delle coste di Liguria, Campania o Lazio. Sì, perché si nuota e si fa trekking.
Cos’è lo Swimtrekking
Come si intuisce dal nome (swim=nuotare e trekking=passeggiare, fare escursioni) unisce entrambe le attività: «È un nuoto esplorativo: proprio come quando si va in montagna e muniti di zaino si osservano boschi e animali, così in acqua si nuota scoprendo i fondali e i pesci. Si può fare anche al lago, ma il posto ideale è senza dubbio il mare. Ci si sposta lentamente, con maschera e boccaglio, trainando un piccolo zaino galleggiante a tenuta stagna» spiega Francesco Cavaliere, presidente di ASD Swimtrekking, l’associazione di riferimento.
Un’escursione-tipo
Le possibilità sono molte, ma in genere l’escursione si divide in due parti: una prima fase nella quale si parte via mare. Poi si fa una lunga sosta per il pranzo, in spiaggia o sulle rocce, e si riparte per la seconda fase che riporta al punto di partenza. Durante la sosta si fanno percorsi a piedi, risalendo le falesie o seguendo sentieri come nel caso del Parco delle Cinque Terre. Le attività possono essere giornaliere (campi di prossimità) o di più giorni, e prevedono circa 3 o 4 ore di permanenza in acqua. In ogni caso non ci si allontana mai oltre i 50 metri dalla riva e non si va oltre i 10 metri di profondità, sia per questioni di sicurezza sia per garantire la migliore visibilità dei fondali. È anche possibile organizzare itinerari che prevedono una prima parte a nuoto e il ritorno via terra, o il contrario. I percorsi sono scelti dagli istruttori, che li conoscono molto bene e sono adatti a tutti» spiega Cavaliere.
Chi lo può fare?
Lo Swimtrekking è un’attività adatta a tutti, sia per età che per preparazione: «Anche i bambini, dagli 8 anni in su, partecipano tant’è che per loro organizziamo anche campi di più giorni durante i quali imparano a conoscere flora e fauna, seguono corsi di educazione ambientale e briefing con proiezione di video. Ma lo swimtrekking non ha limiti d’età: sono moltissimi gli escursionisti over 60 e 70, anzi a volte sono anche più bravi – spiega Cavaliere – Non serve un allenamento specifico, basta saper nuotare: mi è capitata una ragazza che non sapeva andare a stile libero e ha solo pinneggiato, durante un’escursione intorno a Marettimo».
Che attrezzatura serve
Gli organizzatori forniscono l’attrezzatura tecnica necessaria, come pinne, muta, zaino stagno per i propri oggetti personali e per i vestiti di ricambio o le scarpe, barchino di assistenza con un istruttore qualificato e, in caso di gruppi superiori ai 6 partecipanti, anche di una guida. Sono loro, rispettivamente, ad aprire e chiudere il gruppo. «Quest’anno, a causa del Covid non superiamo comunque le 7/8 persone e non forniamo maschera e boccaglio, che saranno portati dai partecipanti, per motivi di igiene» spiega il presidente di Swimtrekking.
Quanto all’abbigliamento per le escursioni su terra, ad esempio nei campi swimtrekking in Liguria sono suggeriti: sandali da trekking per camminare sui sentieri sconnessi e sulla roccia, adatti però anche ad entrare in acqua, un cappello e creme solari. Sono ammessi, naturalmente, la macchina fotografica (o smartphone) mentre, a seconda delle escursioni, possono essere consigliati anche giacca a vento, felpa e abbigliamento pratico per le passeggiate o eventuali cambi di condizioni meteo. Il pranzo al sacco è a cura degli escursionisti, così come una scorta adeguata d’acqua (consigliato almeno 1 litro e mezzo).
Dove si fa swimtrekking
«I nostri istruttori hanno sede in Liguria, Campania, Lazio, Toscana e Abruzzo, ma si spostano a seconda delle diverse attività organizzate, che si svolgono anche intorno alle principali isole, dalla Sardegna all’Elba, passando per Pantelleria, Giglio e non solo» spiega Cavaliere. Le date dei campi di prossimità sono pubblicate sul sito Swimtrekking.com e può partecipare anche chi non è ancora socio: «È sufficiente compilare la scheda di adesione e la quota associativa quest’anno è omaggio, anche per far fronte alle difficoltà economiche post pandemia. Vale un anno e permette di partecipare anche ad altre escursioni» spiega il presidente. I prezzi variano a seconda delle località e dei periodi, oltre che della durata delle attività: si va da 40 euro in media al giorno, fino a 220 nel caso di pacchetti di escursioni da 6 giorni, che comprendono anche l’assicurazione.
I benefici per il fisico (e la mente)
«È un’attività aerobica, quindi fa bene a cuore, polmoni e circolazione, in più si effettua all’aperto, quindi si gode dei benefici dell’esposizione al sole e a un ambiente naturale. Non potenzia i muscoli, ma certamente li tonifica grazie al nuoto e alle camminate. È anche un’attività lenta, ma prolungata nel tempo, quindi permette di asciugare e bruciare i grassi» spiega Francesco Cavaliere, che è anche diplomato Isef. «Infine, è estremamente rilassante: l’attività fisica aiuta a rilasciare endorfine, gli ormoni del benessere. Ci si svuota dai pensieri camminando lungo i sentieri e cullati dal mare. E lì, dove non si sente la forza di gravità, osservando i pesci, i colori, la costa, lo Swimtrekking diventa quasi una meditazione» conclude Cavaliere.
(foto di Francesco Cavaliere)